lunedì 6 febbraio 2012

MALESSERE PSICOLOGICO DA STRESS E SENSO D'INADEGUATEZZA



CORPO UMANO


Concetto legato strettamente alla teoria psicoanalitica.È una scarica emotiva che si produce a seguito di un riesame circa la propria situazione emotivo-affettiva.In tale occasione trovano uno sfogo le idee e le esperienze inconsce, rimosse a suo tempo a causa del contenuto non accettabile da parte del soggetto.L’a. è di solito inserita come momento significativo delle psicoterapie che utilizzano il modello psicoanalitico-freudiano.Secondo tale modello, si giunge al punto in cui le esperienze emotivo-affettive rimosse riemergono dall’inconscio a livello di coscienza. ...
Disturbo psichico caratterizzato da inerzia della volontà nel prendere una decisione o nel mettere in atto una determinata azione, pur avendo il soggetto la consapevolezza della necessità di compierla.L’a. è un disturbo che si manifesta in diverse malattie psichiatriche: neuroastenia, psicastenia, schizofrenia....
Complesso delle alterazioni funzionali che insorgono nell’organismo umano quando è sottoposto a forti variazioni dell’a. di gravità, cioè dell’a. con cui si muove un corpo in un campo gravitazionale.Quando si verificanoSi verificano nelle manovre aeree acrobatiche (virate strette, risalite improvvise, discese in picchiata ecc.) e nei voli spaziali, circostanze in cui l’organismo è sottoposto a valori di accelerazione fino a 12 volte maggiori di quella normale.Quali sono gli effettiIl peso di tutte le parti del corpo aumenta in proporzione venendo a gravare sullo scheletro, sui visceri e sui liquidi organici, generando disturbi anche gravissimi.Quali sono le alterazioniLe alterazioni conseguenti alle accelerazioni di gravità dipendono soprattutto dalla direzione nella quale la forza accelerante viene applicata, dalla grandezza della forza, dalla durata di applicazione.Se l’a. ...
Sostanza sintetizzata dal sistema nervoso per reazione tra colina e acetil-coenzima A, catalizzata dall’enzima colinacetilasi.L’a. esercita una funzione fondamentale come mediatore chimico della trasmissione degli impulsi nervosi a livello delle fibre dette “colinergiche”. L’a. entra in azione in particolare a livello delle sinapsi del sistema nervoso ortosimpatico, delle giunzioni del sistema nervoso parasimpatico, della placca motrice della muscolatura scheletrica e delle sinapsi eccitatorie del sistema nervoso somatico centrale. ...
Paura di permanere in luoghi elevati (cime di montagne, torri, piani alti di edifici) o di usare mezzi che puntano rapidamente verso l’alto. Si traduce generalmente in una sensazione di vertigine che rende molto penoso o addirittura impossibile l’accesso a tali luoghi.L’a. è una delle manifestazioni più frequenti della nevrosi fobica....
(Ingl., passaggio all’azione), concetto originario del modello psicoterapeutico psicoanalitico: indica una particolare forma di reazione al processo psicoanalitico cui si è sottoposti che porta all’espressione dei propri vissuti emotivi conflittuali attraverso l’azione piuttosto che con il linguaggio. È considerato come un tentativo di scarica della tensione emotiva, ottenuta mediante una reazione alla situazione attuale, come se fosse questa la causa scatenante il conflitto interno.L’a. ...
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Insieme delle emozioni che caratterizzano la vita interiore degli individui. In questo senso l’a. è il risultato dell’interazione tra le pulsioni inconsce individuali e la vita di relazione quotidiana.Tutte le valutazioni che inconsciamente vengono elaborate circa gli eventi della vita quotidiana si trasformano in attributi che vengono riferiti agli eventi stessi. In tale modo un particolare tipo di a. descrive il rapporto emotivo che si stabilisce tra il soggetto e l’ambiente (del quale ambiente fanno parte anche altri individui). ...
Azione distruttiva messa in atto per danneggiare qualcuno e/o qualcosa. I comportamenti aggressivi dunque sono mezzi tramite i quali diventa possibile la scarica energetica. Ma come si forma l’accumulo di una tale energia psichica?La frustrazioneLa risposta più convincente sembra essere quella che collega l’a. alla frustrazione. Nel momento in cui un comportamento viene bloccato o delle aspettative vengono deluse o banalizzate, nasce la frustrazione. Erano state mobilitate delle energie: ora queste sono ferme, compresse e devono trovare una valvola di sfogo.La quantità di energia immobilizzata e repressa costituisce così un potenziale di a., che va aumentando a mano a mano che si ripetono le frustrazioni. ...
Modo di essere e di comportarsi di un soggetto, indotto da impulsi emotivi o affezioni organiche e caratterizzato da manifestazioni incoordinate dell’attività psichica e di quella motoria. Nell’ambito di una definizione così vasta e generale è opportuno far riferimento ai gradi diversi secondo i quali uno stato di a. può realizzarsi e alle diverse forme che esso può assumere. Una condizione di forte disagio soprattutto psichico è tipica generalmente di stati nevrotici fortemente avvertiti dal paziente come tali.Anche intensi dolori fisici (nevralgie, dolori da neoplasie, dolori anginoidi) possono provocare reazioni di insofferenza accompagnate da a. ...
Paura di attraversare uno spazio aperto, accompagnata spesso da vertigini e angoscia. L’a. induce il soggetto a evitare di attraversare piazze, strade, spazi aperti ecc. Nei casi più gravi l’individuo rimane quasi sempre in casa o esce solo se accompagnato. A volte l’a. è accompagnata da attacchi di panico, crisi di forte paura o disagio a cui si associano svariati sintomi (disturbi del respiro, tachicardia, sudorazione, sensazione di svenimento, tremori, timore di morire ecc.). ...
Incapacità di esprimersi costruendo il periodo sintatticamente corretto. Il soggetto, per esempio, impiega il verbo sempre all’infinito, o mette le parole disordinatamente nella frase....
Insieme di disturbi provenienti da un’intossicazione dell’organismo in seguito all’abuso di bevande alcoliche. Gli effetti dannosi provocati dalle bevande alcoliche sono dovuti in genere all’azione dell’alcol etilico. Questo, una volta ingerito, viene rapidamente assorbito a livello dello stomaco e dell’intestino e attraverso il sangue si diffonde a tutti i tessuti dell’organismo, raccogliendosi però in maggiore quantità nel fegato e nel cervello. ...
Stato psichico di un soggetto che abbia l’intima convinzione di una sensazione attuale, mentre nella realtà nessuno stimolo atto a determinare quella sensazione è presente ai suoi sensi. Nella terminologia psichiatrica vanno distinte dalle allucinazioni: le illusioni, in quanto deformazioni di dati sensoriali reali, come il riconoscere, per esempio, una melodia nel rumore del treno le interpretazioni, giudizi falsi su dati sensoriali anch’essi reali, per esempio il ritenere come rivolto a se stessi un richiamo qualunque le allucinazioni fisiologiche dei soggetti normali, come il sogno infine le allucinosi, in quanto fenomeni psicosensoriali che non impegnano generalmente il soggetto nella credenza della loro realtà.Le allucinazioni vengono poi classificate secondo lo schema di Baillarger in due gruppi:- allucinazioni psicosensoriali, quando hanno precisi attributi di sensorialità e che possono riguardare tutte le attività sensoriali, per cui si hanno allucinazioni visive, olfattive, gustative, acustiche, tattili ecc. - allucinazioni psichiche, in cui l’attività allucinatoria viene vissuta dal soggetto non più come impressione sensoriale, ma come pensiero o sentimento: per esempio voci interne, eco del pensiero. ...
Fenomeno dello stato di sonnolenza che precede il sonno. Esso consiste in una successione di immagini visive, progressivamente incoerenti, a cui il soggetto assiste riconoscendone la irrealtà....
Fenomeno psicosensoriale analogo alle immagini ipnagogiche, proprio della fase ipnopompica del sonno, cioè di quella fase che precede il risveglio....
Sostanze capaci di provocare fenomeni psicologici abnormi, d’abitudine transitori, simili a quelli spontaneamente riscontrabili in alcune malattie mentali, e tipicamente nella psicosi schizofrenica. Per questo motivo gli a. vengono anche denominati psicodislettici, psicotomimetici o deliriogeni. I fenomeni psichici provocati dagli a. interessano soprattutto la percezione (allucinazioni, esperienze illusionali), l’affettività (alterazioni dell’umore), nonché il pensiero (alterazioni del corso del pensiero e del contenuto ideativo), finendo col compromettere l’intero comportamento. ...
Farmaco neurolettico appartenente al gruppo dei butirrofenoni. Tra i farmaci di questo gruppo è il più utilizzato ed è prevalentemente impiegato come deliriolitico nelle psicosi. Possiede anche azione sedativa, antiemetica e antivertiginosa. Può potenziare l’effetto sedativo dei barbiturici e può essere utilizzato nella sindrome da astinenza da alcool.Tra gli effetti collaterali vengono contemplati effetti cardiovascolari (tachicardia, ipotensione), irrequietezza motoria, iperriflessia, convulsioni, disfonia, movimenti ritmici involontari di parti del volto, inibizione dell’attività sessuale, amenorrea, ipotiroidismo, disturbi nella minzione, stipsi, secchezza delle fauci, disturbi visivi, ittero, leucopenia e dermatosi cutanee.L’ utilizzo dei butirrofenoni è controindicato nelle persone fortemente depresse, nei cardiopatici gravi, durante la gravidanza e l’allattamento, nelle persone affette del Morbo di Parkinson o epilettiche....
Farmaco ansiolitico appartenente al gruppo delle triazolo 1,4-benzodiazepine. Esplica i suoi effetti legandosi ai recettori del complesso GABAergico. Le benzodiazepine potenziano la neurotrasmissione GABAergica a tutti i livelli del sistema nervoso. L’acido gammabutirrico (GABA) è il maggiore neurotrasmettitore inibitore del sistema nervoso centrale.Il farmaco ha azione ansiolitica, sedativa-ipnotica, anticonvulsivante e miorilassante.Viene principalmente utilizzato nella terapia dei disturbi d’ansia.Gli effetti collaterali possibili sono astenia, sonnolenza, riduzione di capacità mentali quali memoria e concentrazione.Al pari di tutte le benzodiazepine, il farmaco, in seguito ad una somministrazione continuata, può indurre tolleranza ovvero una diminuita capacità di risposta che si esplica con la necessità di aumentare la dose per mantenere gli stessi effetti. ...
Termine reso celebre dalla psicoanalisi nell’ambito della quale esso indica la presenza simultanea di emozioni e disposizioni d’animo contraddittorie verso una stessa persona o uno stesso oggetto. Si tratta, cioè, di un atteggiamento affettivo nel quale sono individuabili due opposti sentimenti (per es. amore e odio), che si trovano a convivere forzatamente, senza riuscire a conciliarsi. In questo senso, l’a. è da distinguere dall’impasto degli istinti (Triebmischung) che è fusione delle cariche psichiche di istinti di specie opposta, i quali danno luogo a un nuovo istinto. ...
Stimolanti del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso simpatico. Le più note sono l’amfetamina e la metamfetamina. A dosi terapeutiche l’azione di stimolo sul sistema nervoso simpatico è modesta e si manifesta con aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, dilatazione delle pupille. Molto più importante l’azione di stimolo sul sistema nervoso centrale, che ne ha determinato l’impiego nella pratica. L’effetto psicostimolante si manifesta con alterazioni dell’umore in senso euforizzante, iperattività psicomotoria, aumento dell’attenzione e della capacità di concentrazione, facilitazione della parola, irrequietezza, insonnia, diminuzione del senso di fatica e dell’appetito.Tali effetti si manifestano soprattutto in condizioni di affaticamento. ...
Evocabile mediante la stimolazione del nervo sopraorbitario (ramo branca oftalmica del trigemino). Lo studio di questo riflesso fornisce utili informazioni nei pazienti con lesione del V e VI nervo cranico....
Periodo dello sviluppo istintuale infantile.Il concetto è stato introdotto da S. Freud, ed è rimasto come uno dei cardini della teoria freudiana e del modello psicoanalitico.Lo stadio a. corrisponde alla seconda fase dello sviluppo istintuale infantile, e si colloca tra il 2° e il 3° anno di vita del bambino. In questo periodo la mucosa anale risulta essere il centro elettivo della libido individuale. Acquistano così notevole importanza le feci che nell’atto della defecazione portano a un soddisfacimento della libido nello stesso tempo mediante il controllo (o il non controllo) degli sfinteri il bambino si pone in un rapporto particolare con il mondo degli adulti.Infatti può controllare la relazione con i genitori soddisfacendo o rifiutando la loro richiesta di regolare l’attività sfinterica.Si può quindi arrivare ad una fase in cui le feci possono acquisire il significato di una opposizione all’adulto.Per tale motivo lo stadio a. ...
Termine generico per definire farmaci capaci di stimolare l’attività psichica, respiratoria e circolatoria, agendo direttamente sul rilascio di neuromediatori a livello del sistema nervoso centrale (centri regolatori del circolo e del respiro). Gli a. possono essere sostanze naturali o sintetiche. Questi farmaci, che in condizioni normali sono capaci di modificare la circolazione e la respirazione in misura molto scarsa, manifestano invece la loro azione quando tali funzioni siano insufficienti per una depressione dei loro centri regolatori....
Scomparsa della sensibilità dolorifica. Tale condizione può venire indotta artificialmente in modi diversi per scopi terapeutici o può essere presente in determinate condizioni morbose. L’a. può interessare tutto l’organismo oppure un suo limitato distretto. Può conseguire a lesioni di un punto qualsiasi lungo le vie deputate alla conduzione del dolore: queste seguono un decorso centripeto lungo apposite fibre nervose, in connessione con i recettori periferici, per terminare nel cervello in particolari formazioni dette talami.È riscontrabile per esempio in alcuni disturbi mentali (tipicamente nell’isterismo, nella schizofrenia, nei raptus melanconici o ansiosi), in malattie neurologiche come la siringomielia e la tabe dorsale, in condizioni patologiche che conseguono a traumi. ...
Termine che Freud utilizzò inizialmente nei suoi lavori scientifici per indicare il nuovo metodo d’indagine che stava sperimentando (analisi, analisi psichica, analisi psicologica, analisi ipnotica) successivamente coniò il neologismo psicanalisi, dal greco psyché = anima e analysis = scioglimento.Già il filosofo Renato Cartesio, aveva inteso analisi e quindi lo scioglimento come un metodo d’indagine consistente nella scomposizione di un oggetto nei suoi elementi costitutivi.Con psicanalisi Freud intende sia una nuova concezione del funzionamento dei meccanismi della personalità, sia una terapia in grado di curare alcune malattie nervose.Il suo metodo si basa sulla ricerca di quei contenuti psicologici che non sono presenti esplicitamente nella coscienza, e quindi non si manifestano chiaramente nella memoria dei pazienti.Questi contenuti inconsci, interferiscono sulla personalità e sul comportamento, manifestandosi sotto forma di lapsus, ansie, sogni....
Perdita della sensibilità conseguente all’interruzione delle connessioni nervose tra i recettori periferici e la corteccia cerebrale, dovuta a lesioni delle vie nervose della sensibilità o a processi patologici a carico del sistema nervoso centrale (a. organica) o alla somministrazione di farmaci anestetici (a. artificiale) per consentire l’esecuzione di interventi chirurgici.- A. organica. L’affezione può interessare globalmente tutti e quattro i tipi di sensibilità: tattile, termica, dolorifica e profonda (a. totale), oppure uno o più di essi (a. dissociata). ...
Sostanze capaci di determinare anestesia. Si distinguono nelle due grandi categorie degli a. locali e degli a. generali.A. locali. Sono farmaci in grado di bloccare reversibilmente la conduzione degli impulsi attraverso le fibre nervose. Posti direttamente a contatto con fibre o terminazioni nervose sensitive, permettono di ottenere zone circoscritte di anestesia.Tra le varie forme di sensibilità vengono interessate in ordine di tempo: la sensibilità dolorifica, la sensibilità termica, la sensibilità tattile e la sensibilità alla pressione profonda. ...
Sentimento simile alla paura, da cui si differenzia principalmente nella definizione dell’oggetto. La paura è riferita a un oggetto/evento bene identificato, che oggettivamente si presenta come pericoloso e minaccioso. L’a. invece si manifesta in mancanza di un oggetto/evento bene individuato, oppure può essere riferita a un oggetto/evento senza caratteristiche tali da giustificare oggettivamente la reazione di paura. È un sentimento particolare che provoca una notevole sofferenza psicologica, e può risultare paralizzante per la vita di relazione nei soggetti che ne sono colpiti. ...
Termine usato in psicoanalisi per indicare il quadro massimo della disistima di sé, il sentimento profondo di essere sull’orlo dell’annientamento della propria consistenza positiva in quanto essere psichico. Questo turbamento così radicale è legato, dal punto di vista psicodinamico, alla presenza del Super-Io (coscienza morale) e dei sensi di colpa che ne dipendono. Il Super-Io, la porzione differenziata e particolare dell’apparato psichico che giudica e punisce oppure protegge e rassicura, il rappresentante all’interno delle voci di rimprovero o di approvazione che provengono dai genitori e dall’ambiente, è ovviamente il responsabile in prima persona dei sensi di colpa dell’individuo o, per fare uso di una terminologia senz’altro da preferirsi, delle sue angosce di colpa. ...
Perdita di appetito, con conseguente perdita di peso. Nelle sue forme più chiare, da un punto di vista psicologico, si presenta come fenomeno occasionale collegato a eventi patologici oggettivamente verificabili: malattie dell’apparato digerente, del fegato, dell’apparato endocrino possono produrre come effetto sintomatico l’a.Accanto a questa forma ne esiste però un’altra, non rapportabile a malattie o disturbi fisici, priva di riscontri organici definiti: è la cosiddetta a. ...
Sentimento comune della nostra vita psicologica, del quale tutti abbiamo avuto e abbiamo esperienza. A differenza della paura, che compare di fronte a un pericolo attuale, l’a. è qualcosa di indeterminato, qualcosa che può essere sì in rapporto con un avvenimento reale e precederlo come attesa penosa del medesimo ma che, più di sovente, interviene senza che vi sia una precisa ragione esterna. L’a. è dunque un moto spontaneo dell’animo, un sentimento emergente dalla sua profondità. ...
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Farmaci psicostimolanti usati prevalentemente nel trattamento delle sindromi depressive. Nell’individuo normale sono poco efficaci. Essi determinano nell’individuo depresso miglioramento dell’umore, dell’attività psichica, della vigilanza e dell’attenzione, aumento dell’appetito, regolarizzazione del sonno e riduzione dell’atteggiamento ipocondriaco. Gli a. sono efficaci soprattutto nel trattamento delle sindromi depressive endogene di natura psicotica (sindromi melanconiche e maniaco-depressive, psicosi involutive). ...
(O vasopressina o ADH), ormone prodotto dalle cellule nervose dei nuclei sopraottico e paraventricolare dell’ipotalamo. Da questa sede il materiale secreto viene trasportato nella parte nervosa dell’ipofisi (neuroipofisi).I meccanismi che regolano il trasporto del secreto lungo le fibre nervose, il suo deposito nella neuroipofisi e la sua successiva liberazione in circolo non sono conosciuti.L’ormone a. è un polipeptide formato da otto aminoacidi disposti ad anello nella sede di produzione, lungo gli assoni, e nella neuroipofisi, esso è legato a una proteina trasportatrice specifica detta neurofisina.Le principali attività dell’ormone a. ...
Farmaci usati nella terapia delle varie forme di epilessia. Essi sono capaci di prevenire o di ridurre il numero e la gravità delle manifestazioni periodiche dell’epilessia (attacchi epilettici), senza tuttavia influire efficacemente sulle cause e sul decorso della malattia. Possono essere somministrati preventivamente anche per lunghi periodi di tempo. Sono invece di scarsa efficacia nel corso di un attacco epilettico. Hanno azione antiepilettica alcuni barbiturici come il fenobarbital e un suo derivato, il barbesaclone alcuni farmaci simili ai barbiturici come il primidone la difenilidantoina o fenitoina la carbamazepina e l’oxacarbazepina l’acido valproico alcune benzodiazepine a lunga emivita e molti altri ancora. ...
Farmaci usati nel trattamento del morbo di Parkinson.La sindrome parkinsoniana può essere causata dalla riduzione dell’attività del sistema dopaminergico nigro-striatale, permettendo al sistema colinergico di prevalere.La terapia farmacologica pertanto è diretta al ripristino dell’equilibrio fra acetilcolina e dopamina. Le sostanze che possono essere usate sono anticolinergici (benzexolo, benzotropina, orfenadrina), dopaminergici (levodopa, bromocriptina, amantadina), inibitori delle COMT plasmatiche periferiche (tolcapone, entacapone). ...
Termine che non indica una precisa teoria, ma piuttosto un atteggiamento critico nei riguardi di tutto il corpus dottrinario relativo alle malattie mentali e alla pratica clinica che ne deriva. Il nome è stato proposto per la prima volta nel 1967 da D. Cooper nel saggio Psychiatry and Anti-psychiatry (Psichiatria e antipsichiatria), ma le origini sono precedenti. Risalgono alle idee e al lavoro svolto in Inghilterra da Maxwell Jones presso la Divisione per la sindrome da sforzo a Mill Hill, negli anni 1941-44, poi nell’ospedale per ex prigionieri di guerra a Dartford e alla Divisione per la riabilitazione sociale di Belmont, negli anni 1947-59. ...
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Termine con cui ci si riferisce ai complessi processi di acquisizione che permettono all’uomo di memorizzare informazioni, modelli di comportamento, abilità. L’a. non è però solo un immagazzinamento in memoria di dati provenienti dalla realtà esterna: tali dati infatti devono essere organizzati in schemi logici, in primo luogo temporali e causali, che ne permettano un utilizzo in termini operativi. Si tratta di un processo dinamico in cui l’individuo è chiamato sempre a svolgere una funzione attiva. ...
Concetto elaborato dallo psichiatra e psicoanalista C. G. Jung. Indica, usando le parole stesse di Jung, “le grandi immagini primordiali”, cioè i modelli originari e primitivi, riferiti all’eredità razziale dei ricordi significativi. Gli archetipi sono comuni a popoli, a intere epoche storiche e compongono l’“inconscio collettivo” (contrapposto all’inconscio individuale). Jung non accettò la formulazione freudiana dell’importanza capitale della sessualità e del suo ruolo nella vita psichica, mosso come era dalla volontà di spiegare tutta una totalità di manifestazioni (dal simbolismo personale, al pensiero magico, al significato dei miti, al pensiero religioso) da lui considerate come caratteristiche fondamentali e storicamente ricorrenti della vita mentale dell’uomo. ...
Unità elementare organizzativa del sistema nervoso inteso quale centro funzionale della vita di relazione. Non si trova rappresentato nelle forme di vita inferiore dove la sua funzione è assunta da meccanismi o da sistemi più elementari fa invece la sua comparsa negli esseri viventi nei quali il sistema nervoso assume un’individualità ben differenziata. L’a. riflesso rappresenta un sistema di coordinamento tra uno stimolo e la reazione dell’organismo venuto a contatto con lo stimolo: rappresenta un mezzo automatico di adattamento dell’organismo alle condizioni ambientali e di regolazione delle sue prestazioni. ...
Stato morboso caratterizzato da un insufficiente apporto di ossigeno al sangue accompagnato generalmente a una ridotta eliminazione di anidride carbonica. L’a. neonatale può comparire alla nascita o più tardivamente. Nel primo caso essa è dovuta a fattori che agiscono al momento del parto o immediatamente prima: lesioni traumatiche del sistema nervoso centrale, anestetici dati alla madre che inibiscono i centri respiratori del neonato, aspirazione di muco o liquido amniotico nelle vie aeree durante il parto. ...
Metodo della psicoanalisi adottato da S. Freud per richiamare alla memoria del paziente i pensieri repressi. L’analista cerca di insegnare al paziente ad eliminare gli scopi consci dell’Io e a non selezionare quanto vuol dire, raccontando tutto ciò che gli passa per la mente, senza omettere alcuna cosa perché ritenuta irrilevante o imbarazzante. Il paziente non deve essere affatto attivo, il suo solo compito consiste nel non prevenire l’esprimersi delle tensioni e degli impulsi inconsci.Le resistenze dell’Io non sono tuttavia completamente eliminabili e l’a. ...
Funzione psichica generale che orienta e focalizza l’attività mentale cosciente su un determinato settore.Secondo la psicologia della forma l’a. è una funzione della percezione in cui il soggetto può centrare in modo selettivo soprattutto alcuni elementi o aspetti della situazione, all’esame dei quali si dedica. L’oggetto dell’a. appare così più chiaro, più saliente, più reale, più differenziato, emergendo come figura rispetto al resto del campo, che funge da sfondo. ...
Complesso di differenti test che studiano la capacità dell’individuo di orientarsi verso la percezione di stimoli particolari e di permanere a lungo in tale orientamento. Uno di questi test è la prova di addizioni di Kraepelin: il soggetto deve addizionare una serie di due numeri, composti ciascuno da due cifre, per un periodo di tempo fissato alla fine del quale vengono calcolati il numero di operazioni eseguite ed il numero di errori commessi.Il test di a. più conosciuto è il test di Toulouse-Piéron. ...
Complesso di sensazioni di natura diversa che rappresentano un prodromo dell’attacco convulsivo epilettico. Esso sta ad indicare uno stato di iniziale eccitamento del sistema nervoso, ed anzi le sue caratteristiche motorie o sensitive possono indicare la zona del cervello dal quale partono gli stimoli che determinano l’accesso epilettico.L’a., che in genere dura pochi secondi, è presente con caratteristiche costanti in uno stesso paziente ed è tale che la sua comparsa può rappresentare per il paziente una sorta di preavviso essa tuttavia non sempre precede gli accessi epilettici, potendo precedere anche attacchi di emicrania.Si distinguono diversi tipi di a.: motoria, con piccoli movimenti limitati ad un segmento corporeo sensoriale, con sensazioni visive, olfattive, uditive diverse sensitiva, con segni svariati quali formicolii, alterazioni della sensibilità tattile, senso di malessere viscerale ecc. psichica, caratterizzata da depressione, angoscia, paura, o da euforia e senso di benessere....
Insieme dei comportamenti messi in atto senza che il soggetto ne abbia consapevolezza, almeno apparentemente.Normalmente l’a. è il frutto di apprendimenti protrattisi nel tempo e radicati (lo scrivere, il guidare). In altri casi l’a. può essere rivelatore della presenza di stati patologici, come può avvenire nella schizofrenia: il paziente compie azioni senza averne consapevolezza, in modo appunto automatico. Un’altra particolare forma di a. è quella che va sotto il nome di a. ...
Attitudine del soggetto ad essere influenzato da agenti suggestivi che appartengono al suo mondo interno, cioè dalla sua stessa convinzione di subire influenze. L’a. implica nel soggetto una certa plasticità e predisposizione a isterismo e a turbe psicosomatiche. Numerosi procedimenti possono realizzare tale stato: fissare intensamente un punto luminoso, concentrarsi su rumori di fondo ecc. Essi vengono sfruttati in numerose forme di terapia, dall’autoipnosi al training autogeno. ...
(Prende il nome da Józef Babinski, neuropsichiatra francese di origine polacca - Parigi 1857-1932) o fenomeno delle dita, prova semeiologica di notevole importanza in neurologia: consiste nell’inversione del riflesso plantare che si ottiene normalmente strisciando con una punta smussa il margine esterno della pianta del piede. Mentre nel soggetto normale tale manovra provoca una flessione delle dita del piede, in caso di lesioni delle vie nervose motrici piramidali si ha un’estensione dell’alluce. ...
Disturbo del linguaggio consistente in ripetizione di sillabe o fonemi (tartagliamento), o in esitazioni e impuntamenti nell’iniziare a pronunziare soprattutto parole che incominciano con vocali o con le consonanti c e g (incheccamento). Dal punto di vista eziopatogenetico, più che di cause, si deve parlare di fattori organici, ereditari e psicologici.- Fattori organici. Sono stati incriminati disturbi neurologici di vario genere, ma a nessuno di essi si è potuto attribuire un ruolo eziopatogenetico certo.- Fattori ereditari. ...
Tipo di sensibilità dei tessuti profondi alla pressione esercitata su vari segmenti del corpo. Alterazioni della b. si hanno nelle tabe, nelle polineuriti pseudotabetiche e nelle affezioni cerebellari....
(Dall’ingl. behaviour, comportamento), o comportamentismo o psicologia del comportamento, scuola psicologica nordamericana fondata da J.B. Watson ai primi del Novecento e ancor oggi dominante nel mondo culturale statunitense. Opponendosi alla psicologia dell’introspezione, giudicata soggettiva e incontrollabile e, in quanto tale, non vera scienza, il b. studia il fenomeno psicologico sulla base del comportamento visibile e oggettivo, e quindi misurabile e riducibile a dato di una scienza esatta. ...
(Prende il nome da Charles Bell, fisiologo britannico - Edimburgo 1774 - presso Worcester 1842), legge secondo la quale la radice anteriore dei nervi spinali trasmette impulsi motori efferenti, mentre la radice posteriore degli stessi trasmette impulsi sensitivi afferenti....
(O zoofilia erotica). Perversione sessuale di chi si congiunge con animali, al fine di ottenere il soddisfacimento sessuale. La b. non è infrequente nei malati di mente in stato di grave decadimento psichico, oltre che in persone che vivono a lungo in compagnia di animali e non hanno, quindi, la possibilità di normali rapporti. Gli animali hanno, in genere, una funzione passiva, solo raramente attiva....
Insieme di fenomeni di natura elettrica riscontrabili negli organismi viventi. Nel corpo umano ogni cellula mantiene una differenza di potenziale elettrico tra l’interno e l’esterno della sua membrana (potenziale di membrana) inoltre importanti funzioni quali la trasmissione degli impulsi nervosi e le contrazioni dei muscoli avvengono in base a fenomeni elettrici. Anche metodi diagnostici, quali l’elettroencefalogramma (EEG) e l’elettrocardiogramma (ECG), sfruttano l’esistenza di differenza di potenziale elettrico tra regioni diverse dell’organismo. ...
L’analisi b. è un metodo di derivazione psicanalitica, proposto da Alexander Lowen, che combina terapia corporea e psicoterapia verbale. Il concetto di integrazione è basato sul fatto che mente e corpo formano un’unità. Noi siamo i nostri pensieri, emozioni, sensazioni, impulsi ed azioni. Il legame tra psicanalisi e b. è rappresentato da Wilhel Reich (1897-1957), che fu paziente ed allievo di Freud. Mentre Freud poneva attenzione soltanto alla produzione verbale dei pazienti, Reich introdusse nella psicoanalisi anche l’osservazione del corpo, come l’espressione degli occhi e del viso, la qualità della voce e i vari tipi di tensioni muscolari. ...
Forma rotondeggiante della testa (e del cranio), in cui la larghezza equivale pressappoco alla lunghezza (il rapporto fra queste due misure oscilla da 0,82 a 1). Questo carattere è diffuso in tutti i continenti e fra tutte le popolazioni viventi, sia pure con qualche eccezione: è assente per esempio negli Australiani. La forma tondeggiante della testa predomina rispetto a quella allungata, detta dolicocefala, nella fascia centroeuropea e nordhimalayana, mentre è poco frequente in Africa. ...
Disturbo della favella caratterizzato da un rallentamento nell’articolazione della parola. È un sintomo di frequente riscontro nel morbo di Parkinson e nel parkinsonismo postencefalitico....
Composti del bromo (bromuro di sodio, di potassio e di ammonio) ad azione depressiva del sistema nervoso centrale. Hanno trovato impiego in passato come sedativi e antiepilettici.Il Bromuro fu il primo farmaco introdotto nella terapia dell’epilessia da Locock nel 1857.Trascurato in favore dei barbiturici, viene usato nei casi in cui questi ultimi sono controindicati (porfirie).Dosaggio:3-6 gr/die. Emivita: circa 12 giorni.Frequenti gli effetti collaterali come eritemi cutanei, sedazione e alterazioni comportamentali....
Molecola rivelatasi indispensabile al buon utilizzo del calcio. Agisce a livello del cuore, nelle cellule muscolari lisce e nel sistema nervoso centrale....
Misura dello spazio contenuto all’interno di un cranio. Tale misura permette di risalire al volume del cervello, poiché è noto che durante lo sviluppo il cranio si plasma e si solidifica come un calco sulla materia cerebrale in esso contenuta. La c. cranica media dell’uomo attuale si aggira intorno ai 1400 cm3, ma tale valore ha variazioni con il sesso, con l’età e nei vari gruppi etnici viventi. Sulla base della c. cranica si distinguono gli oligoencefali (individui a capacità bassa), gli euencefali (individui la cui c. ...
Alterazioni del comportamento, che concretamente si traducono in modificazioni nel tipico modo di relazionare nell’ambiente in cui si è inseriti. È molto difficile riuscire a discriminare con precisione la presenza di anomalie del c., a meno che non si presentino con tale evidenza da far rientrare il caso nell’ambito della psicopatologia: ma in questo caso ovviamente non si tratterebbe più di anomalie, bensì di vere e proprie patologie. Le alterazioni del comportamento possono presentarsi come transitorie, nel senso che corrispondono a momenti particolari della vita individuale in cui fattori ambientali e/o personali possono indurre cambiamenti negli abituali modelli comportamentali. ...
Attributo di un individuo che si presenta esasperando uno o più tratti/tendenze del proprio carattere. Può considerarsi come l’espressione di un conflitto psichico non risolto e di cui il soggetto non è consapevole. Il soggetto c. non ha la capacità di interiorizzare i conflitti per la mancanza di una adeguata struttura del Super-Io e pertanto tende a relazionarsi con gli altri in modo disturbato, in quanto la sua relazionalità è basata su dinamiche conflittuali prevalentemente esterne: c’è la tendenza a scaricare verso l’esterno le tensioni libidiche o aggressive spesso attraverso reazioni esplosive (acting-out).A seguito di ciò alcuni tratti del carattere, o anche tutti, si strutturano organizzandosi in forma rigida e presentandosi quindi con costanza e ripetitività come modelli o stili di vita particolari. ...
Ramo della scienza psicologica che si interessa della teoria del carattere, dell’analisi descrittiva dei vari tipi di carattere catalogati secondo alcuni criteri specifici, e infine della classificazione degli individui in relazione ai tipi caratterologici individuati. Si può in linea generale affermare che il termine carattere è preferito dagli autori tedeschi, il termine personalità dagli autori americani, mentre il temperamento viene più spesso identificato con gli atteggiamenti puramente emotivi dell’individuo. ...
Indica l’effetto dell’insieme di messaggi di squalifica, di mancata conferma e rifiuto che sono pervenuti al soggetto nei periodi della propria formazione psicologica. L’individuo cioè si è trovato a vivere in contesti in cui non è stato accettato per se stesso in quanto tale, bensì è stato o rifiutato oppure considerato per ciò che avrebbe potuto/dovuto essere. La conseguenza di uno stato di c. affettiva è quella di avvertire un profondo senso di incomprensione, e di ricercare conseguentemente una propria identità che possa essere accettata dagli altri. ...
Nel bambino, paura di subire la c. da parte del padre, per effetto di un desiderio di appropriazione della madre. Nella bambina, angoscia di una c. già avvenuta.Nella psicoanalisi freudiana tale complesso si manifesta nel periodo della fase fallica, e il suo superamento diventa una delle condizioni essenziali per favorire uno sviluppo equilibrato della personalità dell’individuo. Sempre secondo il modello psicoanalitico, il non superamento del complesso di c. può favorire lo sviluppo nell’adulto di numerose forme psicopatologiche. ...
Termine che nella letteratura psicoanalitica designa la liberazione da conflitti affettivi più o meno remoti e più o meno repressi nel subcosciente che perturberebbero il normale svolgersi della vita psichica. È pressoché sinonimo di abreazione e più precisamente si può definire come l’effetto cui l’atto di abreazione conduce. L’effetto catartico è legato a metodologie ipnoanalitiche o narcoanalitiche, pur non essendo assente nella terapia psicoanalitica....
Misura craniometrica con la quale si esprime il rapporto tra il diametro trasverso massimo, moltiplicato per 100, e il diametro anteroposteriore massimo del cranio....
Rigonfiamento emorragico che compare sul cranio del neonato al 2°-3° giorno dopo la nascita, fluttuante al tatto, limitato per lo più dalle linee di sutura dell’osso interessato (parietale o occipitale). È dovuto a raccolta di sangue, tra osso e periostio, in seguito a trauma durante il parto. Di solito si riassorbe spontaneamente entro il 2° mese: se si infetta e suppura deve venire inciso e trattato con antibiotici....
Espressione indicante, in S. Freud, la barriera psichica esistente tra il sistema inconscio e il sistema preconscio-coscienza. La funzione di tale barriera è proibire ai desideri inconsci e alle formazioni che ne derivano di accedere al sistema preconscio-cosciente. Il riferimento alla c. è sviluppato in modo particolare nell’opera Die Traumdeutung (1900, L’interpretazione dei sogni).Qui la c. viene indicata come la forza selettiva ritenuta responsabile delle modificazioni che i pensieri del sogno, espressione dei desideri inconsci, devono subire per potersi, almeno in maniera camuffata, manifestare nel contenuto manifesto (configurazione reale del sogno).La c., di conseguenza, è ciò che opera perché il contenuto latente (i pensieri del sogno) possa in qualche modo essere accettato dal sistema della coscienza....
Componente del temperamento secondo lo psicologo W.H. Sheldon, caratterizzata dal prevalere delle funzioni cerebrali. I tratti di questa personalità sono, essenzialmente, tendenza alla vita interiore, timidezza e discrezione, rapidità di reazione, intelligenza e bisogno di solitudine che portano il soggetto ad evitare i suoi simili, particolarmente nei momenti difficili.La c. è presente in vario grado (valutabile secondo un punteggio prefissato) nell’individuo ed è in relazione al tipo di costituzione fisica ectomorfico (prevalente sviluppo del sistema nervoso e della cute). ...
Stato dell’umore caratterizzato dall’alternarsi, in grado leggero, di periodi di depressione e di euforia, socievolezza, facilità di relazione con l’ambiente e di rapporti affettivi, bisogno di approvazione e di amore da parte degli altri, vulnerabilità e intolleranza alle frustrazioni....
Effetto prodotto sull’organismo dalla c., pianta velenosa usata nell’antichità sotto forma di decotto per procurare o procurarsi la morte. La c. è responsabile ai giorni nostri di avvelenamenti quasi esclusivamente accidentali a causa della sua somiglianza con il prezzemolo, soprattutto se colta ancora giovane.Contiene cinque diversi alcaloidi: la coniina, la condrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La tossicità si manifesta prevalentemente a livello neuromuscolare ed è bene ricordare che l’avvelenamento può avvenire anche per via indiretta (ingestione di carni animali che se ne era cibato in precedenza)....
Tecnica di indagine radiografica basata sull’introduzione di un mezzo di contrasto nelle cisterne subaracnoidee ove scorre il liquido cefalorachidiano.È una forma specializzata di scintigrafia cerebrale che viene usata per lo studio degli spazi liquorali midollari e cerebrali.Le indicazioni più importanti per quest’esame sono lo studio degli idrocefali (aumento di volume e di pressione degli spazi liquorali), l’evidenza di alterazioni di vario tipo dell’encefalo (spostamenti, riduzione o aumento degli spazi in cui scorre il liquor), quali si determinano soprattutto a causa di processi espansivi (tumori, focolai di emorragia ecc.) e le valutazioni funzionali negli interventi neurochirurgici di tipo decompressivo.Il contrasto viene introdotto mediante puntura lombare, dopo aver asportato una quantità equivalente di liquido. ...
Timore ossessivo per i luoghi stretti e chiusi. Fino a un certo livello può considerarsi normale, se si limita alla sensazione di mancanza di aria, di soffocamento in certe situazioni come sui mezzi di trasporto affollati raggiunge invece livelli patologici quando porta a evitare i luoghi chiusi in genere (per esempio gli ascensori e i tunnel, ma anche i luoghi che danno la sensazione di non avere vie d’uscita, quali le banche con porte di sicurezza). Secondo alcune teorie, la c. ...
Propensione morbosa a compiere furti senza necessità. Costituisce una forma patologica della volontà e appartiene alla categoria delle nevrosi d’impulso nelle sue forme estreme si può manifestare in modo coatto, tale cioè da costringere il soggetto che ne è affetto a realizzarla nelle situazioni più casuali e anche pericolose.Per la psicoanalisi, il cleptomane cerca, con il suo atto, di superare la paura di perdere l’autostima o l’affetto, dando inconsciamente all’oggetto rubato il valore simbolico del latte materno o del pene, a seconda dei livelli delle sue fissazioni fondamentali.La c. ...
Aggettivo che indica il periodico contrarsi e rilassarsi di un muscolo caricato ai limiti della sua capacità.- Crisi di tipo tonico-c. (grande male): sono crisi generalizzate che possono avere sintomi premonitori (aura: irritabilità, ansia, cefalea) e iniziano con perdita della coscienza, deviazione degli occhi in alto per poi continuare con contrazioni muscolari generalizzate e simmetriche (fase tonica), che in seguito sono interrotte da brevi rilassamenti della muscolatura (fase clonica). ...
Tipo di contrazione del muscolo striato.È un reperto dell’esame neurologico obiettivo, un tipo di riflesso profondo, ed indica una serie ritmica di contrazioni muscolari scatenate da una tensione continuata e brusca del tendine (ad esempio clono del piede e c. della rotula o c. patellare). Compare in certe lesioni delle vie piramidali. Tale fenomeno può comparire anche in soggetti sani soprattutto allorquando c’è uno stato di fatica muscolare.Contrazioni cloniche sono presenti anche nell’epilessia, ma in tal caso sono caratteristiche della fase clonica che segue la fase tonica di contrattura muscolare perchè la contrattura corporea anziché essere continua come nella fase tonica cede, scompare per un attimo, per poi riprendere: questa determina l’aspetto clonico della fase clonica....
Genere di batteri appartenenti alla famiglia delle Bacillacee, generalmente anaerobi, a forma di bastoncino. Molte specie sono patogene per la produzione di esotossine, che agiscono sul sistema nervoso, come il Clostridium botulinum, causa del botulismo, il Clostridium tetani, agente del tetano, e il Clostridium difficilis causa di gastroenteriti gravi....
Bacillo Gram-positivo, sporigeno, mobile, produttore di una potente tossina, che genera spore molto resistenti nell’ambiente. Serbatoio dell’infezione sono gli animali erbivori, specialmente il cavallo, nel cui intestino il batterio si trova come ospite abituale: le spore vengono eliminate con le feci, contaminando il terreno e tutti gli oggetti che vengono in contatto con esso. Ci si infetta in caso di lesioni cutanee, anche lievi, provocate da oggetti contaminati. La spora passa alla forma vegetativa e rimane localizzata nella sede di ingresso, dove produce una tossina molto potente che va a legarsi ai neuroni delle corna anteriori del midollo spinale e ai motoneuroni del tronco encefalico, inibendo le sinapsi che regolano il movimento. ...
Tipo di condotte che il soggetto è spinto a compiere da una costrizione interiore. I pensieri o le azioni sono definiti coatti allorquando la loro mancata esecuzione è avvertita come causa di un aumento dell’angoscia e ciò si traduce anche in un impulso a ripetere: il soggetto ha la tendenza incoercibile a ripetere in modo ossessivo nella mente pensieri incongrui, parole, immagini, o a compiere un’azione o una serie di azioni. Tale impulso, secondo S. Freud, si diparte dai moti istintuali e probabilmente dipende dall’intima natura degli istinti stessi. ...
Alcaloide estratto dalle foglie di coca (Erythroxylon coca), pianta originaria del Perù, del Cile e della Bolivia. La sua azione stimolante centrale era ben conosciuta dagli indigeni, che masticavano le foglie di coca per diminuire la sensazione di fame e per aumentare la resistenza alla fatica. Fu importata in Europa nel 1580. Nel 1880 arrivò all’attenzione di S. Freud che ne rimase affascinato (considerandola all’inizio una panacea) fino a che ne scoprì gli effetti devastanti che produsse su un suo amico divenuto tossicomane. ...
Tossicomania causata da assunzione abituale di cocaina, alcaloide attivo derivante da due specie di piante sudamericane. È assunta più frequentemente per via nasale in forma di polvere (cosiddetta neve) o mediante instillazioni in soluzione acquosa. Più raramente per via orale con masticazione delle foglie di coca. Più diffuso è invece l’uso dell’alcaloide freebase (crack) , che viene fumato. La cocaina è uno stimolante del sistema nervoso centrale in cui è in grado di penetrare facilmente, producendo un effetto intenso che ne spiega l’abuso. ...
Caratteristico costituente di tutti i tessuti animali, è solubile nei grassi e chimicamente è un alcol. Si trova in elevata percentuale nella sostanza bianca del cervello (14%). Nel sangue è presente in quantità di 180-240 mg/100 ml, variazioni in più sono la spia di stati patologici. Il c. presente nell’organismo in parte è di origine alimentare, in parte è sintetizzato dall’organismo stesso. Il c. viene sintetizzato a partire dall’acido acetico. ...
(O parasimpaticomimetici), sostanze naturali o sintetiche che stimolano il sistema parasimpatico, quindi capaci di riprodurre in tutto o in parte gli effetti prodotti dalla stimolazione delle fibre nervose colinergiche, di quelle fibre cioè che, a livello delle loro terminazioni, trasmettono l’impulso nervoso mediante la liberazione di acetilcolina. Tali sostanze possono agire direttamente sui recettori che vengono stimolati dall’acetilcolina, oppure possono agire indirettamente potenziando gli effetti dell’acetilcolina prodotta dall’organismo....
Enzima deputato alla scissione dell’acetilcolina in colina e acetato. Il suo ruolo è essenziale, perché se l’acetilcolina dopo avere agito su un substrato non viene inattivata determina uno stato di prolungata depolarizzazione che ne impedisce un nuovo eccitamento. La c. viene inattivata da certi farmaci detti inibitori della c. Oltre che nel sistema nervoso questo enzima è contenuto all’interno dei globuli rossi, della placenta e dei muscoli. Nei tessuti animali un altro enzima collabora alla scissione dell’acetilcolina: la pseudocolinesterasi che, a differenza della c., è localizzata prevalentemente nel nucleo delle cellule....
Tendenza ad accumulare gli oggetti. È detto anche c. patologico appunto perché la ricerca e la conservazione di oggetti avvengono per una necessità patologica, a differenza del c. normale (che peraltro si riscontra più facilmente in soggetti con personalità di un determinato tipo). Nel c. patologico gli oggetti possono anche essere del tutto eterogenei e di nessun valore, come nei casi delle persone affette da demenza che riempiono le tasche degli oggetti più inutili e diversi (stringhe, pezzi di carta, avanzi di cibo, sassi ecc.). ...
Comunissima forma di mania consistente nel ricercare e mettere insieme meticolosamente oggetti di varia natura. La c. non è un tratto patologico clinicamente preoccupante, e generalmente si confonde con quella serie di attività che si fanno rientrare tra gli hobbies della persona. I francobolli, le cartoline, i ninnoli più svariati possono essere l’oggetto della c., la quale diviene chiaramente patologica solo quando assume le caratteristiche di un’attività pressoché esclusivizzante da parte del soggetto. ...
Particolare situazione emotivo-affettiva in cui il soggetto avverte su di sé la responsabilità di atti moralmente deplorevoli. Solitamente si distingue tra sentimento di c. (si percepisce la colpa a livello di coscienza, il soggetto è cioè consapevole ed identifica in un oggetto/situazione ben definiti la ragione del proprio malessere psicologico) e senso di c. (a livello cosciente non si avverte una colpa, questa invece è presente a livello profondo e agisce inconsciamente sulla personalità dell’individuo). ...
Termine introdotto in psicoanalisi da C.G. Jung e indicante un gruppo di idee associate, spesso contraddittorie e sempre fortemente cariche di significato emotivo, parzialmente o totalmente inconsce. Un complesso si costituisce a partire dalle relazioni interpersonali della storia infantile e può influenzare tutti i livelli psicologici: emozioni, atteggiamenti, condotte adattive. Talune di queste particolari attitudini affettive in opposizione fra loro segnano lo sviluppo normale della vita affettiva del bambino tra questi il c. ...
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Insieme strutturato di segnali che, all’interno di un sistema di relazioni, permette il riprodursi di un processo dinamico di scambio delle informazioni. In psicologia ovviamente l’attenzione è centrata sui comportamenti umani in special modo, e animali in alcuni casi particolari. Non è possibile pensare a una interazione tra individui senza prevedere l’esistenza di comportamenti, di qualsiasi natura essi siano. Il parlare, il gesticolare, il muoversi in un ambiente sono tutti comportamenti che permettono a un individuo di scambiare informazioni con altri individui.Anche l’usare il telefono è un c., in quanto presuppone la messa in atto di una serie strutturata di segnali valida a trasmettere informazioni. ...
Denominazioni dei disordini del c. che danno origine a turbe dell’adattamento all’ambito familiare e sociale e che inoltre possono precedere e/o determinare stati nevrotici e psicotici.Anomalie del c. nel bambino e nel ragazzo.Risultano da cause diverse e devono essere sempre considerate sotto il doppio aspetto biologico e psicologico. Alle cause biologiche si ascrivono i fattori ereditari e tutti i dati anamnestici prenatali, del parto, neonatali e della prima infanzia, come possono essere disturbi della gravidanza, parto distocico, encefalopatie convulsivanti, endocrinopatie ecc. ...
Complesso di scambi di informazioni verbali e non verbali che avvengono quando due o più persone entrano in rapporto. La definizione data, pur così semplice ed essenziale, non deve ingannare circa la complessità dei processi comunicazionali ed il peso che la c. ha nel definire i comportamenti umani. In primo luogo c’è da osservare un fatto tanto evidente quanto spesso trascurato: quando due o più persone si incontrano, queste non possono non comunicare. Infatti non solo le parole, ma anche i gesti, le espressioni, l’abbigliamento ecc. ...
Apprendimento di un qualsiasi comportamento provocato da condizioni dell’ambiente. Si tratta dell’organizzazione di un nuovo comportamento attraverso riflessi o riflessi condizionati, le cui vie anatomiche non preesistono.Condizionamento e nevrosi sperimentaliUna delle teorie sui disturbi nevrotici dell’uomo si fonda per la spiegazione della loro genesi e per il loro trattamento, sui processi di condizionamento. Pavlov osservò che durante le esperienze di condizionamento talvolta gli animali andavano incontro a turbe del comportamento proprie di uno stato nevrotico, che chiamò nevrosi sperimentali. ...
Fenomeno che consiste nella trasmissione lungo l’assone di una cellula nervosa, fino alle sue terminazioni, dell’impulso che si genera nella cellula stessa quando viene eccitata. L’impulso nervoso (detto anche potenziale d’azione) consiste in una rapida variazione del potenziale della membrana cellulare, potenziale che dipende dalla sua permeabilità selettiva nei confronti delle diverse sostanze, e dal trasporto attivo di ioni che avviene a livello della membrana stessa. ...
Si parla di c. nel linguaggio psicologico quando due o più qualità o elementi psichici risultano collegati fra loro in una relazione nella quale prevalgono aspetti di discrepanza, dissonanza, opposizione, disarmonia, forte contrasto. A seconda della natura delle qualità o degli elementi fra loro discordanti, si possono distinguere conflitti emotivi, cognitivi e motori: conflitti emotivi (disaccordo fra desideri, bisogni, tendenze, valenze affettive: come quando, per es., si ama e si odia simultaneamente la stessa persona) conflitti cognitivi (disaccordo fra gli aspetti conoscitivi: come quando, per esempio, un elemento appare dotato del carattere di figura e nello stesso tempo di sfondo, come in certe raffigurazioni di “oggetti impossibili” oppure come quando si confrontano opinioni divergenti emesse da più persone su un problema) conflitti motori (discrepanze fra azioni motorie: come quando, per esempio, si cerca di correre e nello stesso tempo di tenere in equilibrio un vassoio con bicchieri colmi).Una ulteriore distinzione è quella fra conflitti centrali o consci (nel qual caso entrambi gli elementi o aspetti dissonanti appaiono chiari nella coscienza della persona) e conflitti marginali, preconsci o inconsci (nel qual caso almeno uno degli elementi non è presente alla chiara autoconsapevolezza del protagonista del c.).Un’altra distinzione è quella fra conflitti intra-personali (conflitti fra elementi limitati alla sfera operativa del singolo) e conflitti inter-personali (conflitti fra elementi dei quali almeno uno si riferisce alla sfera operativa di un diverso individuo come nel c. ...
Termine chiave della psicologia contemporanea. Il c. è il risultato dell’interagire di tutti i fattori ambientali che ci circondano, ed è spesso identificabile con l’“atmosfera” che si respira in una determinata situazione. In qualsiasi momento della nostra esistenza ci troviamo a vivere in contesti: da quelli consolidati della vita di tutti i giorni, a quelli più diversi in cui ci si viene a trovare in occasione di nuovi incontri. Intervengono a definire il c. ...
Traduzione di un conflitto psichico in sintomo somatico che può essere motorio (paralisi per esempio) o sensitivo (ipoestesie, iperestesie ecc.) è un meccanismo psicologico scoperto da S. Freud a proposito dell’isteria, successivamente riconosciuto presente anche in altre forme nevrotiche. Caratteristica importante del sintomo di c. è il suo significato simbolico. È come se l’inconscio venisse a parlare attraverso il corpo: è lo stratagemma quindi cui l’inconscio ricorre pur di poter dare espressione alle pulsioni dell’istinto che premono....
(Dall’ingl. Corticotrophin Releasing Factor CRF), polipeptide prodotto dai neuroni dell’ipotalamo mediano basale (eminenza mediana del tuber cinereum) trasportato nell’adenoipofisi per via sanguigna attraverso i vasi del sistema portale ipofisario, esso agisce sulle cellule corticotrope promuovendo la secrezione di ormone adrenocorticotropo. La sua struttura non è conosciuta con precisione la sua secrezione dipende essenzialmente da stimoli nervosi eccitatori o inibitori che giungono all’ipotalamo dal sistema limbico, dalla formazione reticolare, da neuroni noradrenergici del tronco encefalico....
(O CRH), è il principale modulatore per il rilascio di ormone adrenocorticotropo (ACTH). Contiene 41 aminoacidi disposti su unica catena ed è prodotto per lo più dai neuroni del nucleo paraventricolare dell’ipotalamo altre sedi di produzione sono il sistema limbico, la corteccia, il pancreas l’intestino, il surrene. Al di fuori del sistema nervoso la placenta è l’organo che contiene maggiori quantità di c. La vasopressina potenzia l’effetto della c. ...
Somma di elementi di carattere percettivo, intellettivo e affettivo che definiscono ed inducono in un soggetto uno stato di consapevolezza e di organizzazione dell’esperienza, ossia è la consapevolezza del sé e del non sé (io so che sono e che non sono rispetto agli altri) o meglio ancora è la consapevolezza del sé e dell’ambiente che circonda il sé, cioè la realtà esterna al soggetto stesso. Essa rappresenta la capacità di recepire e di integrare le informazioni esterne raccolte attraverso gli organi di senso e di addizionarle, confrontandole con quelle già depositate nella memoria.Di tale stato esistono numerose altre definizioni elaborate in base alle diverse teorie psicologiche e filosofiche.Da un punto di vista neurofisiologico la c. ...
(O creatinfosfochinasi), enzimi presenti in concentrazioni particolarmente elevate nei muscoli striati e nella muscolatura del miocardio, oltre che nel tessuto cerebrale. La misurazione della concentrazione di questi enzimi nel sangue (tasso ematico di CPK) viene utilizzata per valutare la presenza e l’entità di un danno muscolare (muscolatura scheletrica o miocardica) con necrosi delle cellule e conseguente liberazione in circolo di sostanze enzimatiche in esse contenute. In particolare, il tasso di CPK è innalzato nell’infarto del miocardio dove si ritrova soprattutto la forma (CPK-MB). ...
Disciplina che ha per oggetto lo studio comparato del cranio umano nelle varie razze e negli individui. Lo studio del cranio è utilizzato nell’ambito dell’antropologia fisica o biologica, dell’antropologia criminale, dell’antropometria mentre da questo genere di indagini si sono allontanate le scuole antropologiche a sfondo sociale e culturale....
Studio delle caratteristiche di un cranio effettuato mediante la misura delle sue dimensioni, della direzione e dell’inclinazione di alcuni suoi assi e piani, dei rapporti tra alcuni di questi valori. La c. fa riferimento a punti fissati convenzionalmente in corrispondenza di particolari formazioni sulla superficie delle ossa craniche, detti punti craniometrici, e distinti in punti impari, situati sulla linea mediana, e punti pari, ad entrambi i lati del cranio. I principali punti mediani sono: punto mentoniero o gnation, punto più basso e anteriore sulla sporgenza del mento punto alveolare, punto medio dell’arcata alveolare delle ossa mascellari punto spinale, sul margine inferiore dell’apertura nasale punto nasale o nasion, alla radice del naso glabella, tra le due arcate sopraccigliari ophryon, alla metà del diametro frontale inferiore metopion, tra le due tuberosità frontali bregma (dal nome della fontanella che vi corrisponde nel neonato), all’incontro tra la sutura coronale (tra osso frontale ed ossa parietali) e la sutura sagittale (tra le due ossa parietali) obelion, sulla sutura sagittale tra i due fori parietali lambda, all’incontro tra sutura sagittale e sutura lambdoidea (tra le ossa parietali e l’osso occipitale) inion, alla base della protuberanza occipitale esterna opistion e basion, rispettivamente sul margine posteriore e sul margine anteriore del grande foro occipitale. ...
Intervento chirurgico consistente nella riparazione delle perdite di sostanza ossea della volta cranica quali possono conseguire a traumi, infezioni ossee, interventi chirurgici, tumori ecc. e che comportano la perdita della protezione completa che una scatola cranica indenne offre alle delicate strutture nervose in essa contenute....
Procedimento chirurgico di accesso alla cavità cranica attraverso aperture singole o multiple praticate con appositi trapani....
Una delle componenti fondamentali del pensiero umano. Si presenta come capacità di affrontare e risolvere in modo autonomo e originale i più diversi problemi (dai più abituali e comuni ai più nuovi, complessi e improvvisi). È uno dei concetti più difficoltosi da definire nonostante i molti studi condotti sull’argomento sono ancora numerose le domande a cui non è stata data una risposta piena e convincente. A tale proposito, si preferisce parlare di “pensiero creativo”, visto come risultato di un complesso processo alla cui attivazione concorrono diversi fattori. ...
Sigla di Corticotrophin-Releasing Factor o corticoliberina (v.)....
Capacità di distinguere correttamente i colori, funzione svolta dai coni retinici o anche disturbo della percezione dei colori per cui il paziente ha una visione colorata di superfici od oggetti che sono visti bianchi dal soggetto normale.CauseQuesto fenomeno si osserva di solito in seguito ad intossicazioni, per esempio da alcol metilico (visione rossa o eritropsia), da funghi velenosi (visione violetta o iantinopsia), da santonina (visione gialla o xantopsia) una visione gialla si può avere anche nel corso degli itteri, per la presenza di bilirubina nei liquidi e nei mezzi di rifrazione dell’occhio. ...
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Separazione dei centri nervosi cerebrali dai centri posti inferiormente. Tale condizione viene ottenuta sperimentalmente in cani, gatti, scimmie, per lo studio dell’attività del midollo spinale, del bulbo, del cervelletto e del ponte. Si realizza mediante taglio all’altezza della lamina quadrigemina talvolta viene asportato il cervello. L’animale decerebrato perde la capacità di movimenti volontari e acquista una rigidità dovuta a maggior tono dei muscoli estensori, riesce a mantenere la stazione eretta, ma in maniera instabile. ...
Particolare disturbo della coscienza e del senso della realtà caratterizzato dall’impressione di riconoscere un luogo che invece si vede per la prima volta o di rivivere un avvenimento o una situazione nuova come già vissuta nel passato. Il fenomeno è noto anche come crisi del giro uncinato, in quanto fu da J.H. Jackson (che lo descrisse in pazienti affetti da tumore del lobo temporale del cervello) attribuito a sofferenza dell’uncus, una parte dell’ippocampo. ...
Interruzione delle connessioni nervose. Normalmente un muscolo si contrae in risposta a uno stimolo trasmesso dal nervo. Se si taglia il nervo si ha l’atrofia del muscolo e la comparsa di uno stato di eccitabilità anormale che si manifesta con fini contrazioni irregolari di singole fibre (fibrillazione)....
Termine usato per indicare la perdita di polarizzazione delle membrane biologiche. Quando il potenziale di membrana viene ridotto a un certo valore (soglia), per esempio per effetto di uno stimolo elettrico, si innesca nella membrana un ciclo di fenomeni che determina l’insorgenza e la propagazione del potenziale d’azione. Se la d. non raggiunge la soglia (stimolo sottoliminale), determina ugualmente uno stato di aumentata eccitabilità....
Termine che si applica genericamente a tutti gli interventi chirurgici che si propongono di deviare il flusso di un liquido organico (ad esempio sangue o liquido cerebrospinale) allo scopo di superare un ostacolo e di ridurre la pressione in un determinato sistema. La derivazione può essere creata facendo defluire il liquido all’esterno oppure, all’interno dell’organismo, in un viscere appartenente possibilmente allo stesso sistema o apparato (ad esempio: derivazione o shunt portosistemico in caso di ipertensione del sistema venoso portale oppure derivazione ventricolo-peritoneale in caso di idrocefalo)....
Processo psichico in base al quale il soggetto tende a eliminare ogni motivazione, ogni elemento e contenuto sessuale dalle proprie rappresentazioni, dai conflitti e dalle esperienze emozionali. Consiste in un meccanismo di difesa che permette all’individuo, attraverso una fuga dalle pulsioni libidiche, di non rinnovare la possibilità di esperienze frustranti. Questa tendenza trova comunque uno sfogo e una parziale gratificazione nei processi di razionalizzazione e idealizzazione di cui è alla base....
Movimento psichico tendente a colmare una mancanza nel soggetto. Nella definizione data da J. Lacan il d. riveste un ruolo fondamentale nella vita psichica, essendo la vera e propria espressione delle pulsioni istintuali. Il d. umano, eternamente incolmabile (d. del d., e a volte d. di avere un d. insoddisfatto), si costituisce in relazione alla mancanza radicale costitutiva del soggetto, mancanza il cui modello biologico potrebbe rinvenirsi nella separazione dalla madre attraverso il taglio del cordone ombelicale. ...
Farmaco anoressizzante, agisce inducendo il rilascio di notevoli quantità di serotonina da sinapsi nel sistema nervoso centrale, ha un’azione serotoninergica, ma non noradrenergica e, soprattutto, agisce aumentando la secrezione della sostanza e non diminuendone il riassorbimento.Questa molecola, insieme alla fenfluramina, è stata ritirata dal mercato mondiale perché responsabile della comparsa di ipertensione polmonare e di indurre lesioni alle valvole cardiache in soggetti trattati con questo farmaco anoressizzante....
Capacità di eseguire rapidamente movimenti alternati e successivi, per esempio di supinazione e pronazione delle mani o di estensione e flessione delle dita. Essa risulta alterata o perduta (adiadococinesi) in caso di lesioni del cervelletto....
(o iperidrosi), sudorazione abbondante oltre i limiti normali di 300/500 ml al dì può essere generalizzata o localizzata ad alcuni distretti.La d. Rappresenta un meccanismo fisiologico di regolazione della temperatura corporea, e si ha particolarmente dopo un lavoro muscolare intenso, o in caso di permanenza a un clima molto caldo. Si può manifestare anche nella fase di defervescenza (cioè di calo della febbre), dopo l’assunzione di farmaci diaforetici o di stupefacenti. ...
Incapacità di ricordare avvenimenti o nomi. Una tendenza inconscia garantirebbe l’individuo dal riportare alla mente fatti collegati ad avvenimenti spiacevoli. La medesima dinamica si ripete nei cosiddetti atti mancati (non imbucare una lettera pur essendo usciti di casa con quello scopo), nei lapsus linguae, nelle sbadataggini e in quei molti altri casi che S. Freud analizza nella Psicopatologia della vita quotidiana. La d. di nomi collegati a perturbamenti emotivi è frequente in alcuni nevrotici....
In psicologia, atteggiamento emotivo di individui con scarsa fiducia in se stessi, che si manifesta in una continua richiesta di aiuto, nella incapacità di prendere decisioni e di trovare una soluzione a situazioni impreviste o difficili.È un comportamento comune nei bambini a lungo ospedalizzati, nei paralitici, negli obesi. Un rapporto con genitori autoritari, possessivi o apprensivi può dar luogo alla ricerca continua e patologica di una figura sostitutiva anche nell’età adulta.La d., dal lato psicoanalitico, è da collegarsi a una fissazione a tendenze passivorecettive....
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Disturbo dell’umore in cui compaiono come caratteristiche precipue mancanza di interessi, insoddisfazione di sé e pessimismo, spesso accompagnati da eccitabilità....
Sensazione di ripulsa avvertita nei confronti di oggetti, situazioni o persone. Il d. può essere considerato come effetto di determinanti socio-culturali, per cui oggetti, situazioni e persone che provocano d. variano con il variare dell’ambiente socio-culturale. Gli oggetti a cui si riferisce acquistano così un valore simbolico relativo a principi morali, psicologici individuali e sociali. In altri casi quando il d. risulta esasperato o non congruente con il tipo di cultura e ambiente, può assumere il significato di un sintomo: l’oggetto per cui si prova d. ...
Termine indicante una particolare situazione psichica contraddistinta da grave afflizione, da uno sconforto che impedisce all’individuo di essere soggetto cognitivo, criticamente padrone della realtà. La stima in famiglia, la sicurezza di base, i tratti di risposta interpersonale sono alcune variabili soggettivamente determinanti ai fini della gravità di questa situazione psichica. Le cause principali di d. sono rappresentate da malattie incurabili, perdita della persona amata, sconfitta nel mondo del lavoro o dello studio....
Fattore ereditario oppure acquisito che contribuisce allo sviluppo di particolari caratteristiche psichiche. Può dar luogo a malattie mentali qualora l’ambiente non ne favorisca un normale e positivo svolgimento.È possibile distinguere disposizioni di ruolo, sociometriche, espressive.- d. di ruolo: disinvoltura (timidezza sociale), contraddistinta da sicurezza di sé, difesa dei propri diritti dominanza (sottomissione), caratterizzata da orientamento verso il potere, volontà, iniziativa sociale (passività sociale), per cui l’individuo che ne è possessore organizza gruppi, tende a una attività direzionale indipendenza (dipendenza), che presenta autosufficienza emozionale e pratica.- d. ...
Forma del cranio allungata in senso anteroposteriore. Comprende i casi in cui l’indice cefalico è inferiore a 75....
Termine con cui viene indicato l’atto di controllare la vita e il comportamento altrui. Non è solo l’effetto della forza, bruta ma gli strumenti di tale potere possono essere rappresentati da fattori come il prestigio, la bellezza, la seduzione, l’astuzia. Nei malati di mente (deliri di grandezza) si riscontrano le esagerazioni morbose di codesto bisogno. Nei nevrotici, atteggiamenti di d. (K. Horney) compenserebbero dolori causati da insuccesso. Il d. sulle cose si esprime nel fare, nel distruggere per ricostruire il bambino, per esempio, abbatte le proprie costruzioni per farne di più belle....
Sostanza simile all’adrenalina che si forma dalla dopa per decarbossilazione.È presente nel sistema extrapiramidale, che regola gli stimoli motori muscolari....
Meccanismo agente nella formazione del sogno accanto a condensazione, spostamento, simbolizzazione. In virtù di tali meccanismi si viene formando il contenuto manifesto del sogno. Si ha un passaggio (opposto al processo normale) dal principio della realtà al principio del piacere. Si attua una regressione dai contenuti mentali ai contenuti allucinati. Questo passaggio corrisponde a una trasformazione “fisiologica” in quanto viene accompagnata da uno stato di notevole eccitamento. ...
Alternanza di credenza e incredulità o esperienza di entrambe assieme e contemporanea assenza di completa convinzione.Nella nevrosi ossessiva il d., a poco a poco, si insinua e corrode anche ciò che abitualmente è più certo.Si manifestano, come conseguenza, crescente indecisione, mancanza di energia, notevole limitazione della libertà. Recentemente è sorta una psicologia del d. consistente in uno studio delle condizioni, della natura e dell’attitudine che contribuiscono al sorgere di idee, proposizioni o atti contraddistinti da incertezza....
Stato di chi, per ingestione anche modica di alcol o di sostanze stupefacenti, è affetto da eccitazione psichica....
Sintomatologia dell’intossicazione acuta da alcol. In relazione all’importanza dei disturbi che si manifestano si distinguono l’e. alcolica semplice, l’e. alcolica complicata e l’e. alcolica patologica.- E. alcolica semplice. È caratterizzata da eccitamento psicomotorio, euforia o depressione, incoordinazione motoria, successivamente da ottundimento delle funzioni psichiche, infine da effetto narcotico fino al coma con paralisi respiratoria.- E. alcolica complicata. ...
Stato di euforia e di confusione mentale simile all’ebbrezza alcoolica che insorge nei subacquei muniti di autorespiratori ad aria e di scafandri elastici, a partire da una profondità variabile dai 40 ai 60 m secondo l’individuo.Il soggetto colpito da e. delle profondità mostra dapprima grande euforia ed esagerata sensazione di sicurezza, poi accusa un senso di torpore mentale, con diminuita capacità di concentrazione e incoordinazione dei movimenti infine compaiono ipereccitabilità e disturbi del comportamento: a questo punto il subacqueo può compiere gesti inconsulti, a volte molto pericolosi, come strapparsi il boccaglio. ...
Proprietà caratteristica del tessuto nervoso e del tessuto muscolare, i quali sono in grado di reagire a stimoli di varia natura (meccanici, elettrici, chimici) con una risposta specifica. Essa dipende dalla capacità che hanno le membrane delle cellule nervose e di quelle muscolari di modificare la loro permeabilità in seguito all’azione di uno stimolo la variazione della permeabilità comporta una modificazione brusca del potenziale di membrana, che viene detto potenziale d’azione: questo nella cellula nervosa (ove prende il nome di impulso nervoso) si diffonde lungo la cellula fino alle terminazioni dell’assone, e da qui può essere trasmesso ad altre cellule nervose o a cellule effettrici (per es. ...
Condizione propria di una cellula, di un tessuto o di un organismo, che vengono posti in attività in seguito all’azione di uno stimolo. Più propriamente il termine è riferito alle modificazioni indotte da stimoli di varia natura nei tessuti eccitabili, e cioè nel tessuto muscolare e nel tessuto nervoso....
Definisce l’insieme delle relazioni oggettuali che si verificano nel corso della fase fallica: da due anni e mezzo circa sino ai sei anni l’individuo affronta infatti quel periodo della propria vita che va sotto il nome di fase edipica. S. Freud notò che nella vita psichica inconscia dei suoi pazienti nevrotici erano presenti fantasie incestuose rivolte verso il genitore del sesso opposto. Inizialmente questa fase fu posta in relazione alla nascita e al formarsi dei disturbi nevrotici. ...
-- vedi IO...
Atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri. Tratto del carattere riscontrabile in personalità autoritarie (si ritrova in chi esercita un potere autocratico sulla famiglia e nei vari campi del lavoro e della vita sociale) e psicopatiche è invece caratteristica dell’infanzia, tendendo il bambino a volere subito tutto ciò che ritiene importante....
Tendenza a portare se stesso al centro di ogni evento, in modo da trarne un vantaggio personale.L’e. è distinguibile dall’egocentrismo, in cui manca la ricerca del privilegio, e dal narcisismo (nel quale è presente anche il compiacimento di sé). Il narcisismo è per S. Freud l’elemento variabile in un atteggiamento contraddistinto dal permanere di e. L’e. può strutturarsi quale tratto di risposta interpersonale e manifestarsi così con costanza nei diversi ambienti in cui un individuo vive (famiglia, gruppo di lavoro sociale o politico) e può essere presente in una o più di tali situazioni. ...
Locuzione usata come sinonimo di complesso edipico, quando questo si presenta nel sesso femminile....
Tecnica di registrazione dei potenziali elettrici che si producono nella corteccia cerebrale, mediante contatto diretto degli elettrodi con la corteccia stessa, dopo trapanazione del cranio e apertura della dura madre (elettrodi intracranici epidurali o sottodurali). È impiegata negli interventi sull’encefalo, nell’ambito dell’esplorazione prechirurgica per determinare la posizione e i limiti di focolai patologici, soprattutto delle aree epilettogene.In alternativa i potenziali si registrano direttamente all’interno del cervello (elettrodi intracerebrali posti secondo una strategia precisa, sotto guida stereotassica), realizzando una stereo-elettroencefalografia (stereo-EEG)....
Tecnica di indagine diagnostica che si fonda sullo studio dell’attività elettrica cerebrale, derivata tramite elettrodi applicati al cuoio capelluto, amplificata da un elettroencefalografo e rappresentata graficamente su carta. Tale registrazione è detta elettroencefalogramma. Per l’esecuzione dell’e. il malato deve essere perfettamente tranquillo e rilassato. Il tracciato che si ottiene è diverso, a seconda che il malato sia sveglio o addormentato, che sia adulto o bambino, che abbia o no alterazioni cerebrali.La rilevazione avviene tramite degli elettrodi costituiti da placchette d’argento che vengono fissati alla superficie del cranio per mezzo di cuffie elastiche, predisposte per mantenere un giusto posizionamento e una precisa equidistanza (stabilita da normative internazionali) tra i vari elettrodi. ...
Apparecchiatura adibita al rilievo dell’attività bioelettrica cerebrale. L’e. consta di numerosi elettrodi a contatto costituiti da placchette d’argento che vengono infisse o applicate al cuoio capelluto con un po’ di pasta conduttrice secondo uno schema fisso, mantenute nella loro posizione da una cuffia elastica posta attorno al capo del paziente, e che hanno il compito di trasmettere all’apparecchio le variazioni di potenziale elettrico generate dalla massa encefalica. ...
Registrazione dei potenziali elettrici cerebrali effettuata, a scopo diagnostico, mediante elettrodi di superficie posti a contatto del cuoio capelluto. L’attività elettrica del cervello, prodotta dalla somma d’attività delle singole cellule cerebrali (neuroni) tramite un processo di natura fisico-chimica che comporta il passaggio di ioni sodio e potassio attraverso le membrane cellulari, rilevabile sulla superficie del cranio, presenta valori che si aggirano nell’ordine dei microVolt: quindi per essere registrata e analizzata deve essere amplificata un milione di volte. ...
Tecnica elettrofisiologica che, avvalendosi della stimolazione elettrica dei tronchi nervosi, consente la valutazione dell’integrità funzionale della fibra nervosa periferica sia nei segmenti distali (cioè distanti dal nevrasse e quindi decorrenti negli arti), tramite lo studio della velocità di conduzione nervosa (VCN) motoria e sensitiva, sia, sebbene con minore affidabilità, in segmenti prossimali. La stimolazione elettrica di un tronco nervoso, per lo più di tipo misto (sensitivo-motorio), lungo il suo decorso, evoca una serie di eventi che è possibile registrare e misurare. ...
(O terapia elettroconvulsivante o TEC) terapia basata sulla provocazione di un accesso di tipo epilettico indotto dal passaggio di una scarica di corrente elettrica. La crisi convulsiva si ottiene, generalmente, facendo passare attraverso gli elettrodi applicati alle tempie, una corrente di 100-150 V per 0,1-1 s: si ottiene una prima scossa generalizzata (scossa elettrica) poi una fase di contrazione tonica, quindi clonica. Tale tecnica nasce nel 1937 dalle prime osservazioni di Von Meduna su un presunto antagonismo biologico tra schizofrenia ed epilessia e, in particolare, sul fatto che era possibile curare gli schizofrenici inducendo loro crisi convulsive mediante somministrazione di pentilentetrazolo l’efficacia delle convulsioni dipendeva dalla maggiore o minore gravità delle crisi stesse. ...
Insieme dei processi di proliferazione e differenziazione cellulare che, in condizioni definitive di sviluppo, hanno luogo nel midollo osseo e negli organi linfoidi e che portano alla formazione delle cellule circolanti nel sangue: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine. Le prime cellule sanguigne compaiono già in una fase molto precoce dello sviluppo embrionale sono cellule voluminose che contengono emoglobina, e che si differenziano insieme agli endoteli dei vasi, al di fuori del corpo embrionale, e precisamente nel sacco vitellino. ...
Rischi ai quali è esposto il subacqueo durante la risalita sono conseguenti a mancato rispetto di elementari norme di sicurezza, a imperizia o a fattori accidentali. In seguito a questi incidenti si instaurano manifestazioni patologiche, a volte di notevole gravità, che si possono essenzialmente far risalire alla brusca espansione dei gas contenuti nelle cavità dell’organismo e alla loro rapida liberazione dal sangue e dai tessuti. La gravità dei quadri clinici dipende dalla profondità raggiunta, dalla durata dell’immersione e dalla velocità di risalita. ...
Corea limitata a una metà del corpo. Di solito è conseguenza di un accidente vascolare cerebrale (per cui è detta anche e. postemiplegica o postapoplettica)....
’ vedi EMATOPOIESI...
Proprietà dell’individuo di rispondere con reazioni psichiche e somatiche agli stimoli fisici e psichici dell’ambiente. L’e. rappresenta l’aspetto più elementare dell’affettività, e il significato del termine è perlopiù limitato a indicare le reazioni determinate da modificazioni brusche e improvvise della situazione del soggetto. Queste reazioni - psichiche, somatiche e soprattutto neurologiche - possono essere classificate normali quando sono adeguate, proporzionate e direttamente correlabili allo stimolo che le ha provocate sono invece da ritenersi patologiche quando sono diffuse, inadeguate, eccessive per intensità o durata rispetto alle situazioni che le hanno determinate. ...
In psicologia tendenza a porsi con l’immaginazione nello stato d’animo e nella situazione emotiva in cui si trova un’altra persona e quindi ad avere reazioni e comportamento emotivi conformi alla situazione stessa. Il concetto di e. è basato sulla teoria che la percezione o la rappresentazione di un movimento nel soggetto osservato producono in colui che osserva la tendenza a compiere lo stesso movimento. Per la psicanalisi, l’e. è da intendersi quale processo temporaneo di identificazione, normale, nel rapporto madre-figlio....
(O pneumoencefalografia), tecnica di indagine radiologica dell’encefalo che si attua mediante introduzione di una certa quantità di aria filtrata e sterile (30-60 ml) nel canale vertebrale. L’aria risale poi verso l’alto distribuendosi in parte alle cisterne della base e penetrando nelle cavità ventricolari essa crea così un contrasto che permette di studiare, con radiografie eseguite in diverse posizioni, il profilo e le dimensioni dei ventricoli cerebrali. ...
Polipeptidi prodotti dal cervello che posseggono alcune proprietà farmacologiche della morfina. Fanno parte del sistema oppioide che è deputato a diverse funzioni, tra cui la più nota è quella del controllo del dolore.Esse derivano da un precursore detto pre-proopiomelanocortina (POMC) e sono rappresentate primariamente dalla beta-endorfina e da alcuni suoi frammenti ovvero le alfa e le gamma-endorfine. Esse si trovano nel sistema nervoso centrale e nell’ipofisi e in alcuni organi quali il pancreas, la mucosa dello stomaco, la placenta, il surrene, il testicolo.Oltre che nella percezione del dolore, queste molecole sono chiamate in causa nella modulazione del comportamento affettivo, del sistema nervoso autonomo, nelle attività motorie, nella regolazione del ritmo sonno-veglia.I recettori delle endorfine sono probabilmente le sedi su cui agiscono i farmaci oppiacei, simulando e amplificando una risposta di tollerabilità al dolore già presente in natura....
Gruppo di virus di piccole dimensioni (17-48 µm) contenenti RNA, così detti perché vengono frequentemente isolati nelle feci.Comprendono i Poliovirus (causa della poliomielite), i virus Coxsackie (causa della pleurodinia, di forme di meningite asettica, di miocarditi), i virus ECHO (causa di diarree e di forme di meningite asettica)....
Evento o gruppo di eventi secondari o accessori che accompagnano, o derivano accidentalmente dall’ordine fenomenico primario. Nozione usata soprattutto in psicologia e in senso positivistico: la coscienza sarebbe un e. in quanto derivazione dei processi fisiologici e nervosi. In Le malattie della memoria (1881) T.A. Ribot afferma che la memoria è accidentalmente un fatto psicologico ed essenzialmente un fatto biologico, “un’efflorescenza le cui radici affondano nella vita organica”....
Mantenimento in posizione eretta del corpo nello spazio, raggiunta mediante una coordinazione dei movimenti muscolari degli arti e del tronco. Una serie di riflessi, presieduta da determinati centri nervosi, agisce sul tono muscolare opponendosi a qualunque cambiamento voglia modificare la stabilità del corpo.Processi patologici diversi, capaci di determinare lesioni a livello del cervelletto, dell’orecchio interno, o delle vie nervose sensitive propriocettive possono comportare disturbi di vario grado nel mantenimento della stazione eretta e, indirettamente, anche nell’atto della deambulazione.Un disturbo dell’e. ...
Termine generico usato in medicina con riferimento ad un apparato (e. cardiovascolare, e. nervoso) o anche all’intero organismo, per indicare una condizione di facile irritabilità, con reazione eccessiva, abnorme, anche di fronte a stimoli di lieve entità. Per l’e. psichico in particolare, il termine è anche impiegato come sinonimo di nevrosi o di caratterialità....
Timore morboso di arrossire. Tale manifestazione o la sola percezione di un imminente arrossamento del volto inducono la persona affetta da e. a fuggire il contatto con altre persone.Vengono così progressivamente limitati i rapporti sociali e il soggetto entra in un circolo vizioso, dove la solitudine giunge ad aumentare il timore di arrossire. L’e. è più frequente tra gli individui giovani. Secondo un’interpretazione psicoanalitica il timore di essere giudicato dagli altri, tipico dell’e., non sarebbe che la sostituzione dell’idea di avere rapporti sessuali con queste persone....
In psicoanalisi il termine è sinonimo dell’istinto di vita contrapposto all’istinto di morte. Dall’equilibrio tra tali pulsioni, dalla supremazia che l’e. afferma, si origina una vita armoniosa. L’istinto di autoconservazione, la costruttività, la libido (pulsione sessuale) sono i contenuti dell’istinto di vita (S. Freud). E. Fromm ha ripreso tale dualismo freudiano affermando l’esistenza di una biofilia (tendenza al bene, alla vita) accanto ad una necrofilia (amore per la distruzione e la morte)....
In psicoanalisi, termine usato per indicare l’istanza psichica, per lo più ereditaria, da cui partono istintivamente pulsioni che sottostanno al principio del piacere e quindi incapaci di adattare il soggetto al mondo esterno.Tale dinamica adattiva subentra successivamente per l’azione del Super Io e dell’Io che geneticamente si possono intendere quali differenziazioni dell’E. Per S. Freud è la più antica delle zone mentali ed accoglie contenuti non solo ereditari ma anche rimossi dalla coscienza. ...
Processo psichico con effetti equilibratori. Con l’e. il soggetto, attraverso una particolare attività punitiva nei propri confronti, riacquisisce un equilibrio interiore grazie al venir meno di un disturbante senso di colpa. È un fenomeno tipico di soggetti ipercritici verso se stessi o afflitti da depressioni, che molto spesso abbisognano di tale attività espiatoria per riacquisire una identità, macchiata precedentemente dalla colpa, e tornare così a normali rapporti interindividuali. ...
Materiale liquido che si raccoglie nel contesto dei tessuti o entro una cavità naturale dell’organismo (cavità pleurica, cavità endocraniche, vie respiratorie, vie digerenti) in conseguenza di un processo infiammatorio è così definito perché fuoriesce dai piccoli vasi sanguigni dell’area colpita dall’infiammazione provocandone il caratteristico turgore. Esso risulta costituito essenzialmente da una parte liquida, la cui composizione è simile a quella del plasma sanguigno, ricca in proteine e mucopolisaccaridi.In questa componente liquida si trovano, in quantità variabile, cellule di varia natura: granulociti neutrofili, eosinofili, linfociti, plasmacellule, globuli rossi, istiociti che hanno inglobato materiali vari. ...
Fenomeno che si osserva nel corso di processi infiammatori, e che consiste nella fuoriuscita di materiale liquido (essudato) dai piccoli vasi capillari della zona colpita. L’essudato contiene proteine plasmatiche, cellule del sangue e metaboliti. A seconda della sua composizione l’e. ha caratteristiche differenti: sierosa, purulenta, catarrale, fibrinosa. La sua funzione è quella di circoscrivere il processo patologico che ha scatenato la risposta infiammatoria (ad es. infezione)....
Fenomeno psichico contraddistinto da uno stato di torpore, da una immobilità fisica e sensitiva.Il soggetto è estraniato dal mondo che lo circonda, assorto in pensieri religiosi che gli permettono talvolta di raggiungere intuizioni profonde sulle verità più inaccessibili. Un’e. patologica, dove alla gioia si mescolano sofferenza e depressione, è presente negli isterici, deliranti, allucinati, schizofrenici. Nasce da insoddisfazioni sessuali o affettive....
Termine introdotto da C. G. Jung per indicare, in contrapposizione all’introversione, la tendenza di alcuni individui a dare, nei confronti del mondo e degli avvenimenti esterni, maggiore importanza ai valori oggettivi che a quelli soggettivi. L’estrovertito non si distacca dalla realtà oggettiva, esteriorizza con facilità le proprie reazioni individuali ed orienta il proprio comportamento, cercando di ottenere la maggiore sintonia possibile con il mondo esterno adattandovisi. ...
Grado di sviluppo dell’intelligenza individuale in una data e. Tale nozione è alla base dei cosiddetti test d’intelligenza. Introdotta per la prima volta dal test di A. Binet e T. Simon (1911), che, ricordiamo, dietro richiesta della Municipalità di Parigi, si proponeva di distinguere i bambini normali da quelli ritardati, essa attribuisce al soggetto preso in esame un’e. non in funzione del numero degli anni, e. cronologica, ma in funzione dell’e. ...
Complesso di studi che si riferiscono alle relazioni tra la patologia mentale e le culture e i costumi dei diversi popoli. In particolare sono state indagate le variazioni che presentano nei diversi popoli le sindromi psichiatriche classiche e le particolari patologie che invece sono caratteristiche delle diverse culture. Già E. Kraepelin nel 1904 si era interessato a tali problemi, ma solo successivamente, con il fiorire degli studi sociologici ed antropologici, tali ricerche sono state organizzate e sistematizzate soprattutto negli Stati Uniti e in Francia. ...
È usato come antiepilettico, soprattutto nelle assenze epilettiche o piccolo male quando l’acido valproico non ha effetto. La sua efficacia è del 60%. Viene somministrato per via orale in due dosi giornaliere. Può dar luogo a sonnolenza, cefalea, disturbi gastrointestinali, singhiozzo, vertigini e tremori. Non ha effetti collaterali importanti....
Stato di esaltazione psichica derivante da un benessere fisico accompagnato ad avvenimenti piacevoli e, talvolta, ad eccitazione sessuale. Si presenta anche in soggetti normali con una caratteristica tendenza all’ottimismo e all’allegria.Può essere determinata da sostanze allucinogene e in tal caso l’individuo si assenta dal mondo reale, perde ogni rapporto con l’ambiente. Una esaltazione patologica dell’e. si verifica in alcune malattie (sindromi maniacali), in soggetti contraddistinti da deficienza mentale, in alcolisti e in alcuni casi di demenza senile....
Termine usato in antropologia per indicare gli individui caratterizzati da una fronte molto ampia rispetto all’ampiezza massima della testa....
Fase dello sviluppo psicosessuale del bambino, che segue alle fasi orale e anale. Si estende al periodo che va dai tre ai cinque-sei anni di età, in cui la principale zona erogena del corpo è rappresentata dai genitali. Il bambino è interessato ai sentimenti erotici che gli vengono dai genitali, dalle funzioni e dalle idee ad esse connesse. In questo stadio hanno inizio il complesso di Edipo e quello di castrazione....
È una delle forme dell’attività del pensiero, di fatto la più tipica varietà del conoscere immaginativo, vale a dire quella che maggiormente si discosta dalle altre forme di conoscenza (quali la percezione, o il pensiero “convergente”, teso a risolvere produttivamente problemi specifici). Nella f., il contenuto e la successione delle immagini che si presentano alla mente risentono sia di precisi ricordi, derivanti da percezioni o a loro volta da precedenti rappresentazioni fantastiche (f. ...
Attività immaginativa del pensiero e delle emozioni che l’accompagnano. La f. si configura come un insieme di immagini e di pensieri, staccato in maniera notevole dalla realtà, spesso teso alla realizzazione di un desiderio che altrimenti non può essere esaudito o a rincorrere mete sempre agognate e lontane. Si riscontra spesso nei sogni ad occhi aperti, ma può acquistare contenuti ed elaborazioni ricche e significative come in alcune espressioni artistiche. Nel pensiero psicoanalitico f. ...
Tendenza ad assumere farmaci al di fuori di una stretta necessità terapeutica. Diversamente dai fenomeni di dipendenza e di tossicomania, che riguardano specifiche categorie di farmaci dai ben precisi effetti (dalle droghe ai sedativi, tranquillanti, analgesici, barbiturici ecc.), la f. si può riferire a tutti i farmaci. In effetti il malato entra in una realtà psicologica che è diversa da quella dell’individuo sano. Lo sforzo di energia psichica, tendente a recuperare la salute, comporta una regressione del malato verso atteggiamenti infantili.L’incontro medico-paziente stabilisce allora una relazione emotiva profonda di tipo transferale. ...
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Condizione di turbamento del corpo e della mente dell’individuo, conseguente ad uno sforzo sostenuto, che tende a diminuire la qualità e/o la quantità del suo lavoro, rispetto all’optimum. Essa dipende dallo sforzo muscolare, dallo sforzo neuropsichico, dall’ambiente di lavoro e da fattori personali.In un individuo affaticato le possibilità di prestazione non sono ridotte solo nel campo dell’attività muscolare ma, secondo l’impegno prevalente di un organo o di un apparato, il fenomeno interessa altre funzioni organiche: si hanno, per esempio, la f. ...
Particolare condizione psicosomatica indotta nell’individuo da un impegno mentale intenso e protratto a lungo.Gli studi e le ricerche psicologiche volti a studiare il fenomeno della f. mentale ed i metodi per obiettivarla si possono distinguere in tre fasi: fase del parallelismo psicofisico, nella quale si cercano da un lato gli effetti fisiologici del lavoro mentale e dall’altro gli effetti psichici del lavoro muscolare fase dello studio del rendimento, nella quale il rendimento in compiti diversi viene scelto come mezzo di misura fase delle variabili soggettive, nella quale la f. ...
Senso di stanchezza, eccessiva spossatezza, debolezza, mancanza di energia che viene percepita come inusuale o anormale che non viene alleviata dal riposo e che può durare giorni, settimane o mesi. Classica in presenza della chronic f. sindrome (Sindrome cronica di affaticamento) e in associazione al cancro.La causa è multifattoriale per la diagnosi sono stati definiti criteri quantitativi. La terapia, se non viene individuata una malattia scatenante, si basa su una corretta alimentazione, su modificazioni delle abitudini di vita ed eventuale supporto psicologico....
Famiglia di glicoproteine che regolano la moltiplicazione e la crescita di numerosi tessuti e cellule, sia durante la fase dello sviluppo sia durante la vita. Molto noto è il fattore di crescita del tessuto nervoso, che ha valso il premio Nobel 1986 a Rita Levi Montalcini, ma esiste anche un non meno importante fattore di crescita epidermico e tutta una serie di fattori che regolano il continuo rinnovo delle cellule bianche e rosse del sangue. Tra questi ultimi sono particolarmente importanti i f. ...
Inibitore della monoaminossidasi, indicato soprattutto nelle depressioni endogene di natura psicotica. L’azione antidepressiva si instaura dopo 1-2 settimane di trattamento. La f. è in genere ben tollerata, transitoriamente può dare alterazioni circolatorie, irrequietezza, stipsi, nausea, cefalea, impotenza.Deve essere usata con cautela nei pazienti affetti da malattie epatiche e renali è controindicata nello scompenso cardiaco e nell’epilessia. Si assume per via orale....
(O difenilidantoina), antiepilettico indicato soprattutto nel grande male e nell’epilessia psicomotoria. Alle dosi terapeutiche non deprime e non modifica le funzioni del sistema nervoso centrale. Ha azione stabilizzante su tutte le membrane eccitabili, inibendo la trasmissione degli impulsi ripetitivi senza modificare le funzioni normali delle cellule eccitabili: blocca quindi la diffusione delle scariche di impulsi provenienti dal focus epilettico. L’azione insorge lentamente, ma dura molto a lungo.È poco tossico e può essere somministrato anche per lungo periodo di tempo. ...
Barbiturico ad azione prolungata usato come antiepilettico. Oltre a un’attività anticonvulsivante svolge anche un’azione sedativa e ipnotica. È assorbito ed eliminato lentamente e viene scarsamente metabolizzato, per cui può dar luogo a fenomeni di accumulo. È poco tossico e può essere somministrato per lunghi periodi di tempo. L’azione antiepilettica si esercita soprattutto nel grande male. Si assume per via orale.Nella terapia dell’epilessia l’effetto ipnotico è indesiderabile e per combatterlo vengono associati farmaci stimolanti del sistema nervoso centrale....
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Fa parte delle fenilsuccimidi è usato come antiepilettico nel piccolo male.È considerata meno efficacie della etosuccimide. Della sua famiglia è la molecola meno efficace probabilmente perché il suo metabolica non riesce ad essere accumulato. Può dare luogo a disturbi collaterali. Si assume per via orale....
Atteggiamento coercitivo o abitudine per cui certi oggetti inanimati o parti del corpo di un’altra persona, solitamente privi di tale potere, assumono la prerogativa di eccitare e soddisfare sessualmente. L’individuo portatore di tale deviazione o perversione risulta generalmente un maschio, spinto a procurarsi la soddisfazione sessuale esclusivamente o in modo preminente mediante la percezione (visiva, olfattiva, tattile ecc.) di elementi come capi di biancheria, calzature, ornamenti, pellicce, o anche mani, piedi, capelli, appartenenti al sesso opposto. ...
(O fisiognomica o fisiognomonia o fisiognomonica), disciplina che mira a dedurre il carattere di una persona dai tratti del viso o che cerca di stabilire dei rapporti fissi fra tratti e carattere. L’esponente italiano di maggior rilievo in questo campo fu Cesare Lombroso, medico militare della fine dell’Ottocento. Egli comprese l’importanza della fisiognomica durante le visite di leva fatte a giovani soldati. Egli sosteneva che dall’aspetto esteriore di un individuo si potesse evincere la predisposizione a commettere crimini. ...
In odontoiatria, termine riferito all’intervento che ha lo scopo di immobilizzare elementi dentali mobili bloccandoli con ferule e legature in modo da impedirne ogni spostamento e favorire la riparazione del loro apparato di sostegno. Viene utilizzato nel trattamento delle parodontopatie e dopo la rimozione di apparecchi dentali.In psicologia, il termine f. indica l’arresto dello sviluppo libidico ad una fase preparatoria per cui la pulsione sessuale viene rivolta ad oggetti primari. ...
Timore e avversione sentiti in modo tenace, esagerato o anche del tutto fuori luogo, per un fatto o un oggetto, la cui presenza e la cui azione non lascerebbero prevedere precise e gravi conseguenze negative: nella paura invece un oggetto o evento viene temuto per se stesso, in quanto le previsioni formulate dalla persona gli attribuiscono la diretta e precisa responsabilità di conseguenze nocive. L’oggetto della f. è fortemente angosciante nello stesso tempo la persona, anche inconsapevolmente, fa in modo di mantenerlo ben presente nel proprio ambito d’azione talvolta anzi vi si dirige attivamente, come per sfida (reazione controfobica). ...
Insieme degli effetti dannosi, spesso letali, prodotti dal passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano. In realtà il termine dovrebbe indicare solo le alterazioni dovute alla scarica elettrica del fulmine, tuttavia, per estensione, viene usato anche per le lesioni prodotte da scariche elettriche di altra natura come le correnti industriali. Nel determinismo delle lesioni hanno importanza le caratteristiche della corrente (tensione, intensità, tipo di corrente) e la durata d’azione della stessa. ...
Composto ad azione “ricostituente” del sistema nervoso, formato da un aminoacido, serina, per combinazione con acido fosforico. Si tratta di una molecola molto semplice che arriva facilmente al liquido cefalo-rachidiano e viene rapidamente utilizzata nei processi metabolici. La f. è presente in alcune proteine, chiamate fosfoproteine (quali la caseina del latte e la vitellina del tuorlo d’uovo), ed è molto importante ai fini dell’attività catalitica di alcuni enzimi....
Asportazione chirurgica di un tratto del nervo f. tale intervento veniva praticato in passato per abolire la motilità di una metà del diaframma e ottenere l’immobilizzazione del polmone facilitando così la guarigione di lesioni di questo organo. A volte, invece che alla asportazione del nervo, si procedeva al suo taglio (frenicotomia)....
Stato psichico particolare (abbattimento, delusione) nei confronti di una realtà avvertita come non gratificante (e quindi non superabile o raggiungibile).Agenti della f. sono gli altri soggetti nel rapporto interpersonale che aggrediscono la libertà del singolo, gli stessi fattori ambientali e naturali. La f. può essere costruttiva e permettere un maggiore aggiustamento nella realtà, o distruttiva e determinare reazioni devianti quali aggressività, regressione, fuga, rimozione, proiezione, autismo ecc.Lo sviluppo del bambino passa attraverso una sequenza di frustrazioni (svezzamento, abbandono della famiglia per la scuola ecc.) che ne permettono l’inserimento progressivo nella società.Per l’adulto le frustrazioni maggiori derivano dalla perdita di rapporti affettivi, dalla mancata affermazione personale o professionale....
Sigla di acido gamma-amino-butirrico, aminoacido che agisce da neurotrasmettitore inibitorio, nel cosiddetto sistema gabaergico della base cerebrale, cioè lungo le vie nervose dei nuclei grigi centrali.Identificato nel 1950 da Roberts e Frankel in estratti cerebrali di diverse specie animali, ma solo alcuni anni dopo è stato definitivamente chiarito che il GABA non è soltanto un aminoacido che nel sistema nervoso centrale (SNC) dei mammiferi ha funzione di neurotrasmettitore inibitore, ma rappresenta di fatto il neurotrasmettitore inibitore più abbondante a livello cerebrale.La distribuzione del G. ...
Intervento chirurgico di asportazione di uno o più gangli della catena simpatica. Generalmente viene eseguito per ottenere una vasodilatazione arteriosa, e quindi un maggior afflusso di sangue, in una regione periferica nella quale il sangue affluisca in modo insufficiente, in conseguenza di malattie delle arterie di diversa natura (quali arteriti, arteriosclerosi ecc.). La g. è stata inoltre proposta nella terapia di talune malattie neurologiche (come le causalgie) e in certe malattie dei connettivi quali, per esempio, la poliartrite anchilosante e la sclerodermia. ...
Forma di ansia che deriva dal timore di perdere il proprio oggetto d’amore. È provata comunemente dal bambino nei confronti dei fratelli, soprattutto minori, in quanto teme che essi possano privarlo dell’affetto dei genitori....
Il quinto degli stadi dell’evoluzione della libido individuale.Appare nel periodo puberale e si costituisce come fondamento della sessualità adulta, quando cioè la libido trova la propria soddisfazione nelle relazioni sessuali cosiddette “normali”. Con il raggiungimento dello stadio g. l’individuo, avendo superato e integrato i quattro stadi precedenti della sessualità infantile (orale, anale, fallico, di latenza), modifica non solo l’orientamento della propria sessualità (che diventa eterodiretta), bensì acquista modelli di comportamento verso gli oggetti e le situazioni che solitamente si definiscono come “maturi”....
Perversione sessuale caratterizzata dalla ricerca preferenziale o esclusiva di una donna o di un uomo anziani rispettivamente da parte di uomini e donne giovani come partner del rapporto sessuale sono esclusi i casi in cui vi sia interesse o costrizione.Questa perversione è interpretata come manifestazione attenuata di omosessualità oppure come equivalente edipico oppure in rapporto al feticismo. La si può inquadrare come alterazione della scelta dell’oggetto d’amore....
Terapia della forma, fondata dallo psicoanalista tedesco Fritz Perls (1893 - 1970), che ha conosciuto il massimo della sua espansione durante gli anni Sessanta, quando nella società si diffuse un ampio movimento che metteva l’accento sulla capacità dell’essere umano di esprimere appieno le proprie possibilità. La terapia consiste in gran parte nell’addestramento della persona alla presa di coscienza e al miglioramento del suo contatto con se stessa e con l’ambiente.Il concetto di GestaltGestalt è una parola tedesca che non può essere tradotta in modo preciso la traduzione più accreditata e condivisa è quella di “figura” distinguibile dallo sfondo. ...
(O giuoco), in psicoanalisi, tanto nel bambino come nell’adulto, il g. è un tentativo di sublimare impulsi di carattere sessuale ed è collegato a fantasie che celano il reale significato di tale attività. Taluni giochi violenti sembrano maggiormente esprimere un istinto aggressivo che talvolta, come nel g. d’azzardo, viene rivolto verso lo stesso soggetto. Lo studio e l’analisi del g. hanno permesso l’affermarsi della ludoterapia, che svela i conflitti psichici del bambino e, tramite il g. ...
Uno degli elementi determinanti dell’intelligenza, e cioè l’insieme dei valori logici o di realtà che sono assegnati dall’individuo a un avvenimento, a una situazione, all’opinione di altri o anche alla propria.È quindi attività psichica complessa che richiede e attiva più facoltà nel medesimo istante: memoria, attenzione, riflessione e capacità critiche convergono nel costituire la possibilità e attività di g....
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Contenuto in glucosio del liquido cefalorachidiano. Il suo valore è compreso di norma tra 0,45 e 0,90 g/l, inferiore quindi a quello del contenuto in glucosio del sangue. Una diminuzione della g. si ha nelle meningiti acute batteriche e nella meningite tubercolare, o per aumentato consumo o per aumentato trasferimento nel comparto intravascolare anche in alcune leucemie si ha una diminuzione della g. verosimilmente per l’aumento del fabbisogno delle cellule neoplastiche. Aumenti della g. ...
Accostamento di associazioni sillabiche prive di senso. Normale nei bambini, che verificano parole o accostamenti di suoni acquisiti di recente, diviene fenomeno patologico caratteristico nei soggetti schizofrenici, che parlano senza alcun fine logico e senza attenersi a norme o regole sintattiche, o addirittura con la volontà di creare una nuova lingua con parole inedite e una sintassi soggettiva....
Sostanza ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale, usata come sedativo e ipnotico. Poco tossico alle dosi terapeutiche, può dare irritazione gastrica, cefalea, manifestazioni cutanee. Si dà per via orale....
Scienza che ha per oggetto lo studio della scrittura in quanto rivelatrice del carattere e delle considerazioni psichiche e morali della personalità. Le applicazioni della g. sono assai vaste: in campo medico, per quanto riguarda per esempio le informazioni di carattere psicologico fornite dalla scrittura, la g. è considerata uno strumento indispensabile alla psicologia clinica come metodo di esplorazione della personalità dell’individuo, mentre ha una utilità più limitata in campo psichiatrico in quanto non fornisce informazioni dirette su eventuali disturbi psichici dell’individuo....
Stato emotivo di piacere proveniente dalla realizzazione e soddisfazione di un desiderio. Si accompagna alla sensazione di essere approvati, accettati e amati dagli altri. Come già alla frustrazione, anche alla g. fa volentieri ricorso parte della psicoanalisi contemporanea per spiegare l’evoluzione positiva ovvero difficile delle pulsioni istintuali.Gli apporti clinici e teorici di M. Klein hanno d’altra parte dimostrato come non sia tanto la g. nella realtà a incidere a livello della economia libidica del soggetto, quanto le differenze e gli scarti equivalenti che articolano i desideri nella dimensione della fantasia inconscia....
(O g. isterica), particolare condizione psiconevrotica, probabilmente di tipo isterico, in cui sono simulati quasi tutti i sintomi gravidici, ad eccezione delle modificazioni dell’utero e della vagina. La principale caratteristica di questa sindrome è la convinzione della donna di essere gravida, quindi alla base del quadro morboso sono esclusivamente motivazioni psicologiche. Conosciuta fin dall’antichità, questa malattia può riscontrarsi a tutte le età, principalmente nell’età dell’adolescenza fino all’età adulta (15-40 anni).All’origine della sindrome sussiste un istinto materno inconscio frustrato da cause varie, che pone la donna in particolari condizioni mentali nei confronti della g. ...
(Prende il nome da Gerhard Henrich Armauer Hansen, medico norvegese - Bergen, 1841-1912), nome con cui è comunemente noto il Mycobacterium leprae, agente patogeno della lebbra Gram-positivo, ha l’aspetto di un sottile bastoncino a volte ad estremità rigonfie. Si colora con il metodo di Ziehl.Ha una speciale affinità per la cute, i nervi periferici e le estremità, quindi anche il naso (zone fredde dell’organismo), si estrinseca dopo un lungo periodo di incubazione in manifestazioni cliniche che rappresentano il risultato della reazione tissutale dell’organismo. ...
Gli autori Hunt ed Hess hanno stabilito, per valutare il grado di gravità di un’emorragia subaracnoidea, una scala in base alla quale si può decidere, basadosi appunto sul grado di gravità del quadro clinico, se intervenire o non intervenire chirurgicamente. Il trattamento chirurgico è generalmente consigliato in caso di aneurisma che non ha sanguinato scoperto accidentalmente (grado 0) o di emorragie di grado I,II,III (con segni neurologici da assenti a lievi e, nel grado III, sonnolenza e stato confusionale). ...
Rappresentazione di una situazione o di un oggetto alla mente....
I. parassita che viene vissuta dalla coscienza del soggetto come estranea ed anzi in netta opposizione con la sua personalità ma tale è la forza con cui essa si presenta che il soggetto, seppur con vivissima angoscia, non riesce a sottrarlesi. I temi sono quanto mai vari: religiosi, metafisici, morali, igienici, di ordine ecc. Tali idee possono comparire all’inizio di una depressione, di una schizofrenia, ma soprattutto sono tipici della nevrosi ossessiva....
Convinzione intima del soggetto che non corrisponde alla realtà ed esprime la modificazione radicale della sua esperienza, vale a dire dei suoi rapporti con il mondo.La psichiatria classica distingue quattro sue modalità di formazione: percezione, intuizione, interpretazione e immaginazione deliranti. La prima consiste nell’allucinazione di fatti sensoriali la seconda in una rivelazione o improvvisa presa di coscienza di un fatto, un’i. o un sentimento la terza nella scoperta di significati impropri in fatti oscuri, insinuazioni allusive ecc. la quarta infine nell’irruzione di fantasticherie ed elucubrazioni con i caratteri della realtà. ...
I. parassita accettata dal soggetto che non ne riconosce tuttavia il carattere patologico, in questo distinguendosi dall’i. coatta e dall’i. delirante. Al limite con il patologico si situano le cosiddette fissazioni (come quelle degli inventori ecc.), mentre nettamente patologiche sono le idee fisse degli stati confusionali, di mania e di malinconia.La tematica di tali idee può essere molto varia: generalmente si tratta di temi di grandezza e di esaltazione nella mania, temi di rovina e di inutilità nella malinconia....
I. fissa intorno alla quale il soggetto organizza un sistema delirante, di rivendicazione, di gelosia ecc. Le più frequenti tra queste idee hanno un contenuto legato a rappresentazioni di pericolo o di malattia....
Processo mentale che consiste nella formazione e connessione delle idee il termine è inteso anche come strutturazione e forma del pensiero, cioè quel particolare aspetto della struttura del pensiero che riguarda più le caratteristiche formali che quelle di contenuto. All'idea iniziale, che sorge di solito per uno stimolo esterno, segue un processo associativo le cui modalità e scelte particolari trovano spiegazione nell'esperienza passata e nel particolare campo vitale di cui il soggetto è partecipe. ...
In psicologia, processo di assimilazione per il quale il soggetto assume e vive come propri certi aspetti colti in un oggetto esterno, animato o inanimato (i. introiettiva, secondo M. Klein: in questo caso il soggetto si assimila all’oggetto) oppure per il quale vengono allargati e riconosciuti come pertinenti anche all’oggetto aspetti e qualità di sé (i. proiettiva: in questo caso l’oggetto viene assimilato al soggetto). L’i. implica comunque un rapporto di relazione coesiva, e tende a realizzare la congruenza e la comunanza fra il sé e l’altro da sé.Ciò nel tentativo di superare un’iniziale e frustrante diversità avvertita come una propria insufficienza: i. ...
Per quanto il termine fosse stato usato in maniera diversa anche nel XIX secolo e nei primi del Novecento per indicare le forme di profilassi contro le malattie mentali, la sua fortuna inizia nel 1908, quando C.W. Bears fonda, con la consulenza dello psichiatra A. Meyer, la Connecticut Society for Mental Hygiene. Bears, reduce da un lungo ricovero in ospedale psichiatrico, aveva riferito la sua esperienza nel libro A Mind that found itself. La società da lui fondata, che successivamente si trasforma in National Committee for Mental Hygiene, si proponeva di intervenire in campo sociale con la collaborazione di psichiatri, educatori, criminologi, svolgendo opera di prevenzione. ...
In psicologia sperimentale e in psicopatologia termine impiegato per indicare una configurazione destinata a cambiare radicalmente aspetto se presa in considerazione sotto differenti e più realistiche condizioni, e ciò molto spesso con riferimento all’ambito della percezione (illusioni visive, dette anche, meno propriamente, illusioni ottico-geometriche illusioni uditive illusioni tattili o tattili-cinestesiche ecc.). ...
Termine utilizzato da C.G. Jung per indicare immagine idealizzata di un amore infantile, influente tuttora sulla psiche dell’adulto....
Processo dinamico per cui un individuo risponde allo stesso modo ad atteggiamenti, emozioni, parole che emergono nella interazione con altri soggetti. J. Piaget ha studiato le varie fasi dell’i. nel bambino, dalla riproduzione di movimenti o gesti all’apprendimento del linguaggio per G. H. Mead la personalità dell’individuo viene a definirsi nel processo sociale grazie all’assunzione mimetica del ruolo dell’altro per G. Tarde l’i. è la fonte della condotta interpersonale....
Attività mentale che può produrre e riprodurre immagini indipendentemente dall’esistenza attuale dell’oggetto. L’i. si contrappone alla percezione, come attività e facoltà del produrre immagini sul piano dell’esperienza percettiva, e inoltre alla costruzione e al movimento, come attività di intervento sul livello fisico. Per contrasto con queste altre attività, nell’i. le rappresentazioni mentali, le proprie produzioni, sono avvertite dal soggetto stesso come tipicamente meno reali, o irreali, anche quando sono molto dettagliate, coercitive e dinamiche. ...
In psicologia, per i. s’intende una rappresentazione, ossia una struttura più o meno complessa, con forma, estensione, durata proprie, e provvista di significato, la quale in qualche modo simboleggia un’ulteriore realtà, la sostituisce o vi allude.L’i. stessa può reperirsi a vari livelli di realtà, per cui si hanno immagini percettive, oniriche, allucinatorie, come rappresentazioni sul piano di esperienza della percezione, ivi compresi il sogno e l’allucinazione: immagini mnestiche, fantastiche (e anche, meno propriamente, immagini mentali) con riferimento alle attività del pensiero (memoria, fantasia) e quindi come rappresentazioni sul piano di esperienza tipico della immaginazione.Casi particolari sono costituiti per esempio dalla i. ...
Esperienza della quale si vuole sottolineare il carattere di dipendenza causata da cose, persone, eventi sono impressioni anche certe connotazioni di globalità, immediatezza, rapidità, sporadicità, apparenza. Ci si riferisce infatti all’esperienza emotiva ed al giudizio di valore che, a guisa di effetto, si accompagnano alla percezione, alla presa di coscienza, alla considerazione di una data realtà, ancora non bene analizzata, ma che piuttosto s’impone con una sua fisionomia e forza (“ricevere un’ottima i.” “subire un’i. ...
Atteggiamento violento ed aggressivo per difettoso controllo soprattutto dei poteri critici. Frequente a riscontrarsi in soggetti normali specie in seguito a stimolazioni intensamente emotive ma con coerenza di risposta, assume carattere patologico quando per un difetto della critica la reazione è inadeguata allo stimolo e sfugge ai poteri psichici superiori di controllo. È caratteristica della schizofrenia allorquando il malato concretizza un delirio (per lo più persecutorio), giungendo ad atti di violenza contro gli altri o contro se stesso (autolesionismo) con mutilazione del naso, delle orecchie, dei genitali ecc. ...
Bisogno imperioso e spesso irresistibile che insorge bruscamente in certi soggetti e li spinge ad azioni immotivate e in genere dannose o pericolose. L’i. può prodursi al di fuori di qualsiasi causa esterna e in questo caso traduce la presenza di una pulsione interiore (ricerca della soddisfazione di un istinto o di un bisogno) può invece scatenarsi come risposta, estremamente rapida ed intensa, sproporzionata alla causa. L’intensità dell’i. è proporzionale alla frustrazione del bisogno per il quale si manifesta e all’importanza che tale esigenza riveste per l’affermazione della propria personalità nel processo sociale. ...
Variazione improvvisa dell’equilibrio fisico-chimico della membrana di una cellula nervosa può essere indotto da stimoli di diversa natura (meccanici, chimici, elettrici ecc.) e comporta una modificazione del potenziale elettrico che caratterizza la membrana stessa in condizioni di riposo, potenziale che dipende dalla sua permeabilità selettiva nei confronti di varie sostanze e dal trasporto attivo di ioni, che avviene attraverso la membrana cellulare. In condizioni di riposo il potenziale di membrana (che dipende quindi dalla distribuzione delle cariche ai due lati della membrana) è di ca. ...
Insieme dei contenuti e dei processi psichici impliciti in molti comportamenti dell’individuo e li motivano, rimanendo tuttavia estranei e non noti alla sua coscienza. L’ipotesi dell’esistenza di una vita psichica profonda, di cui non vi fosse per l’uomo, pur protagonista, un’effettiva consapevolezza, è riemersa periodicamente, nella evoluzione del pensiero, fin dai tempi della filosofia platonica occorre però arrivare ai primi dell’Ottocento, in piena atmosfera romantica, perché in ambiente letterario e filosofico (J. ...
Rapporti tra alcune misure della testa, proposti da A.A. Retzius nel 1842, modificati da P.P. Broca nel 1861 fanno parte delle misure antropometriche.I rapporti vengono calcolati tra i diametri, distanze che congiungono tra loro i punti craniometrici, convenzionalmente fissati in posizioni facilmente individuabili dello scheletro e delle parti molli del cranio e della faccia....
Penosa impressione di essere inferiore agli altri o, meglio, a un ideale desiderato. Se questo sentimento è anormalmente accentuato o comporta reazioni psicopatiche si parla di complesso di i. A. Adler postulò come spinta fondamentale dello psichismo umano la “volontà di potenza”, l’intenzionale, profondo sentimento di autorealizzazione e di affermazione di se stessi. Tale bisogno di potenza, di affermazione, cozza nel bambino con la necessaria dipendenza dall’ambiente, in primis dalla madre. ...
Contingente di fibre nervose sensitive, motrici, vegetative parasimpatiche o ortosimpatiche, sia afferenti sia efferenti, di cui è provvisto ogni organo, o apparato, o più in generale un territorio anatomico.Il termine i., accompagnato da un aggettivo, può definire una modalità della distribuzione: per esempio, i. metamerica o segmentaria indica la distribuzione a segmenti del corpo di fibre originate dalle radici spinali....
Trasporto di un lembo di tessuto o di un organo (innesti cutanei, mucosi, muscolari, fasciali, nervosi, vascolari, ossei, cartilaginei, tendinei, ecc) effettuato chirurgicamente tramite l’interruzione delle sue connessioni vascolari, da una sede donatrice a un letto ricevente, dove acquisirà spontaneamente un nuovo supporto ematico che ne garantirà la vitalità. Vengono distinti innesti nell’ambito di uno stesso individuo (i. autoplastico), o da un individuo all’altro della stessa specie (i. ...
Nella fisiologia del sistema nervoso indica il processo per cui un riflesso nervoso elementare è trasformato ed elaborato, ai diversi livelli del sistema nervoso centrale, in schemi più complessi di reazioni coordinate tra loro.In psicologia per i. s’intende l’omogeneo e armonico funzionamento delle attività psichiche. I. della personalità indica il processo di armonizzazione reciproca delle diverse componenti della personalità stessa in un tutto unico e caratteristico, ai fini dell’adattamento all’ambiente....
Capacità di porre e di risolvere problemi in modo nuovo. Le proprietà dell’i. sono dunque legate alle caratteristiche dei problemi: situazioni in cui una certa realtà deve venire modificata per soddisfare le esigenze del soggetto. Tale modificazione o trasformazione costituisce appunto la soluzione del problema: consentendo il passaggio da uno stato nel quale la realtà attuale è dissonante a uno nel quale essa è consonante rispetto a un dato sistema di esigenze. ...
(Teoria di Goleman, 1997), L’i. emotiva, secondo Goleman è una miscela equilibrata di motivazione, empatia, logica e autocontrollo, che consente, imparando a comprendere i propri sentimenti e quelli degli altri, di sviluppare una grande capacità di adattamento e di convogliare opportunamente le proprie emozioni, in modo da sfruttare i lati positivi di ogni situazione. Secondo Goleman, non basta avere un’i. vivace, una carriera scolastica brillante, precise competenze professionali e, probabilmente, alcuni fattori legati alla sorte, come ad esempio il far parte di una classe sociale abbiente, l’avere un aspetto fisico avvenente e l’essersi imbattuto in circostanze fortuite del tutto favorevoli. ...
In psichiatria l’i. indica le forme, le modalità e gli effetti dell’azione interpersonale. Si delinea così un campo di riflessione che è stato indagato dalla psicologia sociale e comportamentale, dalla psicoanalisi sotto forma di “relazioni oggettuali”, dalla psicologia esistenziale e dalle teorie della comunicazione. Si tratta, come scrive R. D. Laing, di “considerare il soggetto nell’ambito di un sistema sociale, o di un nesso di altri soggetti (per nesso s’intende un tipo particolare di gruppo caratterizzato dal fatto che i suoi membri sono collegati da vincoli di forte valenza, come la famiglia ecc.) e di considerare in qual modo gli altri influiscono sull’esperienza che il soggetto ha sia di se stesso sia degli altri, ed in quel modo, di conseguenza, si realizza la sua azione. ...
Sentimento di coinvolgimento e di dipendenza attenzionale attribuito, in senso proprio o figurato, a qualcuno o a qualcosa rispetto a qualcos’altro. Si dice che una persona, un animale, un’istituzione, perfino una cellula “sono interessati a” o “hanno i. per”, volendo indicare che sono attratti da una meta (che può essere una persona, un oggetto, un concetto, un’immagine, un aspetto o frammento di realtà), oppure che sono respinte da tale meta. ...
Concetto usato dalla psicoanalisi nel senso di processo di assimilazione di aspetti del mondo esterno, prototipo del meccanismo di identificazione, in fasi evolutive precoci, fondamento nella formazione di varie istanze della personalità e nel costruirsi di rapporti di relazione attrattiva. In ambito psicoanalitico si ritiene che l’organizzazione del primo psichismo infantile abbia finalità prevalentemente edonistiche e modalità di funzionamento alquanto rigide e dicotomizzanti.Mediante l’i. ...
Osservazione dei propri stati interni da parte dell’Io. È il metodo di indagine dominante nella psicologia dell’Ottocento (W. Wundt) e ancor oggi è ritenuto uno strumento importante. Esso venne messo in crisi da A. Comte e dal positivismo, e quindi specificamente contestato nei primi decenni del Novecento dal comportamentismo di J.B. Watson, il quale nega l’esistenza di una facoltà dell’i. e rimanda alla sola osservazione del comportamento. Si dice i. l’osservazione diretta di propri “vissuti” d’esperienza e d’azione, come dati intimi, interiori, soggettivi che, in quanto tali, riguardano o coinvolgono la propria persona. ...
Atteggiamento proprio della personalità di alcuni individui, il cui interesse è rivolto soprattutto a dare maggiore importanza agli aspetti soggettivi degli avvenimenti rispetto a quelli oggettivi. Il termine i. è stato introdotto da C.G. Jung e studiato da H. Rorschach, H. Eysenck ed altri. Secondo alcuni psicologi si tratterebbe di una costellazione di più aspetti, potendosi dare vari generi di i., sociale, conoscitiva ecc., coesistenti o meno in un medesimo individuo (J.P. ...
(O introvertito), dicesi di personalità che presenta i caratteri dell’introversione....
(O Ego), nel linguaggio della psicologia l’I. indica un’area del campo dei vissuti dell’individuo: quella corrispondente ad aspetti di caratterizzazione e di identità strettamente personale, di autoindividuazione e di autoaffermazione nei confronti della restante realtà. In tale accezione più generale l’I. corrisponde al concetto della propria persona, o anche della zona “direttiva”, rappresentativa e responsabile di questa: distinta, come tale, da altre aree della persona stessa (W. ...
Eccessiva reazione agli stimoli emotivi per la quale l’individuo passa con frequenza da stati di depressione ad una esagerata euforia. È caratteristica di tali soggetti vivere intensamente i normali rapporti sociali attribuendo loro i più diversi significati emotivi.Fenomeno tipico di individui insicuri, si accompagna spesso ad un eccessivo atteggiamento critico verso se stessi o verso gli altri. Talvolta è sintomo di uno stato di nevrastenia. L’i. si può manifestare anche con sintomi somatici quali tachicardia, rossore e pallore, sudorazione, poliuria, spasmi facciali e tic. ...
Capacità eccessiva di rievocare avvenimenti della prima infanzia o comunque molto lontani nel tempo. Tale fenomeno si deve ad una diminuzione delle resistenze che ne avevano determinato l’oblio, alla ricostituzione di sistemi di riferimento già acquisiti nel passato, alla capacità di astrarsi dal presente.È frequente negli stati di eccitazione maniacale. Per la psicoanalisi si hanno fenomeni di i. nelle associazioni verbali, nei sogni e negli stati ipnotici....
Condizione patologica caratterizzata da una eccessiva produzione di uno o più ormoni da parte dell’ipofisi.Quasi tutte le forme di i. sono da far risalire alla presenza di un tumore funzionante (in cui cioè le cellule tumorali mantengono la capacità di produrre ormoni): si tratta in genere di micro o macro adenomi, più raramente invece di semplici iperplasie.Gli adenomi ipofisari oltre al quadro clinico legato all’ipersecrezione ormonale, spesso danno anche disturbi legati alla compressione delle strutture circostanti (alterazione del visus a livello del chiasma ottico paralisi nervi cranici ipertensione endocranica o idrocefalo, ipopituitarismo selettivo o totale per distruzione di tessuto ghiandolare).Le forme più comuni di i. ...
Particolare grado di sensibilità di un organismo, in senso fisico, psichico o in entrambi. Il soggetto in questa condizione reagisce eccessivamente o in modo patologico a quelle stimolazioni che, per la gran parte degli individui, sono del tutto innocue o addirittura inavvertite. Usato nella pratica neurologica per intendere un’esagerata reattività a stimolazioni fisiche, può essere considerato sinonimo di iperestesia e si ritrova in particolari condizioni patologiche quale sintomo predominante.In immunologia è usato come sinonimo di allergia, di cui è anzi più corretto....
Stato psichico particolare verificantesi per lo più prima di addormentarsi. È caratterizzato da una indipendenza dalla volontà, dal correre dei pensieri in modo vago e senza scopo preciso. Si manifestano allora le immagini ipnagogiche, molteplici ed estremamente sfumate, visioni estetiche distinte dal sogno in quanto vengono meno immediatamente col sonno. Il soggetto è cosciente della irrealtà di tali fenomeni allucinatori....
Tecnica particolare che unisce la ipnosi alla psicoterapia onde favorire, mediante il rilassamento determinato dallo stato ipnotico, l’individuazione dei contenuti psichici rimossi che danno luogo al manifestarsi della malattia. Antecedente della i. è la terapia catartica di J. Breuer e S. Freud fondata sul fatto che ricordi, connessi alla genesi dei sintomi esistenti nei pazienti e dimenticati durante lo stato di veglia, affioravano nello stato ipnotico e, una volta espressi verbalmente, provocavano la scomparsa del sintomo stesso....
Condizione particolare della persona, per alcuni aspetti simile al sonno, e per altri assai vicina allo stato di veglia, con forte dipendenza da agenti esterni, provocata mediante processi di suggestione, che permette di influire sulle condizioni psichiche, somatiche e viscerali. Si tratta di un livello di attività mentale sui generis. Nello stato ipnotico la persona è coinvolta in un rapporto interpersonale a due, molto stretto e coerente: quello con l’ipnotizzatore è disposta ad accettare acriticamente le rappresentazioni mentali da questo proposte mantiene centrata su di esse la propria attenzione, conscia o inconscia, manifestando una forma di “dissociazione” psichica. ...
Tecnica di suggestione che induce uno stato di ipnosi....
Intervento chirurgico che ha lo scopo di asportare l’ipofisi. Esso trova indicazione nel caso di tumori benigni (soprattutto adenomi che costituiscono il 10% di tutti i tumori intracranici) o maligni (rari) di questa ghiandola, e può essere attuato aggredendo l’ipofisi attraverso l’osso parietale o quello frontale, oppure per via endonasale attraverso attraverso un’incisione della mucosa gengivale sotto il labbro superiore e successivo passaggio attraverso lo sfenoide (accesso transfenoidale). ...
Stato di abnorme eccitazione psichica, che, pur non raggiungendo l’esplosività dell’eccitazione maniacale, ne mostra, in forme attenuate, tutte le caratteristiche.L’i. può presentarsi, in alternanza agli stati depressivi, nei pazienti affetti da psicosi maniaco-depressiva, oppure costituire una connotazione costante del carattere del soggetto. Questi mostra un eccessivo ottimismo e sicurezza di sé il suo pensiero è vivace e fluido, spesso brillante e risulta caratterizzato da un’inventiva ricca, che però non trova adeguata concretizzazione nella realtà. ...
Situazione di instabilità del carattere. Può costituire il sintomo di svariate malattie (psicopatie allo stadio iniziale, endocrinopatie, stati dismetabolici ecc.), come anche l’attributo costante di una determinata personalità. Nel primo caso la sua insorgenza graduale in un carattere solitamente sereno permette di avvertire, per paragone, il cambiamento. Nel secondo caso, come per tutte le caratteristiche psichiche, non esiste un parametro di riferimento che indichi il normale grado di i. ...
In psicoanalisi è la sollecitazione da parte di elementi inibenti inconsci su istinti non esteriorizzabili in senso più ampio e il comportamento etico-sociale assunto dall’uomo con la repressione delle proprie pulsioni....
Impulso interiore, disposizione, fattore dinamico interno che, in condizioni favorevoli, appare determinante nell’individuo vivente esperienze e comportamenti, i quali risultano strettamente correlati col patrimonio genetico ereditario e quindi con la specie. A seconda del contenuto e del significato della condotta vengono individuate direzioni fondamentali, particolarmente consistenti, della vita psichica, e conseguentemente vengono delineate certe motivazioni dell’attività. Chi osserva se stesso, le altre persone, gli appartenenti a varie specie animali può tentare di distinguere in che misura le grandi motivazioni dell’attività (socialità, sessualità, nutrizione, aggressione, esplorazione ecc.) ed anche, all’interno di queste, singoli aspetti, esigenze, capacità risultano da componenti acquisite nel corso della vita e da componenti preformate, innate, o solo da queste ultime. ...
Termine inglese che indica le lesioni provocate nell'organismo dalle grandi variazioni della forza di gravità (accelerazione-decelerazione) cui sono sottoposti i piloti degli aviogetti e gli astronauti. Le sollecitazioni in gioco sono molto grandi e possono superare i limiti di resistenza di alcuni tessuti particolarmente delicati. Le lesioni più osservate sono: distacchi di retina, emorragie retiniche, epistassi, visione nera e lipotimia per transitoria ischemia cerebrale....
C. G. Jung, considerato dapprima dallo stesso Freud il proprio erede spirituale, si distaccò nel 1913 dall'ortodossia freudiana dando vita ad un sistema personale che prese il nome di psicologia analitica. Una differenza fondamentale tra Freud e J. , riguarda il carattere della libido: J. rifiuta di considerare questa in termini esclusivamente sessuali, interpretandola invece sotto forma di energia generalizzata che si manifesta in tutto il processo vitale dell'individuo. Tale energia, inizialmente al servizio della crescita e della nutrizione, assumerebbe carattere sessuale dopo la pubertà. ...
Intervento chirurgico che trova indicazione nella stenosi canalare (restringimento del canale spinale che se è al di sotto di un determinato diametro determina un conflitto con il suo contenuto, il midollo spinale e le radici nervose).Per allargare il canale spinale ristretto in modo da dare spazio sufficiente al suo contenuto, l’intervento classico consiste in generale nella laminectomia. A livello cervicale si preferisce la l. “open door” nella quale si apre l’arco vertebrale posteriore (piuttosto che rimuoverlo come nella laminectomia), permettendo al midollo di spostarsi posteriormente per “sfuggire” alla compressione anteriore....
Errore dovuto a dimenticanza o a disattenzione. Nella terminologia psicoanalitica si preferisce parlare di atti mancati, come si verifica quando si scrive una parola o una frase diversa da quella che in realtà si voleva scrivere (l. calami) o si dice una parola al posto di un’altra (l. linguae) o si manifesta tutta una serie di fenomeni che hanno per base la dimenticanza, per esempio quando non si sa trovare un nome o un oggetto o quando ci si dimentica un proposito (l. ...
Termine del linguaggio comune che indica significativamente la dissoluzione della volontà e la violazione della personalità in individui sottoposti, per esempio in condizioni di prigionia, a sistemi coercitivi di intervento a livello psichico. Nella terminologia psichiatrica gli si preferisce il termine di menticidio....
Intervento chirurgico che consiste nella sezione delle fibre nervose che collegano una parte della corteccia cerebrale con le rimanenti porzioni dell’encefalo (una forma ridotta di lobotomia frontale).L’intervento di l., oggi praticamente abbandonato, venne per qualche tempo utilizzato per la terapia delle forme di psicosi con caratteri di particolare violenza ed aggressività, o per la terapia di forme di dolore resistenti ad ogni trattamento farmacologico....
Strumento usato in neurochirurgia per recidere le fibre nervose negli interventi di leucotomia. Consta di un trequarti a punta smussa dalla cui estremità, introdotta attraverso una trapanazione cranica alla profondità voluta nel tessuto cerebrale, si può far uscire, di lato, un piccolo tagliente, che seziona una parte di tessuto nervoso....
Denominazione degli ormoni di natura peptidica prodotti da cellule nervose dell’ipotalamo, i quali agiscono stimolando la secrezione e la liberazione di ormoni dell’adenoipofisi. Sono note cinque l., anche se non tutte ben definite chimicamente.La somatoliberina stimola la secrezione dell’ormone somatotropo è secreta dai nuclei dell’eminenza mediana dell’ipotalamo, ed ha un peso molecolare di ca. 2500.La tiroliberina stimola la liberazione della tirotropina è un tripeptide e viene secreto dall’ipotalamo anteriore e dall’eminenza mediana del tuber cinereum.La corticoliberina stimola la secrezione di corticotropina.La gonadoliberina ha la capacità di stimolare sia la secrezione dell’ormone follicolostimolante sia quella dell’ormone luteinizzante è un decapeptide che viene secreto a livello dell’eminenza mediana dai nuclei ventromediale e arcuato.Ne esiste una forma sintetica biologicamente inattiva, utilizzata in diverse condizioni cliniche in cui si voglia ottenere una soppressione dell’attività endocrina gonadica.Prolattoliberina viene definito il fattore ipotalamico, tuttora non isolato, che provoca la secrezione della prolattina.Le diverse l. ...
Concetto tipico della psicoanalisi, associato in genere alla pulsione sessuale. In questo senso è una delle due fondamentali forme di energia psichica (l’altra è quella genericamente definita “aggressiva”). Non è quindi riconducibile immediatamente all’attività sessuale in senso stretto: questa è piuttosto da considerarsi una manifestazione specifica e particolare della l. Qualsiasi forma di soddisfacimento e di piacere ottenuto nel conseguirlo possono essere l’espressione dell’energia libidica: questa si presenta come la molla che spinge e motiva l’azione dell’uomo. ...
Complesso degli atti attraverso i quali si attua una comunicazione tra individui diversi essa avviene mediante l’espressione di simboli di varia natura, tali da poter essere rilevati dagli organi di senso. Il termine l. viene peraltro comunemente riferito alla comunicazione mediante simboli sonori, in particolare a quella effettuata con simboli fonetici, cioè con parole, costituite da suoni tra loro articolati tale modalità è propria dell’uomo, di cui costituisce una delle funzioni più evolute.Il l. ...
(O svenimento), complesso di sintomi che si manifestano in conseguenza di una insufficienza di lieve entità, transitoria e di breve durata, della circolazione cerebrale. È caratterizzata da senso di vertigine, di vuoto alla testa, di malessere generale e debolezza, con incapacità a mantenersi in piedi: il paziente ha la sensazione che il pavimento si muova, che gli oggetti circostanti ondeggino, avverte sensazione di nausea, ronzii agli orecchi, la vista si offusca. A volte, ha perdita più o meno completa della coscienza, in genere di breve durata.Il paziente appare pallido, coperto di sudore freddo, con polso piccolo o impercettibile e frequente. ...
Esame batteriologico utilizzato quando si voglia mettere in evidenza la presenza di batteri nel liquor (abitualmente sterile). Il liquor deve essere prelevato con tutte le misure dell’asepsi, quindi trasferito il più rapidamente possibile, in un recipiente sterile, a un laboratorio attrezzato. Qui viene seminato in terreni di coltura adatti a facilitare la riproduzione e la individuazione di eventuali batteri in esso presenti. La l. trova impiego soprattutto nella diagnostica della meningite meningococcica. ...
Intervento chirurgico, più esattamente chiamato l. prefrontale, che consiste nella sezione delle fibre nervose di parte della sostanza bianca del lobo frontale cerebrale.La l. è eseguita sul piano ventrale (ossia sul piano parallelo al margine anteriore del corpo) appena davanti al ventricolo laterale e può essere praticata da una sola parte o bilateralmente.È stata proposta nel 1925 da A. Moniz Egas come terapia nelle malattie mentali ritenute incurabili ebbe negli anni successivi una certa diffusione per il trattamento sia di alcune psicosi (per es. ...
Accelerazione del linguaggio che si accompagna in genere a un più rapido succedersi dei pensieri, come può accadere nei momenti di euforia, o negli stati di lieve ebbrezza o, in modo marcato e nettamente patologico, negli stati di eccitazione maniacale: in questo caso la l. accompagna una ideazione con i caratteri della fuga delle idee....
(O rachicentesi), puntura nello spazio subaracnoideo delle meningi spinali, effettuata allo scopo di prelevare un campione di liquor cefalorachidiano da sottoporre a indagini diagnostiche di laboratorio (per diagnosi di processi infettivi-infiammatori del sistema nervoso e delle meningi, patologie disimmuni, emorragie subaracnoidee, neoplasie con infiltrazione meningea), o per introdurvi farmaci (per scopo terapeutico sono somministrati, ad es. farmaci antibiotici e citostatici, morfina), o mezzi di contrasto radiopachi in caso di indagini radiologiche sul sistema nervoso centrale. ...
Sigla con la quale è nota la dietilamide dell’acido lisergico (dal tedesco Lysergsaüre Diethylamid), molecola che esercita a livello cerebrale un’attività agonista sui recettori ella serotonina e modifica il turnover di questo neurotrasmettitore. Lo studio chimico della segale cornuta, che causò in passato disturbi psichici di massa in popolazioni che si erano alimentate con farine contenenti il fungo parassita Claviceps purpurea, condusse a individuare nell’acido lisergico il responsabile specifico delle manifestazioni tossiche (1934). ...
Dolore per la morte di persone care. La persona colpita da lutto cade in uno stato depressivo che necessita di un tempo più o meno lungo, secondo le circostanze, per ritrovare un adattamento alla realtà.Questo avviene attraverso la disidentificazione del soggetto dall’oggetto interiorizzato....
Termine impiegato in psichiatria per indicare un uso dei mezzi espressivi eccessivo e sovraccarico, cioè una mimica, un comportamento ed un linguaggio affettati e senza alcuna naturalezza o semplicità. Il modo di presentarsi dell’individuo che mostra questo sintomo è caratteristico: i suoi gesti sono sovraccarichi e sproporzionati, il suo linguaggio si traduce nella ricerca della parola rara, si esprime con un tono sentenzioso, inframmezza sottintesi o reticenze, ha un andamento a volte altero, più spesso ossequioso. ...
(prende nome da Vittorio Marchi, istologo italiano - Novellara, Reggio Emilia, 1851 - Iesi, Ancona, 1908), frammenti di mielina che si osservano in preparati istologici del midollo spinale colpito da malattie degenerative....
Comportamento sessuale che consiste propriamente nel provare piacere e soddisfazione dall’essere trattato con crudeltà, in modo da provar dolore. Il termine deriva dal nome dello scrittore austriaco L. von Sacher-Masoch che era appunto affetto da questa perversione e che descrisse nei suoi racconti personaggi masochisti. I casi di m. vero sono considerati piuttosto rari dagli psichiatri sono invece più frequenti i casi nei quali il dolore o il piacere sono provocati nello stesso momento o in breve spazio di tempo.In senso più lato, poi, si include in questo quadro anche il comportamento di quegli individui che cercano di essere incondizionatamente sottomessi a una persona del sesso opposto e da essa umiliati.I meccanismi psicopatologici che sono alla base di questo comportamento sono stati studiati dagli psicoanalisti con grande attenzione. ...
Concezione errata o semplicemente esagerata che alcuni soggetti hanno riguardo la loro potenza, grandezza e situazione sociale. Questo atteggiamento comprende tutta una serie di posizioni che vanno dalla orgogliosa sovrastima delle proprie capacità sino all’organizzazione dei deliri di grandezza più caratteristici. Alcuni soggetti giungono sino alla creazione di personaggi immaginari di cui si attribuiscono le doti e i meriti eccezionali. Questo tipo di delirio può trovarsi in molte sindromi psichiatriche: sia in quelle in cui si ha, come nelle demenze, una grave diminuzione del giudizio e delle capacità critiche, sia in quelle in cui si ha una strutturazione delirante del pensiero come nella paranoia....
Termine con cui si designano la funzione e la capacità degli individui viventi di conservare delle tracce di esperienze avute o di azioni svolte in passato, potendole rievocare esplicitamente (ricordi) o potendo comunque dimostrare di esserne stati influenzati. L’acquisizione di tali tracce, preliminarmente alla loro ritenzione, corrisponde a ciò che viene denominato apprendimento: una funzione che ha una sua fisionomia distinta. Un’immagine, per esempio, può venire percepita, e non appresa può venire percepita ed appresa, ma rapidamente dimenticata può infine venire percepita, appresa, e ricordata in vario modo e a vari livelli di consapevolezza. ...
Complesso delle facoltà o funzioni intellettive e psichiche dell’uomo....
Fenomeno che si osserva nel corso di stati di stanchezza in soggetti ansiosi e insonni.Consiste nel continuo presentarsi alla mente di pensieri che fluiscono e rifluiscono incessantemente come se venissero “ruminati” e difficilmente si riesce a scacciarli questo flusso non si organizza in un pensiero ben strutturato e disturba l’attività del soggetto, specie se impegnativa come lo studio....
Forma del cranio intermedia tra la brachicefalia e la dolicocefalia. L’indice craniometrico del cranio mesocefalo è compreso tra 0,75 e 0,79....
Processo di formazione della mielina. Esso, per quanto riguarda il sistema nervoso centrale, inizia verso il 4° mese di vita fetale, ha luogo in tempi diversi nei differenti tratti e si completa solo verso il 2° anno di vita il processo si inizia in prossimità del corpo della cellula, e si estende poi gradualmente lungo la fibra sin presso la sua terminazione....
Tecnica di indagine radiologica del midollo spinale, che si avvale dell’introduzione di liquido radioopaco o di gas nello spazio subaracnoideo.Consiste nell'introduzione nello speco vertebrale (spazio subaracnoideo), mediante una puntura lombare o suboccipitale, di un mezzo di contrasto opaco ai raggi X (in qualche caso si preferisce invece utilizzare l'aria e si parla allora di mielografia gassosa): seguendo con radiografie la sua discesa verso il basso (discesa che avviene perché tale sostanza è più pesante del liquor), si vedrà, in caso di tumore, arrestarsi ad un certo livello e non più procedere si hanno così indicazioni precise anche sulla sede della compressione midollare. ...
Esame radiologico che consiste nell’osservazione radioscopica degli spostamenti di un liquido radioopaco iniettato entro il canale rachidiano, durante i mutamenti di posizione del malato. Le modalità di scorrimento e di disposizione del liquido radioopaco possono fornire informazioni sull’eventuale presenza di processi patologici (tumori, ernie del disco, cicatrici ecc.) i quali possono ostacolarne gli spostamenti....
Termine che indica genericamente una serie di interventi chirurgici sul midollo spinale che hanno come fine il trattamento di malattie neurologiche.Tali interventi hanno come elemento comune la manipolazione del midollo spinale che può, a seconda dei casi, essere aperto longitudinalmente o sezionato in alcuni suoi fasci di fibre....
Scossa muscolare breve, brusca, aritmica, isolata, più frequentemente ripetuta a salve, interessante parte di un muscolo o più muscoli a prescindere dalla loro associazione funzionale.Questa definizione va allargata per comprendere il fenomeno dell’asterixis, che consiste in una breve inibizione della contrazione muscolare, potenzialmente responsabile di una caduta del tono posturale e può essere considerata una forma di m. negativa.Una serie di tali contrazioni può comparire anche all’inizio del sonno ed è fisiologica.Dal punto di vista della distribuzione si distinguono:- In base alla distribuzione spaziale: m. ...
Incapacità di un individuo di inserirsi attivamente nell’ambiente umano-sociale, verso cui sono nutriti sentimenti di odio e aggressività. La frustrazione connessa a tale stato di non integrazione può portare a preferire, alla lotta in un ambiente ostile, una solitudine gratificante (per lo più connessa ad un senso di superiorità). Tale atteggiamento può degenerare in manifestazioni patologiche che rifuggono da una qualsiasi forma di comunicazione abituale. ...
Avversione ingiustificata per le donne che può essere limitata ai rapporti sessuali o essere estesa ad ogni attività e relazione. Dipende, per lo più, da un rapporto patologico e frustrante vissuto nei primi anni di vita con la madre o con figure sostitutive del ruolo materno. Può sorgere più tardi in seguito a delusioni affettive o a insuccessi nei rapporti sessuali, e, pur assumendo solo in rari casi un vero significato patologico, la si riscontra nondimeno tra individui bizzarri, eccentrici, talora con tendenze omosessuali. ...
Nei tardi anni ‘50, i neurologi europei richiamarono l’attenzione su uno stato di coma in cui il cervello risultava irreparabilmente leso e aveva cessato di funzionare, ma nel quale la funzionalità polmonare e quella cardiaca potevano essere mantenute con mezzi artificiali. Mollaret e Gonion definirono questa condizione come coma dépassé (uno stato oltre il coma). Nel 1968 una commissione della Harvard Medical School l’ha definita morte cerebrale, stabilendo una serie di criteri clinici che ne consentono l’identificazione. ...
Attività che orienta il comportamento dell’individuo. La m. non è un fatto osservabile, bensì un concetto ipotetico che esprime appunto la capacità individuale di organizzare il proprio comportamento in una determinata direzione, verso determinati oggetti-mete, in seguito all’azione di alcuni stimoli provenienti dall’esterno e sulla base di particolari controlli interni. In via più generale la m. può essere considerata come il processo che permette di iniziare, orientare e modulare le attività mediante le quali l’individuo regola il proprio comportamento in rapporto a quanto viene richiesto da determinate situazioni.Gli stimoli provenienti dall’ambiente sono chiamati incentivi, i controlli interni comprendono i bisogni, le tendenze ed i desideri dell’individuo. ...
Termine con il quale si indica un amore esclusivo per se stessi in psicoanalisi, tutto ciò che vi è di sessuale, sotto l’aspetto sia fisico sia psichico, nel comportamento individuale rispetto al proprio Io. Nella mentalità primitiva e infantile, il n. si presenta come una fase normale dello sviluppo affettivo e si esplica con un intenso attaccamento alla propria persona e con la certezza della potenza magica posseduta dai propri pensieri e dalle proprie azioni sul mondo circostante. ...
Tecnica di esplorazione dell’inconscio utilizzata in psichiatria, attualmente in disuso essa consiste nell’applicazione del metodo della libera associazione o di altri metodi ad un paziente preventivamente narcotizzato con prodotti chimici. La n. viene impiegata al fine di rilevare, mediante interrogatorio libero, alcuni elementi psicopatologici che non compaiono nello stato di veglia oppure allo scopo di approfondirne altri essa fu ampiamente utilizzata durante l’ultima guerra mondiale per il trattamento degli stati emozionali acuti da combattimento.Successivamente è entrata nella pratica psichiatrica, nel trattamento di alcune manifestazioni isteriche, di alcune sintomatologie psicosomatiche come trattamento d’elezione per risolvere, con una sedazione rapida, tutti i casi di angoscia acuta. ...
Abolizione della coscienza e della sensibilità dolorifica di tutto l’organismo ottenuta con la somministrazione di opportuni farmaci.Come tale il termine è sinonimo di anestesia generale....
Punto craniometrico impari, situato sulla linea mediana alla radice del naso in corrispondenza della sutura tra le due ossa nasali e l’osso frontale.Costituisce un punto di riferimento importante per diverse misure craniometriche....
Sensazione soggettiva sgradevole avvertita in corrispondenza dello stomaco, tale da determinare ripugnanza per il cibo, e che spesso precede il vomito è sempre associata ad altri sintomi: sudorazione fredda, salivazione abbondante, pallore cutaneo, diminuzione nella frequenza delle pulsazioni cardiache, tutti indici di squilibrio del sistema nervoso vegetativo con accentuazione del tono parasimpatico.La n. è determinata da stimoli di diversa natura che agiscono sul centro nervoso del vomito, situato nel midollo allungato.Può trattarsi di stimoli provenienti dalle terminazioni nervose distribuite lungo il tubo digerente, per cui la n. ...
Comportamento contraddistinto da una tenace ribellione ai comandi altrui. Si distinguono un n. attivo per cui il soggetto compie azioni esattamente opposte a quelle consigliate e un n. passivo allorquando l’individuo si oppone a ogni attività giungendo talvolta al totale rifiuto degli alimenti. Comportamento caratteristico degli schizofrenici, è presente anche in molte forme di psicosi. Rientra nel comportamento normale in bambini dai due ai tre anni che adottano un atteggiamento negativo quale difesa e resistenza nei confronti del dominio degli adulti tale comportamento acquista maggiore intensità ed estensione nei bambini con disturbi o anomalie del carattere....
Seguaci della psicoanalisi che, pur mantenendone i principi fondamentali, si distinguono per l’accentuazione dei rapporti sociali e culturali, che vengono assunti quali variabili determinanti la personalità dell’individuo. Acquistano importanza il piccolo e grande gruppo, la famiglia, la scuola, il posto di lavoro che conferiscono agli studi un aspetto più sociologico e interdisciplinare di quanto non fosse nella psicoanalisi ortodossa. Esponenti della corrente neofreudiana sono A. ...
Parola o costrutto grammaticale di coniazione nuova. I neologismi, legati alla necessità di adeguamento delle lingue, sono frequenti nei bambini che, privi di sufficienti rapporti con persone adulte, si creano un vocabolario personale caratterizzato da termini di nuova creazione.Dal punto di vista psichiatrico i neologismi sono caratteristici della schizofrenia, specie nella varietà paranoide nella quale il malato cerca di spiegare il delirio con l’impiego di espressioni verbali o legami sintattici da lui creati. ...
Stato di “indisposizione” psichica, caratterizzato da una tensione interna e da una viva inquietudine, senza assumere però il significato di una malattia mentale. Il termine individua tutta una serie di manifestazioni che, se non provocano un grave handicap al soggetto, lo fanno però inquadrare come un temperamento instabile, ricco di emotività....
Dicesi di colui che è affetto da neurastenia....
Intervento neurochirurgico consistente nell’asportazione di un tratto di nervo sensitivo periferico. In qualche caso il termine sta ad indicare anche interventi eseguiti per eliminare lo spasmo arterioso che caratterizza talune malattie vascolari in tal caso, tuttavia, trattandosi di eseguire la n. di un ramo appartenente al sistema nervoso simpatico, è più corretto indicare l’intervento col nome di simpaticectomia. La n. viene eseguita in caso di malattie che interessano direttamente un nervo periferico (esiti di traumi, tumori ecc.) o per sopprimere il dolore in un’area periferica (per es. ...
Branca delle scienze medico-chirurgiche che studia le malattie che interessano direttamente o indirettamente il sistema nervoso e ne elabora il loro trattamento operatorio.Il campo di interessi della n. si estende dal trattamento dei traumi cranici ai tumori del sistema nervoso centrale, dal trattamento di talune malattie dei nervi periferici alla cura degli aneurismi e degli angiomi cranici e spinali e ancora alla terapia delle ernie del disco, dell’idrocefalo, delle infiammazioni cerebromeningee acute e croniche, di numerosi stati disendocrini, di sindromi dolorose e finanche di alcune malattie psichiatriche.Il miglioramento delle tecniche chirurgiche guidate dal computer e la chirurgia endovascolare, hanno aiutato il medico nell’assistenza dei pazienti.Disponiamo ora di vari trattamenti chirurgici di molte malattie resistenti alla terapia farmacologica, che sono meglio attuati attraverso l’attività integrata di neurologi e neurochirurghi. ...
Ramo della fisiologia che si occupa del funzionamento del sistema nervoso.Grazie all’introduzione delle più recenti tecniche di indagine (microelettrodi che permettono di misurare correnti elettriche cellulari ecc.) la n. ha dato un grandissimo sviluppo anche alla conoscenza dell’anatomia del sistema nervoso.La n. clinica studia le funzioni del sistema nervosa in ambito clinico ai fini della diagnosi e, attualmente, anche nell’ambito del monitoraggio intraoperatorio. Utilizza tecniche come, ad esempio, l’elettroencefalografia (EEG), l’elettromiografia (EMG), i potenziali evocati somatosensoriali (PESS), i potenziali evocati motori (PEM), i potenziali evocati acustici del tronco (Brainstem Auditory Evoked Potentials: BAEPs)....
Termine indicante ciò che ha origine nel sistema nervoso. L’attributo viene applicato a condizioni patologiche che possono essere imputate a cause differenti, per specificare la sede dell’alterazione o della disfunzione primaria.Il termine si contrappone a psicogeno, che indica stati patologici d’origine puramente psichica senza lesioni riscontrabili nei centri e nelle vie nervose....
Intervento di neurochirurgia consistente nella liberazione di un tronco nervoso da connessioni patologiche che ne compromettono la funzione.Processi infiammatori, traumi ecc. possono interessare direttamente o indirettamente le guaine fibrose che rivestono i fasci di fibre nervose componenti un nervo periferico come conseguenza si ha che il nervo stesso subisce compressioni o stiramenti che alterano la sua funzione sensitiva o motoria. Per tale motivo si ricorre all’intervento chirurgico, che ha lo scopo di liberare il tronco nervoso e di restituirlo alla normalità anatomica e funzionale.In un’altra accezione il termine n. ...
Branca della medicina che studia la fisiopatologia e la clinica delle affezioni del sistema nervoso centrale e periferico. Viene distinta dalla psichiatria che studia i disturbi del comportamento dell’individuo indipendentemente dal fatto che derivino o meno da lesioni organiche.I progressi in campo scientifico degli ultimi decenni hanno consentito un approfondimento tale delle varie branche neurologiche da giustificarne la suddivisione in vari rami di ricerche: neuroanatomia, neurofisiologia, neuropatologia, psicologia sperimentale, neurologia clinica, psichiatria....
Fenomeno legato alla produzione di campi magnetici da parte delle correnti ioniche che scorrono nei neuroni cerebrali. Lo studio del n., importante ai fini diagnostici e terapeutici di alcune patologie neurologiche, si avvale delle tecniche della bioingegneria.La magnetoencefalografia (MEG) è la registrazione di campi magnetici extracranici generati dalle correnti elettriche (dipoli) che si generano all’interno del cervello (come conseguenza degli spostamenti ionici prodotti dalle modificazioni del potenziale della membrana neuronale).È noto infatti che una carica elettrica in movimento genera intorno a sé un campo magnetico la cui forza è usualmente rappresentata in termini di induzione magnetica.La “regola della mano destra” dell’elettromagnetismo dice che i campi magnetici sono generati ad angoli dipoli perpendicolari alla direzione del flusso di corrente. ...
Concetto di recente introduzione nelle neuroscienze, che indica la capacità del sistema nervoso di modificare la sua struttura in risposta a una varietà di fattori intrinseci o estrinseci. In altri termini, il SNC sarebbe dotato di capacità di adattamento a situazioni patogene, come lo stroke o i traumi, mediante:1. La modificazione dei rapporti sinaptici con l’utilizzo di nuove connessioni o connessioni prima inattive (fenomeno dello sprouting). Sprouting è un termine inglese, traducibile in italiano con “gemmazione” o “germogliazione”, indicante il fenomeno di sviluppo ramificato assonale, derivato dall’innervazione terminale o dalla placca motoria terminale di parti di unità motorie contigue al muscolo denervato. ...
Disciplina clinica storica, nata nella metà del XIX secolo e tramontata all’inizio del XX secolo. Il termine psichiatria è stato coniato in epoca illuministica per designare quella branca della medicina che si occupa delle malattie mentali. Risale al 1848 la pubblicazione di un trattato di Esquirol in cui compare una prima distinzione nosografica tra “pazzi”, che dalla normalità approdano alla follia, e “deficienti mentali” che presentano tratti di insufficienza fin dalla nascita. ...
Branca della radiologia che si occupa dello studio radiologico dell’encefalo e del midollo spinale. Essa si vale innanzitutto dell’esame diretto del cranio e della colonna vertebrale (esame cioè eseguito senza mezzi di contrasto, in proiezioni ortogonali o in proiezioni particolari a seconda delle formazioni da studiare) inoltre la n. dispone di tecniche particolari che forniscono informazioni molto più accurate sull’anatomia e sulla patologia del sistema nervoso centrale: tali sono l’esame radiologico dopo introduzione nelle carotidi di un mezzo di contrasto opaco ai raggi X, per visualizzare il circolo cerebrale (arteriografia cerebrale) o dopo introduzione di un mezzo di contrasto opaco o trasparente nello spazio epidurale, per studiare il midollo spinale (mielografia).Con l’avvento della tomografia assiale computerizzata (TAC) e della risonanza magnetica nucleare (RMN) si sono raggiunti risultati ancora più entusiasmanti, tali da ridimensionare le metodiche tradizionali. ...
(O riabilitazione neurologica), Branca della medicina riabilitativa che si occupa del recupero dei deficit e delle disabilità secondarie a malattie neurologiche. Pressoché sconosciuta nel passato e considerata la sorella minore della riabilitazione ortopedica, ha avuto un grande impulso soprattutto in seguito alla diffusione delle tecniche di valutazione dei deficit cognitivi. Con queste, infatti, è stato possibile affrontare in maniera scientifica i complessi rapporti tra danno anatomico e lesione funzionale e dare quindi significato razionale alle strategie riabilitative. ...
Ormone prodotto da neuroni del sistema nervoso centrale o periferico, o da altre cellule di derivazione neuroectodermica, ma indipendenti dalle strutture del sistema nervoso.Il concetto di n., inteso come un vero e proprio secreto di cellule nervose ad attività ormonale, non è più verosimile.Oggi si parla di neuromodulatori intendendo con tale termine agenti neuroattivi, sottoclasse della più ampia famiglia dei neuroregolatori, i quali modificano le comunicazioni interneuronali con meccanismi diversi dalla trasmissione sinaptica e quindi senza modificare il potenziale di membrana, ma influenzando la capacità del neurotrasmettitore a determinare tali modifiche.Sono ad esempio neuromodulatori i glucocorticoidi, le oppiopeptine e le prostaglandine. ...
Intervento chirurgico che consiste nella sutura ricostruttiva dei due monconi di un tronco nervoso sezionato.Viene attuato in caso di traumi che abbiano interrotto la continuità del nervo, e si effettua affrontando i due monconi e mantenendoli a contatto con sottilissimi punti di sutura applicati alle guaine fibrose che circondano il nervo stesso. Quando vi sia stata una retrazione dei monconi, o la perdita di tessuto nervoso, si ricorre a tecniche di allungamento e di plastica....
Termine che indica l’insieme delle scienze che si occupano dello studio della struttura, funzione, sviluppo, biochimica, fisiologia, farmacologia e della patologia del sistema nervoso centrale e periferico.Lo studio biologico del cervello è un campo interdisciplinare che coinvolge molti livelli, da quello molecolare, a quello cellulare (neuroni), dal livello di sistemi neurali relativamente piccoli, a quelli maggiori come le colonne corticali (che mediano la percezione visiva), fino ai grandi sistemi come la corteccia cerebrale e dal cervelletto al livello elevato del sistema nervoso nella sua totalità.A questo livello elevato, i metodi neuroscientifici si intrecciano con le scienze cognitive generando il campo delle n. ...
Termine che indica l’attività propria di alcuni tipi di cellule nervose e anche di cellule di derivazione neuroectodermica indipendenti dalle strutture del sistema nervoso, che hanno la capacità di secernere ormoni. Nel sistema nervoso centrale gli elementi neurosecretori sono localizzati soprattutto nell’ipotalamo altre strutture neurosecretrici sono l’epifisi e, al di fuori del sistema nervoso, la midollare del surrene, i paragangli, le cellule C della tiroide.Nell’ipotalamo l’attività neurosecretoria venne scoperta dapprima per i nuclei sopraottico e paraventricolare, che producono due ormoni: vasopressina e ossitocina.Questi ormoni, legati a una proteina trasportatrice detta neurofisina, migrano lungo gli assoni dei neuroni secretori fin nell’ipofisi posteriore, ove passano in circolo.In seguito è stata identificata in diversi altri nuclei dell’ipotalamo la sede di produzione di sostanze polipeptidiche, che agiscono sull’ipofisi anteriore stimolando o inibendo la liberazione degli ormoni ivi sintetizzati tali sostanze vengono definite rispettivamente liberine e statine: esse vengono liberate a livello dell’ipotalamo e raggiungono l’ipofisi anteriore tramite i vasi del sistema portale ipofisario. ...
Intervento neurochirurgico che consiste nella sezione di uno o di tutti i fasci di fibre che compongono un tronco nervoso. Nella sostanza questo intervento non differisce molto dal consimile intervento di neurectomia, se non per il fatto che quest’ultimo prevede l’asportazione di un tratto del tronco nervoso stesso. La n., che appartiene alla serie di interventi chirurgici aventi lo scopo di sopprimere il sintomo dolore, si presta particolarmente a essere applicata nei tratti di nervo a ridosso delle formazioni nervose centrali (rizotomia). ...
Colui che presenta nevrastenia....
(Acronimo di Nerve Growth Factor, fattore di crescita della cellula nervosa), proteina dimerica, formata da due subunità uguali unite tra loro da ponti di solfuro, prodotta in piccole quantità in vari tipi cellulari nei Vertebrati Levi Montalcini e Hamburger per primi, nel 1953, descrissero la sua presenza in cellule di sarcoma del topo e stabilirono che esso stimolava la crescita estensiva dei neuroni di embrioni di pollo. L’NGF ha la proprietà di indurre l’allungamento delle fibre nervose e di orientarne la crescita verso gli organi bersaglio, sembra agire nel senso di indirizzo dello sviluppo e della rigenerazione degli assoni (neurotropismo). ...
Si dice di recettore nervoso per gli stimoli dolorosi....
Sentimento d’insoddisfazione, di disagio, di tristezza che si verifica allorquando un individuo svolga per un certo periodo un’attività senza un’adeguata motivazione. Viene così a crearsi un conflitto tra la personalità, le aspirazioni del soggetto e la reale attività svolta, con un minimo grado di gratificazione emotiva, e il conseguente assenteismo che precipita in un circolo vizioso. Nella psicologia industriale si considera soprattutto la n. collegata alla monotonia del lavoro ripetitivo....
Termine coniato da E. Stransky per riferirsi all’insieme dei processi psichici intellettivi e usato in contrapposizione a timopsiche, che si riferisce invece alla componente affettiva della psiche. Questo autore individuò, sulla base delle sue enunciazioni teoriche, un quadro sintomatologico, definito atassia intrapsichica e caratterizzato da una marcata incongruenza tra idee ed emozioni, come risultato di un’attività indipendente delle due sfere psichiche....
Sostanza fisiologica ad azione simpaticomimetica (è una catecolamina naturale) che si libera a livello delle terminazioni nervose ortosimpatiche postgangliari e della midollare dei surreni. Essa infatti costituisce il mediatore chimico della trasmissione nervosa a livello delle giunzioni neuroeffettrici del sistema nervoso simpatico. La n. agisce su entrambi i tipi di recettori adrenergici responsabili dell’azione dei simpaticomimetici a livello dei vari organi effettori, con prevalenza però delle azioni di tipo alfa. ...
In ambito neurologico, è n. un idrocefalo in cui non si registra un aumento della pressione media intracranica (la pressione è normale) o, comunque, se vi è aumento della pressione intracranica questo è limitato....
Sinonimo di stato confusionale, indica lieve grado di appannamento della coscienza....
(O occipite), regione anatomica impari e mediana della testa, corrispondente alla parte posteriore della volta cranica. Essa è considerata la parte posteriore di una regione più estesa, che va dalla protuberanza o. esterna alle arcate sopraccigliari (regione occipitofrontale) posteriormente confina con la regione della nuca, e sui due lati con le regioni mastoidea e temporale. La cute, coperta dai capelli, è molto spessa e aderente ai piani sottostanti (tessuto sottocutaneo e muscolare, formato quest’ultimo dalle fibre del muscolo o.). ...
Passione opposta all’amore, che si riallaccia alle tendenze aggressive, legate all’istinto di autoconservazione, presenti nell’uomo.P. Janet collega l’o. alle difficoltà psicologiche, all’azione, S. Freud all’istinto di morte proiettato esteriormente sotto forma di aggressività, sadismo ecc. Lo stretto legame tra o. e amore ha fatto parlare dell’ambivalenza affettiva (E. Bleuler).Per la psicoanalisi è un prodotto della fase pregenitale, contemporaneo all’impulso d’amore, per cui la persistenza in età adulta sarebbe da attribuirsi a una regressione e fissazione alla fase suddetta. ...
Capacità di un organismo di mantenere costante la propria temperatura interna. L’o. è dovuta ad un meccanismo di termoregolazione che dipende essenzialmente dal sistema nervoso: alla diminuzione della temperatura dell’ambiente si verificano nell’organismo alcuni fenomeni atti ad aumentare la produzione di calore o a diminuirne la dispersione, come per esempio l’intensificazione dei processi ossidativi e la vasocostrizione periferica. Al contrario in seguito ad un aumento della temperatura i processi ossidativi vengono rallentati e la dispersione del calore viene favorita da una vasodilatazione periferica, dalla traspirazione e dalla sudorazione....
Dicesi di stato patologico della coscienza caratterizzato da abbassamento rilevante del controllo cosciente con restringimento della coscienza stessa.Il pensiero è confuso, i rapporti con il mondo esterno sono falsati da illusioni o allucinazioni, è spesso presente un tema delirante....
Attività mentale automatica nella quale si manifestano visioni e scene animate, a somiglianza del sogno del quale l’o. può essere ritenuto la forma patologica. È quindi un tipo particolare di stato di dissoluzione della coscienza, con disorientamento nel tempo e nello spazio e allucinazioni visive che, sul piano del comportamento, determinano reazioni quale, per esempio, la fuga.Le caratteristiche di confusione e di delirio proprie dell’o. sono da riferirsi quasi costantemente a una causa infettiva o tossica (per es., intossicazione alcolica)....
Atteggiamento per cui, secondo Sigmund Freud, i bambini e certe popolazioni primitive non sanno distinguere la loro attività intellettuale dall’attività reale, e quindi credono di agire sulla realtà esterna attraverso i loro pensieri. Quando tale atteggiamento subordina all’attività mentale e sostituisce con essa ogni altro pensiero e attività (segnatamente quella sessuale) ci troviamo di fronte al delirio nevrotico di o....
(Prende nome da Hermann Oppenheim, neuropatologo tedesco - Warburg, 1858 - Berlino, 1919), estensione dorsale dell’alluce in seguito a pressione profonda con il pollice e l’indice sulla superficie anteriore della tibia, specialmente sul lato mediale e strofinando verso il basso dalla regione infrapatellare alla caviglia. La risposta in genere si verifica verso la fine della stimolazione. Il segno di O. rientra nel gruppo delle manovre utilizzate per evocare il riflesso di estensione dell’alluce (come ad es. ...
Prima fase dello sviluppo libidico nello schema elaborato da S. Freud. Deve il suo nome al fatto che le espressioni libidiche sono legate fondamentalmente alla zona erogena rappresentata dalla mucosa orale. L’erotismo nello stadio o. è quindi strettamente legato alle funzioni nutritive e la maggior parte di piacere per il bambino deriva dalla suzione del latte dal seno materno. Lo stadio o. dura all’incirca tutto il primo anno di vita. Uno sviluppo dall’iniziale manifestazione recettivo-passiva si ha con lo spuntare della prima dentizione che apporta all’erotismo o. ...
Istituzione terapeutica tradizionalmente collegata all’idea di malattia mentale.Lo sviluppo dell’o. psichiatrico segue di pari passo lo sviluppo della psichiatria, e ne condivide le fortune e le crisi. In relazione a ciò negli anni Settanta si sviluppa in Italia un movimento di opinione contrario agli ospedali psichiatrici. Si distingue in special modo la posizione di F. Basaglia, uno psichiatra che si batte per la cosiddetta “apertura” degli ospedali psichiatrici. Il risultato di tale movimento, appoggiato da varie forze politiche e culturali in genere, portò alla chiusura di questo tipo di o.Le sue competenze venivano trasferite a organizzazioni di territorio, che dovevano provvedere all’organizzazione di interventi terapeutici che tenessero conto della componente sociale della malattia mentale.Per i pazienti psichiatrici in fase acuta sono stati previsti speciali reparti negli ospedali generali, reparti definiti “servizi di diagnosi e cura” e che dovrebbero ricoverare il malato per una quindicina di giorni e poi inviarlo alle strutture di supporto, cioè ai servizi psichiatrici territoriali, alle strutture intermedie residenziali e non residenziali, ai Day-hospitals....
Idea ripetuta e incoercibile che assedia la coscienza del soggetto e che si associa a un sentimento penoso che ha come base l’ansietà. Il contenuto delle idee ossessive non è necessariamente tipico o specifico qualunque idea può infatti caricarsi di un significato ossessivo. Lo stato affettivo è invece caratterizzato, come si è detto, dall’ansietà e dall’apprensione connesse in genere alla sopravalutazione di un rischio e di una responsabilità il carattere morboso di questo stato affettivo è chiaramente evidente per la sproporzione tra l’ansietà e il timore del malato e l’improbabilità o la scarsa importanza del pericolo temuto. ...
Atteggiamento di chi si irrigidisce in un proposito o in un contegno (meno comunemente, in senso positivo, fermezza).Secondo la psicoanalisi, atteggiamento che si collega al narcisismo e a un infondato senso di superiorità. Spesso nei bambini e nei ragazzi l’o. è una difesa nei confronti delle ingerenze degli adulti e una risposta al bisogno di affermarsi. In tal senso è da connettersi al Super Ego, cioè a quella parte della psiche umana che, secondo S. Freud, si costituisce per “interiorizzazione” delle esigenze e dei divieti dei genitori. ...
Sensibilità alle vibrazioni. Viene valutata saggiando la capacità di percepire la vibrazione di un diapason appoggiato su una superficie ossea prossima alla cute (malleoli, spina iliaca, olecrano, acromion ecc.).È trasportata dalle fibre dei cordoni ascendenti posteriori del midollo spinale, ed elaborata a livello del talamo. Essa risulta variamente compromessa, fino alla perdita totale, in tutte le malattie neurologiche che comportino lesioni dei cordoni midollari posteriori (tabe dorsale, mielosi funicolare ecc.)....
(Prende il nome da Kálmán Pándy, neuropsichiatra ungherese - Ókigyós 1868 - Pomáz 1944), reazione che consente di svelare un’alterazione del rapporto tra albumine e globuline nel liquido cefalorachidiano è utilizzata nella diagnostica delle meningiti e delle diverse localizzazioni cerebrospinali della lue. Lo scopo è rilevare, con metodo di analisi qualitativa delle proteine, la frazione globulinica, importante poiché è la prima frazione proteica che aumenta in alcuni processi patologici. ...
Timore, per lo più collettivo, analizzato soprattutto da G. Tarde e G. Le Bon che puntualizzarono, nelle folle, la perdita delle relazioni di reciprocità fra i singoli individui e il conseguente, caratteristico comportamento non più controllato da un mutuo rapporto. Può sorgere anche nell’individuo isolato in seguito a sommovimenti improvvisi dell’ambiente. L’emozione violenta interferisce nelle normali capacità raziocinanti impedendo una serena valutazione delle possibili soluzioni alternative. ...
Disturbo del linguaggio caratterizzato dal fatto che il paziente sostituisce una parola che non riesce a esprimere con un’altra diversa (p. verbale) oppure con un’altra che contiene sillabe o lettere che non fanno parte della parola stessa (p. sillabica o letterale)....
Che si riferisce alla paranoia individuo affetto da psicosi paranoica.Nella terminologia psichiatrica è particolarmente comune l’espressione “personalità paranoica”, usata per definire un soggetto rigido, geloso, invidioso, esageratamente sospettoso, con un particolare senso di autostima.In genere questi soggetti hanno, nella loro storia, incombente la figura di una madre dominatrice, superprotettiva, ambivalente, in contrasto con una figura paterna passiva, sottomessa, non adeguata alla necessità dell’identificazione....
Che è molto simile alla paranoia. Il termine viene usualmente adoperato, dagli psichiatri di lingua inglese, per definire quegli stati che occupano una posizione intermedia tra la paranoia e la forma p. della schizofrenia, caratterizzati da deliri persistenti, dalla conservazione delle funzioni intellettive e dalla assenza di allucinazioni. Si distinguono dalla schizofrenia anche per l’assenza della frammentazione psichica e della “incongruenza”, e dalla paranoia per l’assenza di una estrema sistemazione delirante.Lo stesso termine è stato usato da M. ...
Termine introdotto in psicoanalisi da S. Ferenczi, per indicare le nevrosi che originano da malattie organiche o da lesioni di organi. A differenza delle nevrosi attuali, la p. non deriva da perturbazioni d’ordine sessuale....
Processo emotivo che si presenta, a seconda della sua intensità, come sentimento di breve o lunga durata (timore) o come emozione anche molto violenta (spavento, terrore). Ne è condizione una situazione di conflitto fra esigenze e con modalità ben note al soggetto. La p. implica la constatazione di effetti nocivi in atto o la previsione soggettiva di pericoli, posti in rapporto con agenti causali efficienti, vale a dire con oggetti od eventi ben determinati e attivi, presenti o possibili. ...
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Manifestazione di spavento, a insorgenza notturna, propria dell’età infantile. Il bambino che sta dormendo improvvisamente, nel primo terzo della notte, durante il sonno profondo del primo ciclo, si agita, grida, balza a sedere sul letto con gli occhi sbarrati e fissi, presenta gesti di difesa e non riconosce più i familiari. Si associa reazione simpatica periferica (midriasi, tachicardia, tachipnea, sudorazione profusa, occasionalmente perdita di urine). Tali episodi sono in genere di breve durata, sono seguiti da sonno tranquillo e al mattino il bambino non ne serba ricordo. ...
Attrazione erotica prevalente o esclusiva verso i fanciulli, che si traduce in un comportamento sessuale abnorme. Il termine è usato impropriamente come sinonimo di omosessualità....
Attrazione erotica prevalente o esclusiva nei confronti dei bambini in genere di età inferiore ai 13-14 anni. Si tratta di una perversione (rientra cioè nel gruppo dei disturbi della sessualità di tipo parafilico).Tra le varie forme di parafilia è la più comune, in gran parte è maschile, con esordio di norma prima dei 18 anni.Il 10-30% circa dei bambini subisce molestie sessuali entro i 18 anni. L’attrazione del pedofilo può essere rivolta sia verso i bambini sia verso le bambine, ma sembra che queste ultime siano le vittime più frequenti (88%) in alcuni casi, l’interesse può essere rivolto indifferentemente verso entrambi i sessi. ...
Insieme di attività mentali funzionali alla conoscenza e alla definizione della realtà. Non si può valutare il p. tenendolo separato dalle altre funzioni intellettive. In un certo senso esso ne rappresenta la sintesi. Sul p. in assoluto le opinioni sono spesso in contrapposizione. Si può dire comunque che l’uomo esplica attività conoscitive diverse e articolate, che vanno sotto il nome di attività di p., le quali gli permettono di inserirsi operativamente nella realtà.È necessario sottolineare questo punto: è difficile riferirsi al p. ...
Attivazione globale dell’organismo in funzione conoscitiva. In tale occasione vengono mobilitate risorse di varia natura tramite processi fisicochimici, simbolico-rappresentativi ed emotivo-affettivi. La p. permette all’uomo di stabilire contatti produttivi con l’ambiente che lo circonda, per mezzo di complessi processi organizzativi dei dati di cui viene in possesso.In questo senso sono state individuate alcune leggi della p. che intervengono a determinare il modo in cui si organizza il campo percettivo.Il principio fondamentale è quello per cui l’organizzazione dei dati nel loro insieme è qualcosa di più della somma delle qualità/caratteristiche dei dati presi singolarmente. ...
Organizzazione dinamica di tutti gli aspetti intellettivi, affettivi e fisiologici di quell’unità psicofisica inscindibile che è l’uomo. La p. è ciò che differenzia l’individuo da tutti i propri simili, rendendolo una unità originale, assolutamente irripetibile.I fattori che determinano la p.Sono numerosi, fondamentalmente rapportabili a parametri biologici e sociali. Naturalmente tali fattori non possono essere presi isolatamente, bensì nel loro interagire. ...
Soddisfazione di un istinto o di un desiderio. Il p. viene attivato con il pervenire a una meta, ossia con l’appagarsi di un’esigenza. Si distinguono a questo proposito numerose forme di piaceri particolari che corrispondono alla soddisfazione di singole motivazioni: per esempio i piaceri sessuali, fra cui il p. preliminare (nell’intimità, nel contatto) ed il p. terminale (nell’orgasmo) i piaceri del rapporto sociale, o quelli pertinenti alla nutrizione, alle attività cognitive, alle attività motorie ecc.Poiché le singole esigenze hanno generalmente carattere ciclico, i piaceri particolari, nel rapporto con specifici oggetti-meta e con singole modalità, risultano alternanti: dopo la fase di soddisfazione, il medesimo oggetto, o modo, cessa di procurare p. e ciò finché non si riattiva l’esigenza consentendo l’inizio di un nuovo ciclo.Il raggiungimento d’una meta e quindi d’un p. ...
Fenomeno caratterizzato da abbondante secrezione lacrimale, che può seguire sia un avvenimento gradito sia un avvenimento spiacevole o un forte dolore fisico. Negli stati di afflizione, o comunque dopo una forte tensione, il p. ha la funzione di “valvola di sicurezza”, consente lo scarico di forti tensioni e spesso ristabilisce un equilibrio psichico perduto....
Fenomeno caratterizzato da improvvise crisi di p. non associate ad alcun motivo evidente. Insieme al riso spastico rappresenta una incontinenza emotiva che si osserva in pazienti con lesioni neurologiche diffuse, interessanti in particolare i nuclei basali del cervello (-- vedi RISO SPASTICO)....
Termine che definisce l’angoscia paralizzante che coglie determinati soggetti alla vista del fuoco o quando ne presumono soltanto il pericolo. La p. può essere considerata un sintomo, che si ritrova sia in esperienze al limite della norma, sia in diversi stati nevrotici, sia in certi deliri sistematizzati o persino nelle depressioni, oppure può costituire una condotta nevrotica tipica, in cui la fobia è il sintomo prevalente....
Termine che indica strutture anatomiche o formazioni patologiche tondeggianti e appiattite per esempio le placche di Peyer: nella mucosa intestinale sono presenti numerosi noduli linfatici (raggruppamenti di cellule, dette linfociti, presenti anche nel sangue), questi possono essere isolati, oppure raggruppati a formare le placche di Peyer le placche motrici sono le sinapsi interposte tra una fibra nervosa motrice e le fibre muscolari striate poste sotto il suo controllo le placche ateromasiche e le placche aterosclerotiche sono rilevatezze che si formano nella tonaca intima delle arterie in seguito al deposito di sostanze lipidiche, e sono le lesioni caratteristiche delle aterosclerosi....
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Punto craniometrico situato alla radice del processo zigomatico dell’osso temporale, in corrispondenza del foro acustico esterno....
Disturbo dell’umore che colpisce frequentemente la donna nel periodo puerperale e si manifesta con accentuata affaticabilità, senso di vuoto, tendenza al pianto, malinconia. Nella maggior parte dei casi questo stato d’animo è del tutto fisiologico e passeggero, nel giro di pochi giorni, questi sentimenti negativi passano e la donna può godere appieno della vicinanza del suo piccolo. Si parla in questi casi di “baby blues”, uno stato depressivo temporaneo e senza nessuna conseguenza. ...
(O spike), complesso dei fenomeni elettrici che si verificano nella membrana delle cellule eccitabili (cellule nervose, cellule muscolari) quando ad esse vengano applicati stimoli di varia natura (stimoli meccanici, chimici, elettrici). Il p. di azione consiste in una brusca variazione del potenziale di riposo della membrana cellulare (p. di membrana), che dipende da una variazione di permeabilità della membrana stessa agli ioni. Dapprima si ha una diminuzione della negatività intracellulare (depolarizzazione), che inizialmente è graduale e poi brusca tanto da portare ad una inversione della polarizzazione, con accumulo nella cellula di cariche positive. ...
Segnali bioelettrici generati all’interno del sistema nervoso in risposta a stimoli sensoriali, la cui registrazione dalla superficie corporea, malgrado la bassa ampiezza, è possibile per il fatto che essi possiedono una correlazione temporale con lo stimolo: la depolarizzazione simultanea di specifici raggruppamenti neuronali avviene infatti dopo un intervallo costante di tempo dalla somministrazione dello stimolo. Risulta così possibile sottoporre i segnali elettrici generati da una serie di stimoli identici a un processo di elaborazione elettronica di medie (averaging), che consente di distinguere il p. ...
Termine che definisce il comportamento di quegli individui che hanno un bisogno incoercibile di bere e nei quali questa condotta assume un carattere di abitualità. Quando l’ingestione riguarda le bevande alcoliche si parla di dipsomania. La p. va distinta dalla polidipsia (v.). Riferendoci alla psicopatologia psicoanalitica, il comportamento nevrotico del potomane viene inquadrato come una regressione ad uno stadio precoce dello sviluppo della personalità: lo stadio orale, in cui l’attività libidinale e l’assunzione degli alimenti si fondono in un unico soddisfacimento: l’incorporazione dell’oggetto....
Termine coniato da S. Freud nel quadro della sua prima teoria dell’apparato psichico, in cui indica una delle tre aree in cui veniva suddivisa la psiche. In questa teorizzazione si distinguono: l’inconscio, il p., il conscio. L’inconscio indica quei processi e contenuti psichici che sono attivamente respinti dalla coscienza da forze intrapsichiche come la censura o la repressione il p. quei pensieri e memorie che, sebbene non siano consci, possono diventarlo con uno sforzo dell’attenzione il conscio indica tutto ciò che nella mente è conscio....
Termine introdotto dalla psicoanalisi per indicare l’insieme delle fasi che precedono il pieno sviluppo sessuale e genitale di un individuo, e che comprende la fase orale, la fase anale e la fase fallica. Col termine p. si indicano pure, globalmente, tutte le manifestazioni proprie di una maturazione sessuale non completa, quali per esempio la tendenza all’esibizionismo, gli istinti sadico-anali e così via....
Proteina anomala (PrP) capace di trasformare le analoghe proteine naturali (PrC) presenti nelle cellule cerebrali in una struttura fibrillare che si accumula danneggiando le cellule. Sono responsabili di malattie degenerative come la malattia di Creutzfeld-Jacobs, malattia neurologica del gruppo delle encefalopatie spongiformi, caratterizzata da progressivo deterioramento delle funzioni motorie e cognitive quadro neuropatologico degenerativo di tipo vacuolare nelle zone affette, trasmissibilità sperimentale con periodo di incubazione prolungato, in assenza di altri agenti virali o trasmissibili ( -- vedi scheda PRIONI)....
Recettori nervosi dai quali dipende la propriocezione i p. comprendono i fusi neuromuscolari, i corpuscoli muscolotendinei, le terminazioni nervose libere situate in prossimità delle articolazioni. Gli stimoli che generano impulsi nervosi in queste strutture sono lo stiramento dei muscoli e le variazioni nella posizione delle articolazioni: tali impulsi rivestono una grande importanza soprattutto nel regolare, per via nervosa riflessa, l’atteggiamento posturale dell’organismo ed anche nel modulare l’attività motoria volontaria, specie nell’esecuzione di movimenti particolarmente fini e delicati. ...
Termine adoperato in psicologia scientifica con varie accezioni. Risultano comunque rappresentazioni prospettiche tutte quelle immagini, relativamente ambigue, visive o anche uditive, in cui si presentano elementi scarsamente disposti, capaci di fornire indici di profondità spaziale. Tali indici consentono di “vivere” un’immagine tridimensionale costituita da elementi fra loro di natura molto più omogenea, anziché un’immagine bidimensionale composta di elementi ravvicinati ma altamente disomogenei. ...
Disciplina antropologica e psicologica che, così definita dal suo fondatore, l’antropologo statunitense E. T. Hall, ha per oggetto la ricerca dei rapporti fra spazio e comportamenti. Derivata fondamentalmente dalla psicologia behavioristica americana e dall’etologia, la p. sembra possa essere convenientemente utilizzata ai fini della ricerca sociologica e a quelli della progettazione architettonica e urbanistica, considerando che il sovraffollamento urbano e la coabitazione imposta di gruppi socioculturali diversi sono tra i problemi più pressanti delle società industrializzate....
Fenomeno psichico che, pur essendo molto simile alla allucinazione psicosensoriale, manca dei suoi attributi completi, comportando una componente psichica e rappresentativa predominante. La definizione classica delle allucinazioni mette in rilievo soprattutto il carattere di vividezza della percezione assieme a quello della sua falsità: si tratta di percezioni senza oggetto, ma pur sempre con gli attributi della sensorialità nel caso invece delle pseudoallucinazioni, l’attività allucinatoria è vissuta nello stesso pensiero, non viene obiettivata all’esterno, ma sperimentata come fenomeno psichico: è quindi caratterizzata dalla obiettività psichica senza quella spaziale.Nella pratica clinica, le pseudoallucinazioni possono essere distinte in visive, acustico-verbali, verbali-motrici:- nel primo caso si tratta di immagini mentali involontarie straordinariamente vivide, di idee o contenuti automatici della coscienza: l’allucinato ha l’impressione di vivere rappresentando scene, visioni, ricordi artificiali ed immaginari - nel secondo caso siamo di fronte a voci interne, a mormorii intrapsichici: l’allucinato percepisce i suoi pensieri come se venissero da altri, si convince del furto e della divulgazione del suo pensiero - nel terzo caso sono allucinazioni che sorgono dall’articolazione delle parole o che si accompagnano alla loro formulazione mentre nascono dal pensiero: l’allucinato ha l’impressione che altri parlino in lui attraverso i suoi organi di fonazione....
Termine usato in psicopatologia per indicare le fabulazioni di alcuni soggetti, i quali non riescono a distinguere più tra la verità e le bugie da loro stessi raccontate.Nel bambino la p. fantastica indica l’impulso incoercibile a raccontare bugie, di volta in volta elaborate o modificate, fino al punto che egli stesso non è più in grado di distinguerle dalla realtà....
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Laureato in Medicina e poi specializzato in psichiatria. C’è differenza tra neurologo e psichiatra in quanto il neurologo dovrebbe intervenire in casi di problemi fisici al Sistema Nervoso Centrale, piuttosto che in casi di problemi psichici che dovrebbero essere rimandati comunque allo psichiatra. In realtà i confini tra le due branche sono flessibili in relazione soprattutto al fatto che nel corso delle varie epoche è cambiato il modo di considerare le malattie mentali.Psichiatria è il termine coniato in epoca illuministica per designare quella branca della medicina che si occupa delle malattie mentali e all’inizio i disturbi dell’intelletto sono stati a lungo considerati, e lo sono ancora in alcune forme di civiltà, come malattie soprannaturali.Contro tale concezione, la medicina greco-latina e araba avevano da tempo considerata la mania, la malinconia, l’epilessia, l’isteria e il delirio come vesanie di origine naturale e più tardi numerosi teologi difesero, nel Medioevo, questa tesi. ...
Ramo della medicina specializzata nella profilassi e nella cura delle malattie mentali. I metodi di cura messi in opera dalla p. variano secondo gli indirizzi delle scuole psichiatriche: psicoterapia, neurochirurgia, psicofarmacologia, terapie di shock, socioterapia ecc.Prima del XIX sec. i medici che si occupavano di malati mentali non erano degli specialisti, e la follia era considerata una conseguenza di disturbi organici più che un quadro patologico a sé stante.Non esistevano, quindi, istituzioni specializzate nella cura dei malati mentali, che erano invece mescolati a criminali, libertini e asociali in genere in istituti chiusi dove il trattamento era di notevole durezza.La p.moderna, nel corso degli anni, ha subito profonde trasformazioni determinate da molteplici fattori: gli psicofarmaci hanno cambiato il decorso di molte patologie le psicoterapie hanno conquistato una loro importanza accanto ai farmaci è stato posto in risalto il ruolo patogeno dei fattori socioculturali la riforma dell’assistenza psichiatrica ha alterato il rapporto prima esistente tra malato mentale e famiglia, medico di base e specialista sono quasi scomparse le psicopatie luetiche mentre sono in rapida espansione le depressioni, le tossicomanie e i decadimenti mentali, propri della sempre crescente popolazione anziana.Tutto questo ha comportato un profondo rivolgimento del modo di denominare e classificare le malattie psichiatriche.La cassificazione statistica internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità distingue: psicosi organiche esogene (a causa nota) psicosi non organiche quali schizofrenia, paranoie e forme infantili nevrosi e disturbi della personalità altre patologie non psicotiche ritardi mentali.L’Associazione Psichiatrica Americana propone una classificazione più completa, distinguendo anch’essa i due grandi gruppi delle forme organiche e non organiche o psicogene:- Le forme organiche comprendono a loro volta due sottogruppi: le psicosi esogene a causa ben documentabile, tossica, infettiva, disendocrina, disvitaminosica, tumorale, traumatica, degenerativa (arteriosclerosi, Alzheimer) le deficienze mentali o oligofrenie, che insorgono nell’infanzia e sono legate a errori cromosomici (mongolismo) o a errori del metabolismo (fenilchetonuria).- Le malattie mentali a genesi psicogena (non organica) hanno al primo posto le psiconeurosi, che comprendono le varie forme di ansia, le fobie, le ossessioni e le depressioni segue il gruppo dei disturbi della personalità o del carattere, che sono presenti in individui autistici, esaltati e depressi, aggressivi, instabili, fanatici, eccitabili.- Il terzo gruppo, ora di grande attualità, comprende le sociopatie, che raggruppano soggetti asociali, aberranti sessuali, etilisti, tossicomani.- Il quarto gruppo comprende le forme più gravi: le psicosi vere e proprie, tra cui le melanconie involutive, le forme maniaco-depressive e le schizofrenie.Un gruppo a parte, nella classificazione americana, comprende le malattie psicosomatiche, in cui l’alterazione psichica determina lesioni di organi interni quali bronchi, stomaco, intestino, vescica e infine i disturbi transitori, secondari a stress.Successivamente si è arrivati al DSMDSM(Acronimo di Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders), rappresenta la classificazione delle malattie mentali pubblicata per la prima volta nel 1952, negli Stati Uniti, da parte del Comitato sulla Nomenclatura e la Statistica dell’American Psychiatric Association.La IV edizione, pubblicata nel 1994, è la più recente e aggiornata. ...
Insieme delle funzioni psichiche di un individuo, funzioni che si riferiscono cioè alla sfera delle attività conoscitive, affettive, volitive.Si tratta di un termine oggi poco usato nella pratica della clinica psichiatrica, mentre ha mantenuto una sua fortuna e autonomia nel campo della psicologia filosofica....
Termine che si identifica fondamentalmente con l’opera di S. Freud, anche se, con il passare del tempo, molte sono state le modifiche introdotte nel modello analitico originario e lo stesso movimento ha subito, nella sua pur breve storia, numerose scissioni.La teoria psicoanaliticaLa p. inizialmente doveva essere semplicemente un metodo per la terapia delle nevrosi.Freud invece, a seguito degli studi e delle esperienze fatte nel periodo in cui si interessò di ipnosi (Parigi, scuola di J.M. ...
Insieme di tecniche neurochirurgiche volte a influire su alcuni tipi di turbe mentali, tramite interventi demolitori eseguiti su determinate strutture encefaliche che si inseriscono nella integrazione funzionale di tutte le prestazioni e connotazioni psicoaffettive del soggetto. L’avvento degli psicofarmaci e considerazioni di ordine etico hanno eliminato il ricorso a questi metodi decisamente discutibili....
Complesso d’indagini intese a individuare i fattori, le dinamiche e, in particolare, le strutture di personalità che si presume siano sottesi dai comportamenti, dalle esperienze intime e dagli atti del soggetto, in condizioni sia normali sia patologiche. All’analisi del comportamento attuale del singolo, viene utilmente correlata l’analisi dei contesti socioambientali dai quali la persona proviene e a cui essa appartiene. Viene effettuata in psicologia clinica, in varie altre forme di psicologia applicata, in psicoanalisi.In psichiatria la psicodiagnostica basata sulla psicometria che è una branca della psicologia che ha lo scopo di tradurre in termini numerici e quantitativi gli aspetti dell’attività psichica e gli aspetti normali e patologici della personalità, al fine di rendere meno soggettivi e descrittivi i fenomeni osservati.Comprende vari test.Dal punto di vista clinico si distinguono 3 categorie, cui se ne aggiunge una che non interessa tanto la clinica quanto il settore psicologico:In clinica- test proiettivi (di personalità) - test cognitivi (di intelligenza e di aspetti cognitivi specifici) - questionari.In ambito più prettamente psicologico- test attitudinali (possono essere strutturati in modo molto vario) per cercare di capire se una persona ha determinate attitudini o per indirizzarla in un determinato settore formativo.I test si usano per avere una comprensione della personalità e aiutare a fare una diagnosi che comunque è clinica (non si fa sui test), ma può essere aiutata dal test mentale, che può fornire indicazioni assai utili.Test proiettivi. ...
Procedimento psicoterapeutico di gruppo elaborato dal romeno J.L. Moreno, in cui il soggetto mette in scena, ovvero drammatizza i propri conflitti impersonando vari ruoli, fra cui quello delle persone a lui affettivamente connesse, e interagendo con uno o più membri del gruppo i quali impersonano, a loro volta, aspetti della personalità del soggetto o figure significative della sua vita. Scopo dello p. è quello di far emergere i conflitti inconsci e, attraverso ciò, risolverli. ...
Scienza che studia gli effetti degli psicofarmaci. Si sono sviluppate ricerche sulle modificazioni biochimiche indotte dagli psicofarmaci nelle varie aree cerebrali, specialmente per quanto riguarda i mediatori chimici normalmente presenti nei tessuti cerebrali (acetilcolina, noradrenalina, adrenalina, dopamina, 5-idrossitriptamina, acido gamma-aminobutirrico, sostanza P, endorfine). Tuttavia non sono state ancora individuate correlazioni sicure tra modificazioni biochimiche e neurofisiologiche indotte dagli psicofarmaci e modificazioni dell’attività psichica come, d’altra parte, rimane ignoto il substrato biochimico e neurofisiologico delle malattie mentali....
Branca della psicologia che studia il rapporto tra gli stimoli e le sensazioni che ne derivano. Il termine, introdotto da G.T. Fechner nel 1860, era inizialmente comprensivo di tutta la psicologia sperimentale. In seguito, con l’ampliarsi dei metodi di ricerca, si è preferito restringere il campo di denotazione del termine limitandolo alla metodologia di Fechner. La sua importanza consiste nell’aver fornito la psicologia sperimentale di una metodologia adeguata e di aver favorito una visione unitaria delle branche della psicologia....
Branca della psicologia che studia i rapporti che intercorrono tra i processi fisiologici e i comportamenti psicologici di aggiustamento interpersonale e ambientale. Il metodo di indagine è quello di laboratorio. Oggetti di studio sono, normalmente, i processi fisiologici animali.Gli eventuali risultati vengono, per quanto possibile, estesi alla fisiologia umana....
Aggettivo che si applica a tutti quei sintomi, disturbi, o a quelle manifestazioni morbose, a carico della psiche o di qualunque funzione organica, la cui genesi è da ricercare in eventi psicologici della storia lontana o recente del soggetto....
Termine con cui si suole designare una tematica scientifico-pratica che prepari psicologicamente l’uomo alla vecchiaia, educandolo specificamente. Lo psicologo può intervenire in questo processo evolutivo aiutando l’anziano ad accettare le limitazioni dell’età rimanendo il più a lungo possibile psichicamente creativo....
Tavola o grafico che esprime il risultato delle ricerche psicometriche intraprese su un soggetto. In pratica con questo termine ci si riferisce a una valutazione in cifre delle capacità e delle funzioni intellettuali, strumentali e psicomotorie di un individuo, al fine di determinarne le attitudini professionali e il livello intellettivo o le tendenze caratteriali....
Scienza che si occupa dello studio dei processi dinamici di natura psicofisica che sono alla base del comportamento umano, allo scopo di descriverli per rintracciarne le leggi di organizzazione. Con ciò si vuol dire che l’uomo viene visto come sintesi estremamente complessa di tre aspetti fondamentali che sono:- l’aspetto biologico, che si riferisce all’uomo visto come organismo costituito da parti fisiologicamente determinate, dalla cui integrità dipende la corretta funzionalità dell’organismo stesso nella sua globalità. ...
Branca della p. che ha per oggetto di studio l’uomo malato, le sue reazioni alla malattia, il suo rapporto psicologico con il medico.Essa è intesa essenzialmente a fornire al medico (generico o specialista) un bagaglio di nozioni che gli permettano di comprendere anche gli aspetti psicologici dei pazienti e di affrontare il malato nella sua totalità somatopsichica. La p. medica quindi va tenuta distinta dalla psichiatria, che studia le malattie mentali e le reazioni psichiche abnormi, e dalla medicina psicosomatica, che studia i rapporti eziopatogenetici esistenti tra la vita psichica e le malattie....
Branca della p. avente un fine di ricerca e che si basa sulla possibilità di ricreare in laboratorio quelle condizioni determinanti una particolare emozione o tendenza o interesse che solitamente fanno parte della realtà di tutti i giorni. È possibile, in base a tale indagine, verificare la veridicità o meno di una ipotesi interpretativa e addivenire così alla constatazione ed enucleazione di costanti psicologiche, incidenti, successivamente, anche al di fuori dell’esame di laboratorio. ...
Laureato in psicologia. Ricordiamo che, attualmente, per seguire i criteri di allineamento alla politica europea, anche in Italia la laurea in psicologia, una volta solo quinquennale, prevede un corso di laurea di 3 anni, considerato laurea non specialistica, ed un corso di altri 2 anni che completando i 3 anni precedentemente frequentati, equivalgono alla vecchia laurea quinquennale specialistica. Dal momento della divisione sono dunque presenti nell’Albo psicologi che hanno al loro attivo la laurea di 5 anni e che sono considerati specialisti e psicologi che hanno conseguito la laurea triennale e che sono considerati tecnici.Facciamo presente che una persona in possesso di sola laurea, non è uno p. ...
Complesso delle metodiche di studio intese a ottenere una valutazione quantitativa delle attività e dei processi psichici. Le operazioni psicometriche riguardano essenzialmente la valutazione delle capacità psichiche dei soggetti esaminati, cioè il grado di intelligenza (reattivi di intelligenza), le tendenze caratteriali (metodi proiettivi) e le attitudini professionali (reattivi di efficienza psicomotoria). Per quanto concerne la stima delle capacità intellettuali, la maggior parte dei reattivi sono basati sull’espressione del livello mentale in relazione all’età. ...
Le ricerche scientifiche che connettono la mente, il cervello, il sistema endocrino e il sistema immunitario. È stato così chiamato un nuovo campo di ricerca che studia come le vicende della vita quotidiana influiscono sul livello di efficienza del sistema immunitario, principale responsabile della qualità di risposta del nostro organismo agli squilibri interni e alle aggressioni dell’ambiente esterno. Si basa sulla valutazione che i sistemi nervoso, immunitario ed endocrino responsabili della regolazione biologica interagiscono tra loro e sono influenzati dagli stati psicologici.La p. ...
(O nevrosi), condizioni morbose molto comuni caratterizzate da disturbi psichici della sfera affettivo-istintiva, della personalità, o da sintomi somatici di vario tipo. In tutte le forme c’è una condizione di turbamento emotivo con insicurezza e ansia, con uno stato di sofferenza penosa, di senso di malattia, d’inibizione delle condotte sociali. Sostanzialmente il soggetto nevrotico si avverte come decentrato, disarmonico rispetto a se stesso, più o meno bloccato nei suoi desideri e nelle sue potenzialità, e tale squilibrio interiore lo conduce a stabilire relazioni insoddisfacenti con gli altri. ...
Termine usato comunemente anche nella letteratura psichiatrica tradizionale, per riferirsi, in senso lato, a un individuo che presenti una qualunque malattia mentale.Più precisamente indica invece un individuo affetto da un disturbo mentale caratterizzato da squilibri delle funzioni etiche, disturbi caratteriali e perversioni costituzionali, senza disturbi delle facoltà intellettive....
Settore della psicologia volto allo studio sistematico delle malattie psichiche, dei loro fattori causali e delle loro conseguenze, al fine di formulare leggi generali valide per le diverse categorie di malati. I risultati della p. sono estremamente importanti per la psichiatria che su di essi fonda i propri metodi curativi. Le analisi cliniche e gli studi degli stati patologici possono fornire indicazioni molto importanti circa la psicologia dei soggetti normali....
Profilassi che si avvale di metodi psicologici per prevenire comportamenti anormali e per aiutare l’inserimento dell’individuo nell’ambiente. La p. può intervenire sul singolo o su gruppi di persone e può essere rivolta all’individuo interessato (la gestante) o indirettamente alle persone che hanno rapporti con questo....
Esistono rapporti tra fattori di ordine psichico e malattie fisiche. È possibile individuare un numero svariato di cause responsabili di una certa malattia. Questa, cioè, risulta dal concorso di molteplici fattori (ereditari, traumatici, infettivi, endocrini, educativi, sociali ecc.) inoltre cause ed effetti possono interagire fra di loro complicando ulteriormente il quadro le cause sono da ricercarsi non solo sul versante fisico ma anche su quello psichico della personalità umana in alcuni casi, il punto di partenza di certe malattie somatiche risiede cioè nella “mente”: esistono dunque delle malattie psicosomatiche.Con la psicoanalisi è stato trovato il supporto di una teoria scientifica e con essa la spiegazione di come possa realizzarsi il passaggio, dallo psichico al somatico.Lo psicoanalista statunitense Peter E. ...
Che presenta affinità specifica per la mente riferito particolarmente alla proprietà che caratterizza gli psicofarmaci che sono farmaci in grado di esercitare un’azione sulle funzioni psichiche....
Punto craniometrico pari situato sulla parete laterale del cranio in corrispondenza delle suture che uniscono la grande ala dello sfenoide all’osso frontale, al parietale e alla squama del temporale. L’insieme di queste suture ha una forma variabile secondo i soggetti: a forma di K o di H....
La maternità, «ultima tappa dello sviluppo psicosessuale della donna» (Benedek), non è solo un processo biologico, ma anche una crisi psicologica, durante la quale sono rievocati e rimessi in discussione i problemi relativi allo sviluppo affettivo e sessuale: ricomparsa di fantasmi edipici e pregenitali (in particolare quelli di tipo orale), riattivazione di conflitti infantili e soprattutto quelli della donna con la propria madre, vissuto regressivo di marca narcisistica, in cui la fusione simbiotica madre-bambino del periodo della gravidanza viene vissuta anche dopo il parto, durante quel periodo in cui la madre si identifica col neonato, prima di concedergli una propria autonomia. ...
Termine che indica tradizionalmente la forza ipotetica che spinge l’individuo a compiere una determinata azione. Sono state distinte, sotto questo aspetto, le pulsioni primarie che non hanno contenuto e direzione (per es. l’irrequietezza e la tensione generale che si osservano negli stati febbrili o dopo assunzione di alcool), dalle pulsioni istintive che esprimono l’energia che ci spinge a compiere azioni determinate anche se l’individuo non ne è chiaramente consapevole. ...
P. determinabili sul cranio in modo oggettivo e costante, fissati dagli studiosi per misurare esattamente i vari diametri e poterli così paragonare tra loro ( -- vedi CRANIOMETRIA)....
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(O Q.I.), rapporto tra età mentale ed età cronologica moltiplicato per cento. L’età mentale si stabilisce sottoponendo il soggetto a test (o scale) formati di una serie di prove (reattivi) caratteristiche per ogni età: se, per esempio, un bambino di sette anni riesce a superare le prove previste per la sua età, l’età mentale è uguale a sette (e coincide con quella cronologica), se è solo in grado di superare quelle per i sei anni la sua età mentale è uguale a sei. ...
Emozione tipica, considerata fondamentale da tutte le teorie psicologiche poiché per essa è possibile identificare una specifica origine funzionale, degli antecedenti caratteristici, delle manifestazioni espressive e delle modificazioni fisiologiche costanti, delle prevedibili tendenze all’azione. Essendo una tra le emozioni più precoci, insieme alla gioia e al dolore, essa può essere osservata sia in bambini molto piccoli che in specie animali diverse dell’uomo. ...
Aggettivo indicante ciò che è relativo a una radice intesa, in ambito neurologico, come radice nervosa. È radice nervosa ciascuno dei due fasci di fibre nervose, l’anteriore e il posteriore, che emergono dal sistema nervoso centrale e si uniscono a formare un tronco nervoso. In ambito odontoiatrico, la radice è la parte del dente impiantata nell’osso e rientra nel concetto generale anatomico di radice che sta ad indicare la parte iniziale di qualche formazione anatomica affondata nei tessuti circostanti: radice del dente, del pelo, dell’unghia, etc....
(O rizotomia), intervento chirurgico che consiste nella sezione di una o più radici dei nervi spinali con la r. vengono interrotte fibre nervose sensitive, sopprimendo così la percezione delle sensazioni tattili, termiche e dolorifiche del territorio che fa capo alla radice nervosa sezionata essa viene attuata in caso di sindromi dolorose intense e non trattabili con mezzi farmacologici (per es. nella nevralgia del trigemino o in caso di infiltrazioni neoplastiche di nervi) e più recentemente trova applicazione nel trattamento della spasticità degli arti.Si effettua tramite la sezione chirurgica delle radici dei nervi spinali eseguita nel punto in cui emergono dai forami vertebrali.Si distingue una rizotomia anteriore, se sono interessate le radici dei nervi spinali motori, e una rizotomia posteriore se sono interessate le radici dei nervi spinali sensoriali....
Chiamata a volte Coagulazione di Sweet, può essere utilizzata nella nevralgia del trigemino, nei casi resistenti alla terapia farmacologia. La tecnica consiste nell’inserire, attraverso la puntura percutanea del forame ovale, un elettrodo a radiofrequenza nel cavo di Mekel e provocando una rizotomia selettiva. Come effetti collaterali sono segnalati un lieve intorpidimento al viso (frequente), fastidiose disestesie (fino al 9%) e l’anestesia dolorosa (0.2-4%), cheratite neuroparalitica (4%).La tecnica alternativa che utilizza il Glicerolo, ha minor percentuale di perdita di sensibilità e di anestesia dolorosa. ...
Metodica neurochirurgica utilizzata per ridurre la spasticità. Si realizza con la sezione di una porzione di radici nervose sensitive, di solito nel tratto L1-S2. Per esporre le radici si effettua la laminotomia.Tale procedura è selettiva in quanto seleziona le fibre danneggiate, da sezionare, grazie ad un monitoraggio elettromiografico. I risultati sono apprezzabili in termini di riduzione dell’ipertono muscolare, miglioramento della funzione globale, della postura miglioramento della motricità, riduzione della sintomatologia dolorosa. ...
Prova psicologica che fornisce risultati da cui trarre interpretazioni e valutazioni sui processi psichici....
In psicologia, modalità di risoluzione di un conflitto che consiste nella retrocessione, di solito temporanea, dell’individuo a una tappa già superata dello sviluppo psichico.Secondo la psicoanalisi nelle malattie mentali vi è sempre r. a una delle fasi di sviluppo libidinale precedente e inferiore, e inoltre vi è corrispondenza tra il livello di r. e le modificazioni patologiche della personalità....
In ipnosi, costituisce una caratteristica significativa. Si parla di r. atavica del soggetto, intendendo con il termine r. la rievocazione di eventi o circostanze precedenti, atavica in quanto ha a che fare con, e connota, le origini ci si riferisce alla perdita o oscuramento di attività biologiche recentemente acquisite, quelle che rendono il soggetto all’erta, critico si tende ad abbassare il livello di guardia, il senso critico. Il soggetto diventa quasi infantile con un accresciuto rispetto per l’ipnotista e, in un rapporto più sviluppato o intensificato, nasce il desiderio di identificazione con l’ipnotista. ...
Nella teoria psicanalitica si usa il termine relazione oggettuale per indicare i rapporti che il bambino stabilisce nel corso dello sviluppo, con persone o anche con “cose dell’ambiente esterno significative sul piano affettivo”. Dagli anni Trenta, tale concetto acquista una crescente importanza nell’ambito psicoanalitico, tanto da soppiantare il termine “oggetto”, a causa del fatto che si ritiene indispensabile sottolineare la precocissima interazione dell’organismo con l’ambiente. ...
Acronimo di Rapid Eye Moviment, termine riferito ad una fase del sonno caratterizzata da rapidi movimenti degli occhi. Durante questa fase, l’attività neuronale del cervello è quasi simile a quella durante le ore di veglia. I sogni ricorrenti vengono eseguiti in questa fase del sonno le persone che vengono risvegliate in questa fase del sonno si sentono ristorate e toniche.Il sonno REM ha caratteristiche fisiologiche che lo rendono differente dalle altre fasi del sonno che vengono infatti definite “fasi del sonno non REM”. ...
Termine usato nella letteratura psicoanalitica per riferirsi al processo attivo di rigetto e di espulsione dalla coscienza di quelle idee o di quegli impulsi che non sono accettabili nell’ambito della coscienza stessa. Quando un’idea o un gruppo di idee cariche affettivamente ed emozionalmente sono penose per i contenuti della coscienza, viene fatto uno sforzo per spingerle nell’inconscio questo meccanismo di r. può rivolgersi verso l’idea o la carica affettiva singolarmente, o esercitarsi contemporaneamente nei loro confronti....
Nel linguaggio comune, il termine r. indica reazione istintiva di avversione morale o fisica.Nell’ambito del glossario psicanalitico, è opportuno precisare il significato di r. poiché l’inglese latinizzato può generare confusione nell’utilizzazione di tale termine.S. Freud parlò di Verdrangung che in realtà dovrebbe essere tradotto come repulsion nell’inglese latinizzato (in italiano r.). Nel glossario psicanalitico inglese, Verdrangung è invece tradotto con il termine repression, mentre in italiano il termine corrispondente non è repressione bensì rimozione. ...
Complesso di tecniche che vengono attuate allo scopo di riportare alla norma le funzioni vitali fortemente depresse o temporaneamente sospese. I metodi della r. vengono applicati d’urgenza in casi di insufficienza respiratoria, cardiocircolatoria, renale, di coma, di intensi squilibri biochimici del ricambio. L’attrezzatura indispensabile dei centri di r., esistenti nei principali ospedali, comprende sistemi elettronici di monitoraggio per il controllo continuo delle funzioni vitali, respiratori automatici, stimolatori e defibrillatori per il cuore.Uno dei metodi di r. ...
In psicoanalisi, processo per cui riaffiora alla coscienza una rappresentazione (di cose viste, udite, o immaginate) dimenticata, cioè rimossa nell'inconscio. Il r. di copertura è un r. infantile particolarmente chiaro, ma dal contenuto insignificante: esso sta al posto di altri ricordi infantili riferiti a esperienze e fantasie più fondamentali e rimosse....
R. nervoso, studiato in particolare da Ivan Petrovic Pavlov, (fisiologo russo - Rjazan 1849 - Leningrado, odierna Sanpietroburgo, 1936). Perché si instauri, è necessario che sussistano alcune condizioni di base. La prima condizione corrisponde alla presenza del r. incondizionato. Esso corrisponde alla risposta di un organismo ad una stimolazione specifica proveniente dall'ambiente. Un esempio di r. incondizionato è dato dalla produzione di saliva se viene presentato del cibo. ...
Fenomeno che consiste in una risposta involontaria, fissa e automatica, con la quale l'organismo reagisce a un determinato stimolo esso si realizza attraverso una serie di collegamenti nervosi tra la struttura recettrice dello stimolo e la struttura effettrice della risposta. Questo circuito nervoso è detto arco riflesso i riflessi più semplici hanno i loro centri nel midollo spinale, mentre quelli più complessi e specializzati coinvolgono anche centri nervosi superiori. ...
Termine usato in psicoanalisi per indicare il processo mediante il quale vengono esclusi dalla coscienza determinati contenuti psichici, particolarmente sgradevoli per il soggetto, e respinti nell'inconscio. Un tale processo si diversifica dalla semplice repressione intenzionale di idee, rappresentazioni e stati emotivi, contrari alla volontà cosciente del soggetto, poiché agisce automaticamente e ad un livello di inconsapevolezza. Oggetto della r. sono i rappresentanti psichici di una pulsione. ...
In psicologia, fenomeno provocato da una situazione comica che si manifesta in seguito ad uno stato emotivo di gioia. Per la psicoanalisi il r. è una scarica psicomotoria dovuta alla liberazione improvvisa di una certa quantità di libido, la quale era bloccata nel reprimere impulsi inibiti....
Insieme strutturato di comportamenti abitudinari, ripetuti in occasioni specifiche, tramite il quale le persone coinvolte nella relazione confermano la propria appartenenza al gruppo di riferimento. Nella vita quotidiana i rituali sono frequenti e qualificano i contesti in cui si manifestano. La funzione principale del r. è di confermare globalmente la validità del sistema di appartenenza per i propri membri, svolgendo un'azione di rassicurazione nei confronti di tutti. Un caso particolare è il r. ...
-- vedi RADICOTOMIA...
Termine (coniato da Richard von Krafft-Ebing, psichiatra tedesco - Mannheim, 1840 - Graz, 1902, dal nome del marchese Donatien Alphonse François de Sade, scrittore, 1740-1814) indicante una perversione sessuale nella quale il soggetto ottiene il piacere infliggendo ad altri la sofferenza e l’umiliazione.La psicoanalisi l’ha reinterpretato non solo come specifica perversione sessuale, ma come una delle componenti essenziali della vita pulsionale, riconoscibile anche in atti solo larvatamente o simbolicamente sadici. ...
Termine che in psicoanalisi indica la presenza inscindibile, nella stessa persona, di sadismo e masochismo. Negli atti autopunitivi, il soggetto è sadico nella misura in cui punisce, e masochista nella misura in cui è punito. Nei rapporti intersoggettivi, la coppia inscindibile sadomasochista si manifesta nel rapporto complementare di dominio-sottomissione....
Rappresentazione psichica del proprio corpo. La funzione consistente nel percepire il proprio corpo è detta somatognosi....
Si dice della personalità dello schizofrenico prima che la schizofrenia si manifesti apertamente. I tratti salienti della personalità s. sono: timidezza, introversione, ridotte relazioni con l’ambiente, distacco dalla realtà, ipersensibilità, freddezza, comportamenti inadeguati, stravaganza.Per inquadrarlo adeguatamente bisogna precisare che cosa si intende per disturbo s. Il disturbo s. compare come disturbo di personalità già nella prima edizione del DSM. ...
Un tipo particolare di s. si ha a livello delle sinapsi e delle terminazioni nervose e a livello delle cellule neurosecretrici dell’ipotalamo. Queste elaborano granuli di secreto che passano lungo gli assoni delle cellule stesse e vengono liberati nella parte posteriore dell’ipofisi.Il processo secretivo può comportare modificazioni nei caratteri morfologici delle cellule, in base alle quali vengono distinti diversi tipi di s.:- apocrina, quando il materiale elaborato dalla cellula si accumula a un polo della cellula stessa questo si disgrega e si stacca e va a costituire il secreto la parte cellulare staccatasi viene poi riformata, per disgregarsi nuovamente alla fine di un nuovo ciclo secretorio con questa modalità avviene il processo secretivo nelle ghiandole mammarie e in alcune ghiandole sudoripare - olocrina, quando il prodotto di s. ...
Organizzazione ed elaborazione a livello cerebrale dei segnali specifici inviati dagli organi di senso che reagiscono a particolari stimolazioni. La s. è descritta da un processo dinamico che si articola in varie fasi, a seconda delle parti dell’organismo che vengono interessate. In primo luogo si assiste alla stimolazione di organi recettori (apparati visivo, uditivo ecc.) che si presentano come veri e propri terminali che mettono l’uomo in rapporto con l’ambiente esterno. ...
Capacità di un organismo di percepire stimoli provenienti dall’ambiente esterno o da quello interno all’organismo stesso, e di reagire a essi con risposte di tipo diverso che in generale gli consentono di adattarsi alle variazioni ambientali. La capacità di reagire alle stimolazioni ambientali è una proprietà generale della materia vivente, rilevabile a qualunque livello di organizzazione in questo senso generale si parla però più correttamente di irritabilità si parla invece di s. ...
Termine che indica tutto ciò che ha rapporto con la struttura o la fruizione degli organi di senso. Così si parla di fibre sensoriali, attività sensoriali, cellule sensoriali....
Termine che nel linguaggio medico moderno indica l’insieme delle attività psichiche coscienti, ed è usato soprattutto in semeiotica nella descrizione sommaria dello stato mentale di un paziente così si parla per esempio di s. integro, depresso, obnubilato ecc....
Sostanza di tipo ormonale, la cui funzione non è interamente chiarita è contenuta nelle piastrine, nel plasma, nel sistema nervoso, ma per l’80-90% è presente nel canale alimentare (da ciò le deriva anche la denominazione di enteramina), dove viene sintetizzata dalle cellule enterocromaffini. La sua azione è multiforme e non è possibile descriverla con precisione: agisce sul sistema circolatorio stimolando il cuore e la muscolatura dei vasi (da ciò la denominazione di s.). ...
Acronimo di Somatotropic Inhibiting Hormone-- vedi SOMATOSTATINA...
Termine psicoanalitico che indica quel processo inconscio attraverso il quale un oggetto assume il valore o il significato di un altro, fino a rappresentarlo del tutto. Il processo può essere messo in moto da qualche somiglianza o da una relazione anche parziale esistente (o vissuta come tale a livello inconscio) tra i due oggetti.Il processo di s. dipende dal fatto che il contenuto mentale inconscio, sostituito dalla rappresentazione conscia (simbolo), non è accettato dall’Io del soggetto, poiché particolarmente spiacevole e cioè in contrasto con la morale dominante del soggetto medesimo. ...
Intervento chirurgico che ha lo scopo di interrompere il decorso degli stimoli trasmessi dal sistema nervoso periferico ortosimpatico. Le fibre nervose periferiche appartenenti a questo sistema nervoso partono da piccoli accumuli di cellule nervose (cosiddetti gangli) che sono localizzati segmentalmente lungo la colonna vertebrale, interconnessi tra di loro, formando il cosiddetto tronco del simpatico. Tale operazione ha come effetto il miglioramento del flusso di sangue in un determinato distretto arterioso, sopprimendo l’innervazione simpatica dello stesso, e quindi determinando una vasodilatazione. ...
(O SET), intervento mini-invasivo di scelta per la terapia definitiva dell’iperidrosi palmare e del viso moderata o grave, che non rispondano ad altre terapie. Ha definitivamente sostituito l’intervento classico toracotomico e garantisce il risultato in quasi il 100% dei casi trattati.Altre indicazioni sono l’eritrofobia (blushing, ereutofobia, paura di arrossire) e il morbo di Raynaud con ulcere periferiche.Si esegue in anestesia totale. L’accesso chirurgico consiste in una incisione di 1 cm nel cavo ascellare, attraverso cui si fa passare il sistema ottico, che consente l’individuazione del tronco nervoso che deve essere sezionato. ...
Procedura effettuata in anestesia locale e guidata tramite radiografia, con la quale si inietta una sostanza alcolica (il fenolo) a livello della catena del simpatico, determinando la necrosi dei gangli, o alcolizzazione. Le indicazioni sono limitate all’arteriopatia obliterante non candidabile ad intervento chirurgico di rivascolarizzazione diretta con by-pass arterioso. Con questa tecnica si annulla l’effetto vasocostrittore del sistema ortosimpatico sui vasi degli arti inferiori, determinando pertanto vasodilatazione periferica con aumento del flusso ematico alla cute e ai muscoli.Gli effetti collaterali e le complicazioni di questo intervento sono: disfunzione erettile se intervento bilaterale (si verifica molto raramente, solo nell’1% dei casi) lesione dei tessuti contigui (reni, ureteri) a causa di spandimento o iniezione accidentale risultato scarso o assente in pazienti con pre-esistente neuropatia autonomica (pazienti diabetici) dolore o formicolio a livello inguinale o crurale, che dipendono dalla irritazione dei nervi della zona, che possono regredire in un lasso di tempo da 1 a 6 mesi, oppure, raramente, persistere (rispondono agli antidolorifici). ...
Fenomeno psicologico che si produce durante il sonno e che è costituito di una serie di immagini rappresentative di contenuti di pensiero, più o meno organizzate, ed alle quali l’individuo può o no partecipare è costituito da attività che sfuggono alla volontà del soggetto a causa della dissoluzione della coscienza vigile. Rappresenta un’attività mentale che si svolge durante il sonno, la quale risulta completamente svincolata dalle leggi che regolano il pensiero logico durante lo stato di coscienza, in particolare per ciò che riguarda i principi di identità, di non contraddizione, di causalità e l’orientamento nello spazio e nel tempo, che risultano spesso profondamente modificati rispetto alla realtà. ...
Funzione superiore del sistema nervoso che consiste nella percezione che ogni individuo ha del proprio corpo tale percezione, detta anche schema corporeo, deriva dalla integrazione, a livello della corteccia cerebrale, delle diverse afferenze sensitive somatiche e viscerali, sensoriali, propriocettive coscienti e incoscienti la si potrebbe definire come la coscienza unitaria dell’esistenza fisica del proprio corpo, statica e dinamica, della sua presenza nello spazio, delle diverse posture dei suoi segmenti, in una sintesi rapida e che si rinnova continuamente. ...
Denominata anche fattore di rilascio dell’ormone della crescita, è un peptide di 44 aminoacidi sintetizzato nell’ipotalamo, il cui compito biologico è quello di stimolare l’ipofisi a secernere l’ormone della crescita, agendo così in modo opposto alla somatostatina. La s. è impiegata per ora soltanto a scopo diagnostico: iniettata nei soggetti affetti da nanismo, permette di capire se la mancata crescita in altezza sia legata a mancanza dell’ormone ipofisario o ad altre cause. ...
Ormone polipeptidico prodotto dai neuroni dell’eminenza mediana dell’ipotalamo è costituito da una catena di 14 aminoacidi ed ha peso molecolare 1638. Dai nuclei ipotalamici la s., nota anche con la sigla SIH, viene trasportata all’ipofisi anteriore attraverso i vasi del circolo portale ipofisario, e vi svolge la funzione di inibire la liberazione dell’ormone somatotropo (o GH). L’effetto inibitorio sul GH è molto efficace ma di breve durata (l’emivita della molecola è di circa 4 minuti) pertanto anche a livello terapeutico è possibile utilizzare la s. ...
(O somatotropina), ormone prodotto dalle cellule acidofile dell’adenoipofisi, la cui azione principale è quella di stimolare la crescita corporea è un polipeptide a catena singola costituito da 191 aminoacidi, con peso molecolare 21.500. Ha una struttura analoga a quella del lattogeno placentare e viene immagazzinato in granuli citoplasmatici. La secrezione è pulsatile e la sua emivita plasmatica è intorno ai 20-30 minuti. La sua secrezione è ridotta nell’infanzia per poi aumentare progressivamente fino ai picchi dell’età puberale decresce poi progressivamente lungo la restante parte della vita.L’ormone s., noto anche con la sigla STH o GH, agisce soprattutto a livello delle cartilagini di accrescimento delle ossa lunghe: a questo livello esso stimola la formazione di cartilagine, determinando allungamento delle ossa con aumento della statura e in generale di tutte le dimensioni dello scheletro.L’effetto dell’ormone s. ...
Attività motoria inconscia a carattere automatico che si verifica durante il sonno e talvolta accompagna, come comportamento patologico, lo sviluppo del sogno. Oggi si classifica il s. nell’ambito delle parasonnie che rappresentano un gruppo di disturbi in cui sono presenti comportamenti anomali o eventi fisiologici che avvengono durante il sonno, senza particolari alterazioni dei meccanismi o dei cicli temporali del sonno stesso. Dopo il risveglio non v’è alcun ricordo dell’attività svolta, che può consistere nel camminare, nello spostare ostacoli o in altri comportamenti apparentemente finalizzati. ...
Fenomeno fisiologico che consiste in una cessazione temporanea e reversibile dello stato di veglia, con sospensione delle diverse attività sensitive e motorie che mantengono il soggetto in rapporto con l’ambiente. L’alternarsi della veglia e del s. è una caratteristica degli organismi animali, ed è in stretto rapporto con il succedersi del giorno e della notte, da cui dipende anche il carattere ritmico di diversi altri fenomeni biologici.Al di là del semplice ristoro fisico, esso rappresenta una necessità biologica: infatti, la deprivazione di s., portata all’estremo, è in grado di determinare la morte dell’animale da esperimento e comporta la sospensione della prova nell’uomo successivamente alla comparsa, nell’ordine, di malessere, irritabilità, riduzione dell’attività motoria, allucinazioni e gravi alterazioni comportamentali.Le modificazioni del s. ...
Stato di restringimento della coscienza, caratteristico di un momento induttivo all’addormentamento.In condizioni fisiologiche, uno stato di s. è tipico dei soggetti le cui energie psicofisiche sono state esageratamente impiegate durante la veglia, oppure questo stato rappresenta il momento di passaggio del normale ritmo veglia-s. In condizioni patologiche la s. può costituire il sintomo di svariate condizioni morbose (tipica è la s. postprandiale nei pazienti con disturbi della funzionalità epatica, o con ipotensione arteriosa, o con anemia), oppure di malattie neurologiche (per es. ...
Stato di ridotta vigilanza e iporeattività agli stimoli ambientali, intermedio tra la sonnolenza e l’addormentamento.In condizioni patologiche lo stato soporoso sta a contrassegnare una condizione in cui il soggetto, pur conservando la possibilità di recuperare un soddisfacente livello di coscienza se stimolato, tende tuttavia a riaddormentarsi se lasciato a se stesso....
Emozione oltremodo intensa di paura dovuta in genere a situazioni terrifiche, più o meno gravi, che si presentino improvvise. Lo s. nasce solitamente in seguito alla percezione di un pericolo presunto o reale, rivolto contro se stessi o contro gli altri. S. Freud distingue l’angoscia, che si riferisce unicamente allo stato e prescinde dall’oggetto che la determina, la paura che richiama l’attenzione sull’oggetto, e lo s., in certo qual modo preparato, il più delle volte, da uno stato persistente d’angoscia....
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Termine del linguaggio anatomico impiegato in riferimento ai visceri contenuti entro la cavità addominale (per es. distretto s., nervi splancnici)....
In medicina definisce un organo o un tessuto, che, in seguito ad alterazione patologica, ha assunto aspetto e consistenza spugnosi....
Ormoni polipeptidici prodotti da cellule nervose dell’ipotalamo, i quali hanno la funzione di inibire in modo specifico la secrezione di ormoni ipofisari.Si conoscono due s., la somatostatina, che inibisce la secrezione dell’ormone somatotropo, e la prolattostatina, che inibisce la secrezione della prolattina. Probabilmente anche la secrezione dell’ormone melanocitostimolante è regolata da una melanostatina....
Procedimento chirurgico che consente di raggiungere con elettrodi o con sonde determinati punti dell’encefalo attraverso fori di trapano praticati nel cranio. La direzione e la profondità dell’elettrodo o della sonda nel cervello sono determinate da calcoli matematici che vengono eseguiti dall’operatore utilizzando punti di riferimento ricercati su radiografie, eseguite all’atto dell’intervento e che mettono in evidenza i ventricoli cerebrali.Le tecniche stereotassiche trovano impiego per esempio per la registrazione di potenziali d’azione da zone molto circoscritte del sistema nervoso centrale (per es. ...
La Sindrome di S. promuove inverosimili rapporti affettivi tra le vittime di sequestro di persona ed i loro rapitori sembra essere una risposta emotiva automatica, spesso inconscia, al trauma del diventare ostaggio e coinvolge sia i sequestrati che i sequestratori. Infatti consiste, generalmente, di tre fasi: sentimenti positivi degli ostaggi verso i loro sequestratori, sentimenti negativi degli ostaggi contro la polizia o altre autorità governative, e reciprocità di sentimenti positivi da parte dei sequestratori.Il termine Sindrome di S. ...
(Da strangola = cingolo) forma di asfissia, dovuta alla compressione esercitata sul collo da un laccio stretto da una forza estranea. Agiscono tre meccanismi:- asfittico, la chiusura delle vie aeree è incompleta, dal momento che il laccio agisce in senso trasversale e quindi non sposta verso l’alto le strutture del collo, né comprime la base della lingua contro il palato. Questo comporta un’azione scarsa sulla trachea e sulla laringe, le cui cartilagini resistono meglio alla compressione e l’asfissia richiede tempi più lunghi per realizzarsi.- Circolatorio, la forza trasversale è sufficiente ad occludere i vasi del collo, carotidi comuni e vene giugulari, impedendo un regolare flusso sanguigno cerebrale, per tutto il tempo della stretta.- Nervoso, lo s. ...
(O subcosciente), insieme di fenomeni psichici che svolgono la loro azione al di sotto della soglia della coscienza.Tale termine è stato oltremodo utilizzato alla fine del XX secolo e agli inizi dell’attuale per designare quella particolare dimensione psichica composta di pensieri, sentimenti, istinti che agirebbe accanto alla cosiddetta coscienza ma del tutto occultata per quest’ultima. In realtà l’ipotesi di un s., o di una coscienza nascosta, aveva un valore prettamente strumentale nel senso che serviva alla psicopatologia per poter interpretare gli oscuri fenomeni di sdoppiamento della personalità. ...
In psicoanalisi processo per cui una pulsione di natura sessuale viene sviata dalla sua meta e dal suo oggetto sessuale per essere incanalata verso mete ed oggetti “sublimati”: verso l’attività artistica ed intellettuale, ed in generale verso mete ed oggetti socialmente valorizzati. S. Freud, che ha descritto il meccanismo della s. nella sua analisi di Leonardo da Vinci, non ha però definito la nozione in modo chiaro e rigoroso: resta aperto il problema per esempio se possano essere sublimate soltanto le pulsioni sessuali (Eros) o anche quelle aggressive e distruttive (Thanatos). ...
Processo mediante il quale un individuo sottomette alla propria volontà un altro individuo suggestionato, o anche se stesso senza ricorrere ad alcuna costrizione esterna. La s. sospende il senso critico e la capacità di discernimento della persona suggestionata, che è indotta ad agire, ad accettare credenze, a subire emozioni, tal quali sono suggerite dalla persona che suggestiona. La s. può però verificarsi anche in assenza d’una induzione attiva, ed in questo caso si parla di autosuggestione. ...
Nozione elaborata da S. Freud, la quale designa una delle tre istanze della personalità (le altre sono l’Io e l’Es) descritte nel quadro della sua teoria della psiche. Il ruolo del Super Io consiste nel fare da giudice, da censore, nei confronti dell’Io, e rappresenta nel soggetto la coscienza morale, e l’auto-osservazione, la formazione di ideali. Il S. Io deriva quindi, nel bambino, da un far proprie tutte le imposizioni subite da parte dei genitori e degli educatori: è da notare però che la severità del S. ...
(Acronimo di Thematic Apperception Test, test di appercezione tematica), test mentale utilizzato per lo studio della personalità di un soggetto, introdotto nella pratica clinica da Morgan e Murray nel 1935. La versione attualmente utilizzata è quella formulata da Murray nel 1943.È un test proiettivo in quanto il soggetto viene messo di fronte ad una situazione stimolo, e la modalità con cui il soggetto stesso risponde può essere indicativa della dinamica psicologica profonda che caratterizza la sua personalità. ...
Forma di sensibilità per mezzo della quale l’organismo percepisce il contatto delle superfici corporee con elementi dell’ambiente esterno. Essa dipende dalla presenza nella cute di recettori che vengono attivati da stimoli meccanici i recettori più diffusi sono costituiti da terminazioni nervose libere (costituite dalle ramificazioni dendritiche di cellule nervose sensitive) disposte tra le cellule dell’epidermide, attorno a follicoli piliferi, e nel derma. Recettori tattili a struttura più complessa sono costituiti da diversi tipi di corpuscoli sensitivi (soprattutto i corpuscoli di Meissner, di Pacini). ...
Termine che indica il modo con cui le disposizioni affettive e gli umori corporei agiscono nella condotta dell’uomo.Questa concezione, di origine medica è antica e risale a Ippocrate e Galeno. I quattro elementi fondamentali che, sul modello dei quattro elementi cosmici, influenzerebbero l’umore del soggetto sono: bile, sangue, atrabile e pituita i quattro temperamenti puri corrispondenti sono: il collerico, il sanguigno, il melanconico e il flemmatico.Questa concezione è ripresa, su basi scientifiche sperimentali, dalla moderna psicologia di W. ...
Mostra alternanza delle energie e del tono timico (dalla tristezza all’euforia) che non raggiungono la gravità dei disturbi bipolari (-- vedi UMORE, disturbi dell’), ma influenzano comunque la vita del soggetto, senza peraltro comprometterne il funzionamento. Le oscillazioni possono essere improvvise (di ore) o anche prolungate (stagionali). Vi possono essere intensa reattività emotiva, spiccata sensibilità al rifiuto, eccessivo bisogno di approvazione, uno stile di vita “burrascoso” (instabilità lavorativa, sentimentale, promiscuità sessuale). ...
L’individuo è tipicamente triste, cupo, incapace di divertirsi, lamentoso, privo di immaginazione, scettico, pessimista, tendente a preoccuparsi, incline al senso di colpa, mostra scarsa autostima e senso di inadeguatezza e fallimento, è introverso con coartazione della vita sociale, ha poche amicizie, è indolente, vive una vita passiva, fuori dall’azione, mostra pochi interessi, ma li mantiene con relativa costanza, è passivo verso gli eventi, si mostra persona fidata, tende a essere un dipendente devoto, scrupoloso, iperreligioso, abitualmente dorme molto (più di 10 ore per notte). ...
Caratterizza un individuo allegro, esuberante, scherzoso, ottimista, senza preoccupazioni, autorassicurante, millantatore, megalomane, estroverso, alla ricerca di persone, pieno di energie, ricco di progetti, che ricerca attività rischiose, versatile, che ha molti interessi ed è molto coinvolto in attività, indiscreto, disinibito, alla ricerca di stimoli nuovi abitualmente dorme poco (meno di 6 ore per notte), è particolarmente resistente alla fatica fisica e intellettuale, nella società tende ad assumere posizioni di leader e di comando brilla nelle arti recitative o di intrattenimento possono prevalere però la superficialità e la scarsa tenacia, per cui il soggetto è alla ricerca di progetti sempre nuovi senza condurre in porto i precedenti è raramente normotimico. ...
Meno studiato dei precedenti, non viene universalmente accettato. L’umore è abitualmente irritabile, con alto livello di energie l’individuo presenta collera, disforia, scontrosità, aggressività, impulsività, invadenza, ipercriticità, lamentosità e insonnia, mostra frequenti difficoltà di adattamento sociale e facile tendenza ad abuso di alcol e sedativi.Correlazioni patologiche. Il rischio è che il t. possa sbilanciarsi troppo verso uno dei due poli affettivi o alternativamente verso entrambi. ...
Aggettivo con cui in anatomia si indicano formazioni diverse che hanno rapporto con la tempia (per es. osso t., lobo t. del cervello, arteria t., muscolo t.)....
In psicologia, orientamento dell’energia psichica verso un fine, che l’ambiente esteriore stimola e rivela dandole un oggetto determinato. La t. ha un significato più ampio dell’istinto, in quanto comprende non solo le tendenze naturali e innate, ma quelle derivate dall’esperienza soggettiva e dall’educazione. La t. organizza un comportamento che non è (come nei riflessi istintivi) risposta immediata allo stimolo, ma risposta complessa e variabile da individuo a individuo. ...
In psicologia, stato che prepara l’azione, caratterizzato da un certo disagio, che viene eliminato dall’azione, quasi questa fosse lo scarico di una forza compressa. Ogni tendenza possiede una propria t., cioè un certo grado di attivazione e una posizione gerarchica nell’ambito delle azioni cui può dar luogo.In psicologia sociale col termine di t. si indica la situazione di conflitto latente che può determinarsi tra gli individui o i gruppi....
(O reattivi mentali), strumenti per la misurazione standardizzata e obiettiva del comportamento e delle abilità degli individui a cui vengono somministrati consente di misurare in termini quantitativi alcune facoltà come la memoria, l’attenzione, il ragionamento, l’età mentale, l’intelligenza o di apprezzare qualitativamente attitudini e tendenze del soggetto. Esistono t. collettivi, che vengono somministrati a un gruppo di persone, e t. individuali, costruiti per essere somministrati singolarmente. ...
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Disposizione affettiva che si manifesta nelle relazioni interpersonali ed è caratterizzata da mancanza di sicurezza e da comportamento inibito nei riguardi di condotte sociali normali la t. è una forma di iperemotività inibitoria che si manifesta spesso nei soggetti a tendenza vagotonica.Dal punto di vista psichiatrico la t. può essere considerata una disposizione caratteriale, ma molto spesso, però, accanto a questa forma costituzionale, si hanno forme acquisite che spesso hanno radici in una erronea educazione. ...
Livello di scomposizione della psiche, secondo la teorizzazione di E. Stransky. Tale teoria prevede due piani separati di fattori psichici: da una parte la t. che si riferisce alla sfera dei processi affettivi, dall’altra la noopsiche o gnoseopsiche che comprende tutti i processi mentali intellettivi. La t. comprende l’insieme dei sentimenti, delle emozioni, dell’umore e i vari coloriti che accompagnano tutti i processi psichici. Seguendo questa concezione, quei disturbi caratterizzati da una marcata incongruenza tra idee ed emozioni, conseguenti a una attività più o meno indipendente delle due sfere, vengono definiti atassie intrapsichiche....
Tecnica di rilassamento profondo, da concentrazione psichica, capace di influire positivamente sull’organismo e sulla psiche. Fu elaborata fra il 1920 e il 1930 dal neurologo e psichiatra tedesco J. H. Schultz.Il metodoIl metodo si sviluppa in due livelli successivi. Gli esercizi richiesti dal primo livello sono estremamente facili da eseguire da soli, non richiedono molto tempo e non hanno bisogno di attrezzature particolari. Gli esercizi consistono nella lenta e serena ripetizione di una sequenza preordinata di formule (per es. ...
Particolare stato psicologico in cui vengono ad alterarsi i normali livelli della coscienza e della consapevolezza. La t. è specificamente legata al processo ipnotico, e ne rappresenta la parte più immediatamente evidente. La t. viene indotta dall’ipnotista, cioè quest’ultimo interviene con tecniche specifiche al fine di indurre una apparente dissoluzione della coscienza sul soggetto determinandone la totale dipendenza. Durante lo stato di t. diventa possibile operare interventi che hanno fondamentalmente funzioni psicoterapeutiche e di controllo del dolore....
Disturbo psichico della sfera sessuale in cui l’individuo rifiuta il sesso biologico cui appartiene e vive come suo il sesso opposto presentando il desiderio di cambiare sesso.Nell’ambito del DSM-IV il t. è un dsturbo dell’identità di genere. Per identità di genere si intende la consapevolezza dell’individuo di appartenere al genere femminile o maschile. Il senso di appartenenza a uno dei due sessi deriva da esperienze ambientali e culturali, oltre che dal proprio sesso biologico (identità sessuale). ...
Termine (in inglese transfert significa traslazione) usato in psicoanalisi per indicare quel processo mediante il quale sentimenti e reazioni rivolte verso una persona, particolarmente importante durante l’infanzia del soggetto, vengono riprodotti identicamente nei confronti di un’altra persona. In tal modo situazioni affettive originarie vengono ad essere ripetute nella vita del soggetto spostandosi da un oggetto all’altro. La scoperta del t. è stata fatta da S. Freud grazie alle esperienze emergenti dalla relazione terapeutica nella quale il paziente scorge nella figura dello psicoanalista, la presenza di una persona (di solito il padre o la madre) molto significativa nel suo passato. ...
È stato effettuato in caso di leucemie, di aplasie midollari indotte da farmaci, da sostanze tossiche, da irradiazione e per curare l’anemia mediterranea e le immunodeficienze ereditarie. Il midollo del paziente viene distrutto con una violenta e diffusa irradiazione, e quindi sostituito con il midollo prelevato a un donatore. La sua applicazione è però limitata da problemi immunologici ancora non risolti: infatti le cellule midollari trapiantate possono dar luogo ad una reazione di rigetto del t. ...
Disturbo psichico consistente nell’adozione abituale, talora fin dall’infanzia, degli abiti e delle abitudini del sesso opposto al fine di provare piacere. Il travestito a volte vive solo fantasticamente l’inversione, simbolizzandola nella trasposizione degli abiti, altre volte invece assume in pubblico gli atteggiamenti dell’altro sesso. Non necessariamente il travestito esprime scelte omosessuali a livello cosciente, benché tali idee possano essere presenti a livello inconscio. ...
(Acronimo di Trattamento Sanitario Obbligatorio), forma di trattamento sanitario (esami diagnostici, terapie, ricoveri ospedalieri, ecc.) non facoltativo. Solitamente il trattamento sanitario è sempre libero, il TSO viene attuato in casi specifici con l’intento di salvaguardare la salute dell’individuo stesso e della collettività.Possono essere suscettibili di TSO le malattie infettive, malattie veneree in stato contagioso, malattie mentali, lesioni da infortunio sul lavoro, ecc....
Termine che nella medicina antica indicava i quattro liquidi circolanti nell’organismo: sangue, flemma o muco, bile gialla e bile nera, il cui equilibrio assicurava la buona salute.In psicologia viene detto u. quella disposizione affettiva di base o temperamento determinato da caratteristiche intrinseche costituzionali e da fattori acquisiti, come apprendimenti, esperienze, abitudini cui partecipano istanze emozionali ed istintive, capace di dare ad ogni stato d’animo una tonalità particolare alternante tra i due poli piacevole-spiacevole. ...
Intervento chirurgico che consiste nella sezione di entrambi i nervi vaghi, o dei loro rami destinati allo stomaco (v. selettiva) è attuato per la terapia dell’ulcera peptica, in quanto esso comporta una riduzione della secrezione acida e della motilità gastrica, favorendo quindi i processi di cicatrizzazione dell’ulcera. Dopo l’avvento dei farmaci che bloccano i recettori H2 ed inibitori della pompa protonica questo intervento viene eseguito molto raramente. ...
Tecnica ideata per ovviare ai problemi di svuotamento gastrico che si verificano con la tecnica precedente. In pratica la sezione dei nervi vaghi avviene più vicino allo stomaco, preservando quindi il rami epatico del vago di sinistra ed il ramo celiaco del vago di destra....
Sezione altamente selettiva dei rami del vago destinati ai 2/3 superiori dello stomaco, che consente di denervare solo la porzione di stomaco deputata alla secrezione di HCl, con conservazione delle funzioni dell’antro gastrico e del piloro. Quindi, la v. altamente selettiva, che mantiene l’innervazione dell’antro, non richiede un procedimento di drenaggio, perché la funzione della pompa antrale è conservata e lo svuotamento gastrico non è disturbato. La ricorrenza ulcerosa è segnalata in percentuali elevate comprese tra il 5 e il 20%, ma ciò è bilanciato dal fatto che non si assiste alla comparsa delle sindromi post-vagotomiche o post-gastrectomiche....
Consiste nella resezione di circa 2-3 cm dei nervi vaghi nel punto in cui fanno ingresso nell’addome, ai lati del tratto sottodiaframmatico dell’esofago. Questa tecnica comporta la completa denervazione dello stomaco, pertanto ha, come effetto collaterale maggiore, una importante atonia gastrica con stasi del suo contenuto. Inoltre viene meno il controllo inibitorio del vago sulla contrazione del piloro, che tende quindi a rimanere contratto ed a peggiorare la stasi. Questa situazione migliora dopo qualche settimana dall’intervento in quanto si stabilisce una attività nervosa autonoma (plesso di Auerbach). ...
Particolare condizione di equilibrio funzionale del sistema nervoso vegetativo in cui si ha una prevalenza di tono della sezione parasimpatica (e quindi del nervo vago che ne rappresenta la parte più cospicua). Tale condizione va considerata come un aspetto particolare della costituzione individuale, che si osserva specialmente in soggetti brevilinei, macrosplancnici, particolarmente emotivi. I tratti essenziali della v. riflettono la funzione del sistema nervoso vegetativo parasimpatico, che è volta essenzialmente ad adattare l’organismo alle modificazioni del suo ambiente interno e a ripristinare le riserve energetiche. ...
Soggetto nel quale si ha una prevalenza funzionale del sistema nervoso vegetativo parasimpatico....
Tecnica di indagine diagnostica radiologica per lo studio del sistema nervoso centrale, che consiste nella introduzione di un mezzo di contrasto entro i ventricoli cerebrali, allo scopo di visualizzarne i contorni. In genere si usa un mezzo di contrasto gassoso, che viene introdotto previa trapanazione bilaterale della teca cranica, puntura dei ventricoli, ed asportazione di una quantità di liquor corrispondente al volume di aria che si vuole introdurre (complessivamente 40-60 ml ca.). La ripresa di radiografie in varie posizioni, ponendo la testa del paziente nella posizione più favorevole alla distribuzione dell’aria nelle varie parti delle cavità ventricolari, consente di valutare la forma delle cavità stesse, la loro simmetria, eventuali difetti di riempimento, dilatazioni ecc., che si possono avere in diverse condizioni patologiche, in particolare in caso di tumori cerebrali, di ematomi, nelle diverse forme di idrocefalo....
Anomala e sgradevole sensazione di spostamento o dell’ambiente che ci circonda o del nostro corpo, dovuta a un turbamento della sensibilità spaziale (dal latino vertere = girare). Essa scaturisce infatti dal contrasto che il soggetto avverte tra la consapevolezza della posizione spaziale del suo corpo e l’erronea percezione di spostamenti o degli oggetti compresi nel suo campo visivo, o della superficie su cui il corpo è appoggiato, o del senso di sensibilità del corpo stesso. ...
(Acronimo di Vasoactive Intestinal Peptide)-- vedi PEPTIDE INTESTINALE VASOATTIVO...
(Prende il nome da Ernst Heinrich Weber, anatomico e fisiologo tedesco - Wittenberg, 1795 - Lipsia, 1878), strumento che misura la distanza minima tra due punti sulla pelle capaci di dare sensazioni distinte....
Legge psicofisica che afferma la costanza del rapporto tra l’incremento della sensazione e dello stimolo....
Sistema filosofico e scientifico indiano di antichissima origine, nato nell’alveo dell’induismo. Lo y. conta ancora oggi molti seguaci, chiamati yogi, in India e in Tibet. La parola sanscrita y. significa “unione” e si riferisce all’unione tra il corpo e la mente, tra l’uomo e lo spirito cosmico. Lo y. si propone di mettere l’uomo in armonia con le forze del cosmo, portandolo a vivere secondo le leggi naturali. La via da seguire passa attraverso otto stadi. ...
Termine che viene usato per designare un modesto disturbo dell’affettività che spinge alcuni individui ad una esagerata espansività nei confronti degli animali. In genere ci si trova di fronte a soggetti iperaffettivi, ossessionati di tenerezza, ai quali le circostanze della vita non hanno concesso delle normali soddisfazioni (celibi, coppie senza figli, ecc.) e che d’altra parte sono trattenuti da un vago rancore verso l’umanità e da un costante sottofondo di egoismo dall’orientare i loro sentimenti altruisti verso dei fini filantropici.Nel DSM-IV la z. ...

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