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Sportello di Ascolto Mobbing e Stalking
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Mobbing e Stalking
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S
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Data: 16-02-2012
Prot: 87
Servizio: Organizzazione
–
Coordinamento Nazionale Violenza, mobbing e stalking
Oggetto: Protocollo di intesa
A TUTTE LE STRUTTURE
Il
Coordinamento Nazionale “Violenze, mobbing, e stalking” che come sapete promuove e
sostiene tutte le iniziative volte a favorire le politiche di buone prassi e la cultura della non
violenza ha siglato un protocollo di intesa con la
UIL Polizia
Tale protocollo si pone come obiettivo quello di aiutare le vittime di violenza e di atti persecutori
nel difficile percorso della denuncia nelle sedi preposte. L
’obiettivo è quello di agevolare le
formalità in sede di sostegno e accompagnamento dei soggetti vittime di violenza nelle varie fasi
della denuncia presso le forze dell
’Ordine. E’ un protocollo che fornisce un aiuto fattivo, concreto
e finalmente risolutivo alle vittime. Già perché loro si rivolgono ai centri di ascolto con estrema
fiducia e, quindi, devono essere tutelati in tutte le fasi della denuncia.
Considerando tale protocollo una iniziativa efficace, nonché di primaria importanza, chiedo ai
segretari responsabili delle Unioni Regionali, delle Camere Sindacali, delle categorie della UIL, e
ai responsabili dei centri di ascolto confederali e di categoria di rendere operativo questo
protocollo favorendone il risultato positivo rapportandosi con la responsabile nazionale, Dott.ssa
Alessandra Menelao.
Allegato: Protocollo di intesa
Roma, 16
– 02- 2011
Fraterni saluti
La responsabile Nazionale
(Dott.ssa Alessandra Menelao)
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA
TRA
“UIL COORDINAMENTO NAZIONALE VIOLENZA- MOBBING- STALKING”
E UIL POLIZIA
PREMESSO
Che il coordinamento nazionale violenza e mobbing e stalking della UIL, attraverso i suoi centri di
ascolto, sostiene da tempo iniziative volte alla promozione e alla tutela dei diritti fondamentali
della persona e dell
’ uguaglianza fra le persone
Che la violenza contro le donne è presente in tutti i paesi, ed è trasversale a tutte le culture
indipendentemente da fattori sociali, economici e culturali;
Che la violenza può assumere diverse forme e tipologie: violenza fisica, violenza sessuale,
molestie, stalking, mobbing, stupri, sfruttamento, economica, psicologica, religiosa;
Che i dati su
“ la violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia” ( indagine
Istat 2006 ), affermano che 6 milioni 743 mila donne dai 16 ai 70 anni nel corso della loro vita
hanno subito una violenza fisica o sessuale; mentre 2.077.000 donne hanno subito comportamenti
persecutori (stalking);
VISTA
La Convenzione sull
’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne,
adottata dall
’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1979, entrata in vigore il 3 settembre
1981 e ratificata dall
’Italia nel 1985;
La Dichiarazione delle Nazioni Unite sull
’eliminazione della violenza contro le donne, adottata nel
1993;
Il Protocollo operazionale alla Convenzione sull
’eliminazione di tutte le forme di discriminazione
nei confronti delle donne, adottato dall
’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 6 ottobre 1999;
La Convenzione europea dei diritti dell
’uomo;
La raccomandazione europea 1450 del 2000, sulla violenza contro le donne in Europa;
La risoluzione europea 1247 del 2001 sulle mutilazioni genitali femminili;
La raccomandazione europea1582 del 2002 sulla violenza domestica contro le donne;
La Risoluzione europea1327 del 2003 sui cosiddetti crimini di onore;
La Raccomandazione europea 1663 del 2004 sulla schiavitù domestica;
La Raccomandazione europea 1681 del 2004 sulla campagna per combattere la violenza domestica
contro le donne;
La Risoluzione europea del 20 settembre 2001 sul mobbing;
La Legge 15 febbraio 1996, n. 66;
La Legge 5 aprile 2001, n. 154;
La Legge 23 febbraio 2009, n.11
SI CONVIENE QUANTO SEGUE:
La UIL COORDINAMENTO NAZIONALE VIOLENZA-MOBBING-STALKING, attraverso i suoi centri di
ascolto distribuiti a livello territoriale :
-
promuove e sostiene iniziative volte a favorire le politiche di buone prassi e la cultura della
non violenza in particolare per il contrasto delle violenze;
-
garantisce i soggetti che hanno subito violenze, vessazioni, abusi e maltrattamenti fisici,
psicologici e sessuali sostegno e assistenza attraverso:
o
colloqui individuali di accoglienza e di sostegno psicologico per la comprensione e
l
’uscita del disagio;
o
avvio e gestione dei percorsi individuali di uscita dalla violenza;
o
avvio e gestione della consulenza sindacale;
o
avvio e gestione della consulenza legale;
o
sostegno e accompagnamento dei soggetti nelle varie fasi della denuncia presso le
Forze dell
’Ordine;
-
promuove, sostiene e realizza percorsi di formazione e di sensibilizzazione sul tema della
violenza;
-
provvede alla raccolta, all’elaborazione e alla diffusione dei dati dei propri centri di ascolto.
Sulla base dell
’esperienza maturata, si è riscontrato che appare particolarmente delicata la fase di
sostegno e accompagnamento dei soggetti oggetto di violenza-stalking presso le Forze dell
’ordine
da parte del personale adibito ai centri di ascolto;
Per tale motivo si ritiene utile ed importante che nell
’ambito delle esigenze operative che possano
emergere in questa fase:
il centro di ascolto potrà interessare l
’ufficio nazionale – nella persona della responsabile
nazionale, Dott.ssa Alessandra Menelao, per ricevere un supporto - al fine di agevolare le
formalità in sede di sostegno e accompagnamento dei soggetti nelle varie fasi della denuncia
presso le Forze dell
’Ordine - dal referente individuato dalla UIL POLIZIA;
L
’ufficio nazionale contatterà la UIL POLIZIA per chiedere il supporto di un referente UIL POLIZIA
presso il centro di ascolto;
Il coordinatore della UIL POLIZIA a stretto giro provvederà a far contattare il centro di ascolto
interessato dal referente della UIL POLIZIA designato e che sarà stato preventivamente allertato
dallo stesso coordinatore . La UIL polizia, si impegna a fornire e ad assicurare la pronta
disponibilità del proprio referente individuato all
’uopo per la messa a punto della denuncia della
vittima fornendo alla vittima tutte le informazioni tecniche per la eventuale gestione del suo caso.
Inoltre, la
UIL COORDINAMENTO NAZIONALE VIOLENZA- MOBBING- STALKING e la UIL POLIZIA
valuteranno la possibilità di organizzare
percorsi di formazione e di sensibilizzazione sul tema
della violenza mirati al personale della Polizia di Stato iscritto o simpatizzante della
(31/08/2009 - Maximilian Maria Russo)
UIL POLIZIA.
Sarà cura delle Parti interessate procedere annualmente ad una verifica di tale protocollo
finalizzata a implementare le fasi operative sulla base delle criticità riscontrate.
Roma, 03-02-2012
Il segretario generale UIL Polizia La responsabile Nazionale
Oronzo Cosi Alessandra Menelao
§
Mobbing Vs. Stalking
Il Legislatore italiano ha recentemente colmato la lacuna del
nostro Ordinamento in tema di molestie e, più in generale, di atti persecutori.
E' stato infatti introdotto l'art. 612 bis del codice penale (‘Atti
persecutori'), secondo il quale "Salvo che il fatto costituisca più grave
reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con
condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante
e grave stato di ansia o di paura ovvero di ingenerare un fondato timore per
l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata
da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie
abitudini di vita". Si è voluto in questo modo contrastare il fenomeno del
cosiddetto ‘stalking' (dall'inglese to stalk = molestare,
perseguitare). Mettiamo a confronto il fenomeno dello stalking con quello del
mobbing quale
comportamento illecito del datore di lavoro o dei colleghi
protratto nel tempo, preordinato e finalizzato all'emarginazione o
all'eliminazione del lavoratore che ne è vittima. Nonostante l'esistenza del
fenomeno sia ormai apertamente riconosciuta dalla Magistratura del Lavoro e
nonostante un numero sempre maggiore di lavoratori affermi di essere (o di
essere stato) vittima di mobbing, nel nostro Paese manca ancora un'apposita
legge a tutela del lavoratore. Si tratta di una lacuna legislativa che ha dato
origine a un acceso dibattito tra quelli che ritengono indispensabile
disciplinare normativamente il fenomeno del mobbing e quelli che invece sono
contrari. Una delle differenze tra il mobbing e lo stalking è che in
quest'ultimo l'aggressore pone in essere la condotta persecutoria nell'ambito
della vita privata della vittima, mentre nel mobbing l'aggressore si muove
all'interno dell'ambiente di lavoro. Tuttavia, gli effetti negativi del mobbing
non sono legati soltanto alla sfera economica e professionale (ad esempio,
l'autoeliminazione della vittima che molto spesso si trova costretta a
dimettersi), ma finiscono inevitabilmente col ripercuotersi nella vita sociale,
personale, familiare del lavoratore vittima di mobbing (svilimento della
personalità e della dignità umana che può provocare disturbi psicofisici,
perdita di fiducia e di autostima, stato d'ansia, ecc.). Ecco perché, a mio
parere, quello dello stalking è un fenomeno per certi versi simile a quello del
mobbing, soprattutto per quanto riguarda gli effetti negativi sulla persona,
persona che lo Stato ha il dovere di tutelare in qualsiasi ambito della vita. Si
possano verificare episodi di stalking anche in ambito lavorativo, e non si
tratta necessariamente di episodi posti in essere dal datore o dal superiore. Si
pensi al caso di quel dipendente che, volendosi vendicare del datore di lavoro
ritenuto arrogante e autoritario, lo attacca sulla sfera privata con telefonate
continue nel cuore della notte, messaggi sms intimidatori, minacce, ingiurie,
ecc. Le caratteristiche in comune e il fatto che per lo stalking si sia ritenuto
di dover contrastare normativamente il fenomeno, ripropongono la questione sulla
necessità o meno di disciplinare normativamente anche il fenomeno del mobbing.
Articolo di Maximilian Maria Russo (Avvocato)
www.studiolegalemmr.com
segreteria@studiolegalemmr.com
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(31/08/2009 - Maximilian Maria Russo)
§
Cronaca, Osservatorio sulle Relazioni
Violenza domestica (e stalking): le donne amano chi fa del male
RISULTATI SCONCERTANTI - Quello che è importante è che più della metà di queste donne (54%) continua a considerare il proprio uomo una persona affidabile, sia finanziariamente che emotivamente, e circa una su cinque (21%) li considera pazienti e premurosi. È questo il motivo per cui non interrompono la relazione. Solo il 2,3% ritiene i propri compagni estremamente oppressivi e l’1,2% riporta che il proprio partner si produce in gravi comportamenti generalmente violenti. Non sono presi in considerazione dalla ricerca importanti fattori che contribuiscono alla formazione di una visione distorta del proprio partner e della propria relazione da parte delle donne in questione e che rimandano alle strategie applicate dagli uomini per isolare le proprie compagne e renderle dipendenti da loro.
TIPOLOGIE SPECIFICHE – Ma lo scopo dello studio era quello di riuscire a scoprire se le informazioni di donne che non hanno fatto richiesta per trattamenti o consultori per relazioni problematiche possano essere una risorsa per arrivare a individuare specifiche tipologie di aggressori. Sulla base delle interviste i ricercatori hanno diviso gli uomini protagonisti di queste violenze in tre gruppi. Gli uomini “pericolosamente molesti” (18%) che sono i più pericolosi sia per i familiari sia per il resto della comunità; gli uomini “decisi e oppressivi” (38%) che mostrano livelli moderati di violenza e alcuni tratti positivi come l’affidabilità; gli uomini “affidabili e molestatori” (44%) che sono meno oppressivi e violenti.
UN ALTRO LIVELLO DI SPIEGAZIONE – La dottoressa O’Campo, direttrice del centro di ricerca del St. Michael Hospital, afferma che “spesso la gente immagina il molestatore come una persona violenta per un giorno e carina per gli altri cinque” e che lo studio effettuato, focalizzandosi sugli autori delle violenze e non solo sulle vittime, ci restituisce invece “un altro livello di spiegazione del motivo per cui le donne restano nella relazione”. “L’importanza di ascoltare la voce delle donne non potrà mai essere sottolineata abbastanza e necessità ulteriori esplorazioni” dice la dottoressa O’Campo “questo è solo un potenziale passo verso una migliore conoscenza di come trovare ulteriori modi per garantire la sicurezza delle donne”. (http://www.giornalettismo.com/archives/59563/violenza-domestica-donne-amano/)
§
Mobbing e Stalking - Video Youtube
Lo stalking organizzato di gruppo é un crimine serissimo = http://www.youtube.com/watch?v=hKFtVwMHUHM
La violenza psicologica non lascia segni fuori ma uccide dentro = http://www.youtube.com/watch?v=qMaSwQ7xQ7A
Avvocati Senza Frontiere = http://www.youtube.com/user/robinhoodonlus?feature=results_main
Riportiamo i parametri identificativi dello stalking: I 7 PARAMETRI DELLO STALKING | |
PARAMETRI |
REQUISITI |
AMBIENTE | Persecuzione nella vita privata |
FREQUENZA | Le azioni moleste devono accadere con frequenza settimanale |
DURATA | Il conflitto deve essere in corso da almeno tre mesi; 3 mesi nel caso del quick-stalking |
TIPO DI AZIONE | Le azioni subite devono appartenere ad almeno una delle 5 categorie delle azioni violente (violenza fisica, sessuale, psicologica, economica e sociale). |
DISLIVELLO | La vittima è sempre in posizione di inferiorità |
ANDAMENTO FASI SUCCESSIVE | Schematicamente, la vicenda ha raggiunto almeno la 2 fase del metodo Ege (Conflitto, azioni persecutorie, conseguenze psicofisiche della vittima, scontro finale) |
INTENTO PERSECUTORIO | Perché si possa parlare di Stalking, ci deve essere da parte dello stalker un chiaro scopo distruttivo nei confronti della vittima chiaramente ostile e negativo. |
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